Testi di Prove, Pag 2:
NATUZZA EVOLO
I carismi di Natuzza Evolo:
La bilocazione
È l'angelo custode che accompagna Natuzza in quella che i suoi figli chiamano "i viaggi della mamma" e che lei invece paragona a un film visto in televisione, perché si ritrova come catapultata nella scena, cosciente che il suo corpo fisico è a Paravati, ma anche che spiritualmente si trova in un altro ambiente, anche lontano parecchi chilometri.
Il professor Valerio Marinelli, che ha scritto cinque volumi sui carismi di Natuzza, fino al 1996 ha personalmente raccolto e pubblicato le testimonianze di oltre trecento persone che l'hanno vista in bilocazione. E se un solo studioso è arrivato a quel numero, è ragionevole ritenere che alcune migliaia di persone in questi settant'anni abbiano avuto l'occasione di conoscere Natuzza traslata misteriosamente nella loro abitazione. A qualcuno è successo anche di più: l'hanno vista spostare degli oggetti, addirittura trasportarli da un luogo all'altro, oppure lasciare sul posto visitato un suo scritto con il sangue (emografia) o un meraviglioso profumo di fiori.
San Giovanni Bosco e soprattutto Padre Pio hanno avuto questa stessa facoltà. Ma la cosa più straordinaria è la controprova: il fatto, cioè, che Natuzza, quando va a trovarla una persona da lei visitata in bilocazione, anticipi e moltipllchi lo stupore, raccontandole per filo e per segno cosa avevano fatto durante la sua visita, come era arredata la casa, chi erano le persone presenti al momento e una infinità di sorprendenti dettagli che solo un visitatore vero potrebbe ricordare.
La bilocazione di Natuzza viene percepita in tanti modi, con almeno quattro dei cinque sensi, dalla vista all'udito, dall'olfatto al tatto, ma anche con la modalità del sogno-visione. Ed è sempre finalizzata alla sua missione cristiana di consolazione degli afflitti. Non a caso, spesso si biloca in compagnia dei parenti defunti.
Scrive con il suo sangue
Le apparizioni di Gesù e della Madonna, la visione continua del suo angelo custode, i colloqui con le anime dei defunti e le bilocazioni di Natuzza sono eventi sicuramente prodigiosi, che però appartengono alla sua soggettività. È possibile dubitarne, anche se è veramente difficile non credere di fronte alla dolcezza infinita e all'assoluta umiltà di questa donna.
Ma questa grande personalità mistica presenta anche fenomeni che migliaia di persone hanno potuto verificare con i propri occhi e che sono più concreti e tangibili delle sue visioni private. Il più straordinario, e forse unico al mondo, è l'emografia, la scrittura con il sangue da lei trasudato, che compone, su oggetti vari, frasi compiute di carattere religioso o disegni di simboli liturgici.
«Nel 1975 ero primario del reparto chirurgico dell'ospedale di Catanzaro ed ebbi modo di esaminare le stigmate di Natuzza» racconta il professor Raffaele Basso. «In presenza mia e di mia moglie, Natuzza si applicò sul polso, annodandovelo, un fazzolettino di proprietà di mia moglie. Alcuni minuti dopo lo distaccò dalla ferita e ce lo consegnò. Sul fazzolettino si erano formati il disegno di un'ostia con la scritta IHS all'interno, la figura della Madonna con il rosario, la scritta "preghiera", il disegno di una corona di spine e di un cuore trafitto da una croce. Durante il periodo nel quale lo tenne al polso, Natuzza rimase sempre alla presenza mia e di mia moglie, e di conseguenza garantisco l'autenticità del fenomeno.»
Questo fenomeno strabiliante è iniziato il giorno della Cresima di Natuzza e ancora oggi è presente in forme molto ridotte. Le analisi scientifiche eseguite all'istituto di Medicina legale dell'università di Messina, confrontando un campione di sangue prelevato a Natuzza e alcune emografie, hanno stabilito che è proprio suo il sangue che ha prodotto le scritte o i disegni.
È del tutto evidente che nessuno è in grado di "comandare" al proprio corpo di essudare sangue, e ancor meno di ordinargli di comporre disegni o scritte. E non bisogna dimenticare che Natuzza non sa leggere e scrivere in italiano, mentre con il suo sangue si sono composte frasi in latino e in greco, in francese e in inglese. In alcuni casi, poi, queste emografie si sono formate all'interno di fazzoletti ripiegati in più strati, quindi non a diretto contatto con la sua cute.
Quando era più giovane e nel pieno delle forze, per molti curiosi era quasi un gioco bussare divertiti alla sua porta e chiederle il souvenir di un'etnografia. Natuzza accontentava tutti; una volta in casa dell'avvocato Colloca lo ha fatto perfino mentre stava friggendo il pesce, inconsapevole del dono misterioso e straordinario che aveva.
Oggi le costa un grande sacrificio, perché le essudazioni di sangue avvengono soprattutto quando rivive sulla sua carne la Passione del Cristo, con dolori lancinanti in ogni parte del corpo2.
Grazie, prodigi, opere
Signora, migliaia di persone da ogni parte del mondo possono giurare di essere state miracolate da lei...
«Io sono solo una poveraccia, dico sempre di me che sono un verme di terra... So bene che molti parlano di "miracoli", ma questa è la cosa più inesatta che si possa dire o che si possa immaginare. I miracoli li fanno solo Gesù e la Madonna! Se fosse per me, io miracolavo tutto il mondo, prima nello spirito e poi nel corpo! Io ho solo pregato, indegnamente, per i drammi personali che migliaia di persone mi raccontano. Quello che faccio io è pregare il Signore, perché abbia pietà di loro e li aiuti. E se qualcuno viene poi per ringraziarmi, dico che devono farlo a Gesù e alla Madonna3.»
Ma sicuramente la sua preghiera è molto ascoltata, e sono alcune migliaia le persone guarite prodigiosamente, anche da malattie con prognosi infausta. Natuzza, neanche fosse una studiosa di teologia, più volte ha distinto le grazie dai miracoli, intendendo le prime un aiuto che possono dare Gesù o la Madonna, ad esempio per il buon esito di un'operazione chirurgica, mentre i secondi si producono quando la guarigione è immediata e completa, con la scomparsa del male. Così Natuzza intervistata da Pino Nano, caporedattore di RAI Calabria. Questo carisma delle guarigioni si associa spesso al dono della illuminazione diagnostica, e spesso i due non sono distinguibili. Con assoluta chiarezza Natuzza, sempre su suggerimento del suo angelo, è in grado di anticipare le diagnosi dei medici, di consigliare l'uso di questo o quel farmaco, di prevedere l'esito di una operazione chirurgica e, talvolta, anche di correggere una diagnosi.
Ma non ha la superbia di affermarlo. «Io, quando sono sicura che l'angelo mi dice che il medico ha indovinato la malattia, dico: fidatevi alla fiducia del medico. Se l'angelo mi dice che il medico non l'ha indovinata, io, per non fare mancanza di carità, non dico che il medico ha sbagliato, ma dico: andate in un altro posto perché più occhi vedono meglio di due.»
Sfogliando le testimonianze di oltre duecento persone, pubblicate nei volumi del professor Valerio Mannelli, si possono scoprire: miracoli "positivi" (quelli che scongiurano la realizzazione di un evento inevitabile, come ad esempio l'essere sepolti da una frana); grazie di guarigione rivolte a bambini, a gente di ogni ceto e nazionalità, perfino a illustri cattedratici e primari ospedalieri in Calabria o a Roma; miracoli di conversione, persone che ritrovano la fede e guariscono nell'anima, e che raccontano di aver avuto l'impressione di essere stati in paradiso quando sono entrati, pieni di scetticismo o con profonde convinzioni atee, nella casa di Natuzza.
Con tutto quello che ha fatto in questi settantanni, ricevendo e consolando alcuni milioni di persone, Natuzza avrebbe potuto diventare miliardaria. Ma al massimo ha accettato un fiore fresco da mettere sotto la statuetta della Madonna o ha promosso piccole collette per aiutare chi era ammalato e non aveva neppure i soldi per comprarsi un'aspirina. Il suo è un apostolato di carità, ha sempre pensato agli altri più che a se stessa.
La bilocazione
È l'angelo custode che accompagna Natuzza in quella che i suoi figli chiamano "i viaggi della mamma" e che lei invece paragona a un film visto in televisione, perché si ritrova come catapultata nella scena, cosciente che il suo corpo fisico è a Paravati, ma anche che spiritualmente si trova in un altro ambiente, anche lontano parecchi chilometri.
Il professor Valerio Marinelli, che ha scritto cinque volumi sui carismi di Natuzza, fino al 1996 ha personalmente raccolto e pubblicato le testimonianze di oltre trecento persone che l'hanno vista in bilocazione. E se un solo studioso è arrivato a quel numero, è ragionevole ritenere che alcune migliaia di persone in questi settant'anni abbiano avuto l'occasione di conoscere Natuzza traslata misteriosamente nella loro abitazione. A qualcuno è successo anche di più: l'hanno vista spostare degli oggetti, addirittura trasportarli da un luogo all'altro, oppure lasciare sul posto visitato un suo scritto con il sangue (emografia) o un meraviglioso profumo di fiori.
San Giovanni Bosco e soprattutto Padre Pio hanno avuto questa stessa facoltà. Ma la cosa più straordinaria è la controprova: il fatto, cioè, che Natuzza, quando va a trovarla una persona da lei visitata in bilocazione, anticipi e moltipllchi lo stupore, raccontandole per filo e per segno cosa avevano fatto durante la sua visita, come era arredata la casa, chi erano le persone presenti al momento e una infinità di sorprendenti dettagli che solo un visitatore vero potrebbe ricordare.
La bilocazione di Natuzza viene percepita in tanti modi, con almeno quattro dei cinque sensi, dalla vista all'udito, dall'olfatto al tatto, ma anche con la modalità del sogno-visione. Ed è sempre finalizzata alla sua missione cristiana di consolazione degli afflitti. Non a caso, spesso si biloca in compagnia dei parenti defunti.
Scrive con il suo sangue
Le apparizioni di Gesù e della Madonna, la visione continua del suo angelo custode, i colloqui con le anime dei defunti e le bilocazioni di Natuzza sono eventi sicuramente prodigiosi, che però appartengono alla sua soggettività. È possibile dubitarne, anche se è veramente difficile non credere di fronte alla dolcezza infinita e all'assoluta umiltà di questa donna.
Ma questa grande personalità mistica presenta anche fenomeni che migliaia di persone hanno potuto verificare con i propri occhi e che sono più concreti e tangibili delle sue visioni private. Il più straordinario, e forse unico al mondo, è l'emografia, la scrittura con il sangue da lei trasudato, che compone, su oggetti vari, frasi compiute di carattere religioso o disegni di simboli liturgici.
«Nel 1975 ero primario del reparto chirurgico dell'ospedale di Catanzaro ed ebbi modo di esaminare le stigmate di Natuzza» racconta il professor Raffaele Basso. «In presenza mia e di mia moglie, Natuzza si applicò sul polso, annodandovelo, un fazzolettino di proprietà di mia moglie. Alcuni minuti dopo lo distaccò dalla ferita e ce lo consegnò. Sul fazzolettino si erano formati il disegno di un'ostia con la scritta IHS all'interno, la figura della Madonna con il rosario, la scritta "preghiera", il disegno di una corona di spine e di un cuore trafitto da una croce. Durante il periodo nel quale lo tenne al polso, Natuzza rimase sempre alla presenza mia e di mia moglie, e di conseguenza garantisco l'autenticità del fenomeno.»
Questo fenomeno strabiliante è iniziato il giorno della Cresima di Natuzza e ancora oggi è presente in forme molto ridotte. Le analisi scientifiche eseguite all'istituto di Medicina legale dell'università di Messina, confrontando un campione di sangue prelevato a Natuzza e alcune emografie, hanno stabilito che è proprio suo il sangue che ha prodotto le scritte o i disegni.
È del tutto evidente che nessuno è in grado di "comandare" al proprio corpo di essudare sangue, e ancor meno di ordinargli di comporre disegni o scritte. E non bisogna dimenticare che Natuzza non sa leggere e scrivere in italiano, mentre con il suo sangue si sono composte frasi in latino e in greco, in francese e in inglese. In alcuni casi, poi, queste emografie si sono formate all'interno di fazzoletti ripiegati in più strati, quindi non a diretto contatto con la sua cute.
Quando era più giovane e nel pieno delle forze, per molti curiosi era quasi un gioco bussare divertiti alla sua porta e chiederle il souvenir di un'etnografia. Natuzza accontentava tutti; una volta in casa dell'avvocato Colloca lo ha fatto perfino mentre stava friggendo il pesce, inconsapevole del dono misterioso e straordinario che aveva.
Oggi le costa un grande sacrificio, perché le essudazioni di sangue avvengono soprattutto quando rivive sulla sua carne la Passione del Cristo, con dolori lancinanti in ogni parte del corpo2.
Grazie, prodigi, opere
Signora, migliaia di persone da ogni parte del mondo possono giurare di essere state miracolate da lei...
«Io sono solo una poveraccia, dico sempre di me che sono un verme di terra... So bene che molti parlano di "miracoli", ma questa è la cosa più inesatta che si possa dire o che si possa immaginare. I miracoli li fanno solo Gesù e la Madonna! Se fosse per me, io miracolavo tutto il mondo, prima nello spirito e poi nel corpo! Io ho solo pregato, indegnamente, per i drammi personali che migliaia di persone mi raccontano. Quello che faccio io è pregare il Signore, perché abbia pietà di loro e li aiuti. E se qualcuno viene poi per ringraziarmi, dico che devono farlo a Gesù e alla Madonna3.»
Ma sicuramente la sua preghiera è molto ascoltata, e sono alcune migliaia le persone guarite prodigiosamente, anche da malattie con prognosi infausta. Natuzza, neanche fosse una studiosa di teologia, più volte ha distinto le grazie dai miracoli, intendendo le prime un aiuto che possono dare Gesù o la Madonna, ad esempio per il buon esito di un'operazione chirurgica, mentre i secondi si producono quando la guarigione è immediata e completa, con la scomparsa del male. Così Natuzza intervistata da Pino Nano, caporedattore di RAI Calabria. Questo carisma delle guarigioni si associa spesso al dono della illuminazione diagnostica, e spesso i due non sono distinguibili. Con assoluta chiarezza Natuzza, sempre su suggerimento del suo angelo, è in grado di anticipare le diagnosi dei medici, di consigliare l'uso di questo o quel farmaco, di prevedere l'esito di una operazione chirurgica e, talvolta, anche di correggere una diagnosi.
Ma non ha la superbia di affermarlo. «Io, quando sono sicura che l'angelo mi dice che il medico ha indovinato la malattia, dico: fidatevi alla fiducia del medico. Se l'angelo mi dice che il medico non l'ha indovinata, io, per non fare mancanza di carità, non dico che il medico ha sbagliato, ma dico: andate in un altro posto perché più occhi vedono meglio di due.»
Sfogliando le testimonianze di oltre duecento persone, pubblicate nei volumi del professor Valerio Mannelli, si possono scoprire: miracoli "positivi" (quelli che scongiurano la realizzazione di un evento inevitabile, come ad esempio l'essere sepolti da una frana); grazie di guarigione rivolte a bambini, a gente di ogni ceto e nazionalità, perfino a illustri cattedratici e primari ospedalieri in Calabria o a Roma; miracoli di conversione, persone che ritrovano la fede e guariscono nell'anima, e che raccontano di aver avuto l'impressione di essere stati in paradiso quando sono entrati, pieni di scetticismo o con profonde convinzioni atee, nella casa di Natuzza.
Con tutto quello che ha fatto in questi settantanni, ricevendo e consolando alcuni milioni di persone, Natuzza avrebbe potuto diventare miliardaria. Ma al massimo ha accettato un fiore fresco da mettere sotto la statuetta della Madonna o ha promosso piccole collette per aiutare chi era ammalato e non aveva neppure i soldi per comprarsi un'aspirina. Il suo è un apostolato di carità, ha sempre pensato agli altri più che a se stessa.
IL MUSEO DELLE ANIME DEL PURGATORIO
Il R.P. Reginaldo Omes scrive nella sua opera: Si può entrare in comunicaztone con i morti? (ed. Pattloch): "Noi abbiamo visitato parecchie volte il celebre museo delle anime del purgatorio a Roma. E’ stato fondato nel 1900 dal R.P. Viktor Jouet, padre del Sacro Cuore, che fondò anche la rivista. Il purgatorio.
Questo museo offre ai visitatori una collezione di documenti autentici, certamente unica nel suo genere. Si possono vedere le tracce del fuoco lasciato dalle anime del purgatorio sui libri di preghiera (cfr. quello di Margherita Dammerle d'Erlingen), sui messali, sui tessuti (come la camicia di Giuseppe Leleux de Mons, che porta l'impronta delle dita bruciate in data 21 gennaio 1789) o anche il cappotto militare, fortemente bruciacchiato dal fuoco, di una sentinella italiana che, durante una notte del 1932, era a guardia del Pantheon davanti al cenotafio di re Umberto I (assassinato nel 1900) il cui spettro posò una mano di fuoco sulla spalla del soldato dopo avergli confidato un messaggio per Vittorio Emanuele III. Si può anche vedere una Croce perfettamente tracciata dall'estremità di un indice infuocato.
Se si ammette che tali segni non sono un effetto del caso, o di un inganno deliberato, è evidente che non possono che essere stati prodotti dal «fuoco» spirituale che avvolge le anime del purgatorio; essi non si possono spiegare che come un mtracolo di Dio, che ha creato a questo scopo un elemento capace di bruciare gli oggetti o di lasciarci queste tracce nere, simbolo della «bruciatura» spirituale che subiscono queste anime dopo la morte, durante il tempo della loro espiazione.
(foto del museo qui: Museo delle anime del Purgatorio)
Questo museo offre ai visitatori una collezione di documenti autentici, certamente unica nel suo genere. Si possono vedere le tracce del fuoco lasciato dalle anime del purgatorio sui libri di preghiera (cfr. quello di Margherita Dammerle d'Erlingen), sui messali, sui tessuti (come la camicia di Giuseppe Leleux de Mons, che porta l'impronta delle dita bruciate in data 21 gennaio 1789) o anche il cappotto militare, fortemente bruciacchiato dal fuoco, di una sentinella italiana che, durante una notte del 1932, era a guardia del Pantheon davanti al cenotafio di re Umberto I (assassinato nel 1900) il cui spettro posò una mano di fuoco sulla spalla del soldato dopo avergli confidato un messaggio per Vittorio Emanuele III. Si può anche vedere una Croce perfettamente tracciata dall'estremità di un indice infuocato.
Se si ammette che tali segni non sono un effetto del caso, o di un inganno deliberato, è evidente che non possono che essere stati prodotti dal «fuoco» spirituale che avvolge le anime del purgatorio; essi non si possono spiegare che come un mtracolo di Dio, che ha creato a questo scopo un elemento capace di bruciare gli oggetti o di lasciarci queste tracce nere, simbolo della «bruciatura» spirituale che subiscono queste anime dopo la morte, durante il tempo della loro espiazione.
(foto del museo qui: Museo delle anime del Purgatorio)
I MESSAGGI DELLA MADONNA AD ANGUERA
La Mamma Celeste appare anche ad Anguera in Brasile e i suoi messaggi parlano sempre di cambiar vita e di catastrofi che dovranno accadere. Sono assolutamente vere perchè... Leggete sotto:
28 aprile 2005 - Cari figli, la terra è piena di malvagità e i miei poveri figli camminano come ciechi spiritualmente. Gli uomini hanno sfidato il Creatore. Il Signore pulirà la terra e i suoi fedeli vivranno felici. L’umanità sperimenterà grandi sofferenze. Il Giappone soffrirà per un mega-sisma di dimensioni mai viste in tutta la sua storia.
2 agosto 2005 - Il Giappone vivrà momenti di angoscia, ma il peggio dovrà ancora venire.
31 dicembre 2005 - Il Giappone berrà il calice amaro della sofferenza.
4 marzo 2006 - Il Giappone berrà il calice amaro del dolore.
5 febbraio 2010 - Accadrà in Giappone e si ripeterà nel Paraíba. Ovunque si udranno grida di disperazione.
20 marzo 2010 - Un mega-sisma scuoterà il Giappone e i miei poveri figli piangeranno e si lamenteranno.
17 aprile 2010 - Una grande distruzione si verificherà in Giappone. Pregate. Pregate. Pregate.
24 aprile 2010 - L’umanità è alla vigilia degli avvenimenti più dolorosi. Sono vostra Madre Addolorata e soffro per ciò che vi attende. La terra si agiterà e dalle profondità verranno immensi fiumi di fuoco. Giganti addormentati si alzeranno e la sofferenza sarà grande per molte nazioni. L’asse terrestre si sposterà e i Miei poveri figli vivranno momenti di grande tribolazione. State attenti. Ecco il tempo dei dolori per l’umanità.
29 maggio 2010 - Il Giappone soffrirà e il dolore sarà grande per i miei poveri figli.
28 ottobre 2010 - La morte passerà per il Giappone e per l’India, lasciando una grande scia di distruzione.
Visto? Ora non mi dicano gli atei che ancora non credono in niente! E' così evidente che ci saranno grandi tribolazioni per il pianeta e chi non si aggrapperà alla fede avrà da soffrire molto sia in vita che in morte! Addirittura aveva anche predetto il terremoto in Spagna e infatti, è accaduto. Avevo anche letto l'articolo di un giornalista che si era accorto che la profezia della Madonna si era avverata ma che NESSUNO ne aveva parlato in televisione. Non è un caso: la TV e tutti gli altri media sono opera di Satana e controllati dai suoi fedeli, i Massoni e gli Illuminati, perciò informazioni importanti come questa non la fanno girare e così i popoli continuano nella loro ignoranza, non sapendo che fra qualche anno saremo immersi nei dolori a causa dei peccati! Che gli atei e quelli di altre religoni si sveglino: CREDETE ORA O MAI PIU'!!!
- Elisabetta -
(tutti i messaggi di Anguera: Messaggi di Anguera)
28 aprile 2005 - Cari figli, la terra è piena di malvagità e i miei poveri figli camminano come ciechi spiritualmente. Gli uomini hanno sfidato il Creatore. Il Signore pulirà la terra e i suoi fedeli vivranno felici. L’umanità sperimenterà grandi sofferenze. Il Giappone soffrirà per un mega-sisma di dimensioni mai viste in tutta la sua storia.
2 agosto 2005 - Il Giappone vivrà momenti di angoscia, ma il peggio dovrà ancora venire.
31 dicembre 2005 - Il Giappone berrà il calice amaro della sofferenza.
4 marzo 2006 - Il Giappone berrà il calice amaro del dolore.
5 febbraio 2010 - Accadrà in Giappone e si ripeterà nel Paraíba. Ovunque si udranno grida di disperazione.
20 marzo 2010 - Un mega-sisma scuoterà il Giappone e i miei poveri figli piangeranno e si lamenteranno.
17 aprile 2010 - Una grande distruzione si verificherà in Giappone. Pregate. Pregate. Pregate.
24 aprile 2010 - L’umanità è alla vigilia degli avvenimenti più dolorosi. Sono vostra Madre Addolorata e soffro per ciò che vi attende. La terra si agiterà e dalle profondità verranno immensi fiumi di fuoco. Giganti addormentati si alzeranno e la sofferenza sarà grande per molte nazioni. L’asse terrestre si sposterà e i Miei poveri figli vivranno momenti di grande tribolazione. State attenti. Ecco il tempo dei dolori per l’umanità.
29 maggio 2010 - Il Giappone soffrirà e il dolore sarà grande per i miei poveri figli.
28 ottobre 2010 - La morte passerà per il Giappone e per l’India, lasciando una grande scia di distruzione.
Visto? Ora non mi dicano gli atei che ancora non credono in niente! E' così evidente che ci saranno grandi tribolazioni per il pianeta e chi non si aggrapperà alla fede avrà da soffrire molto sia in vita che in morte! Addirittura aveva anche predetto il terremoto in Spagna e infatti, è accaduto. Avevo anche letto l'articolo di un giornalista che si era accorto che la profezia della Madonna si era avverata ma che NESSUNO ne aveva parlato in televisione. Non è un caso: la TV e tutti gli altri media sono opera di Satana e controllati dai suoi fedeli, i Massoni e gli Illuminati, perciò informazioni importanti come questa non la fanno girare e così i popoli continuano nella loro ignoranza, non sapendo che fra qualche anno saremo immersi nei dolori a causa dei peccati! Che gli atei e quelli di altre religoni si sveglino: CREDETE ORA O MAI PIU'!!!
- Elisabetta -
(tutti i messaggi di Anguera: Messaggi di Anguera)
LA TESTIMONIANZA DI GLORIA POLO
Gloria Polo è una donna che stava andando all'inferno. Proprio così. Ma il Signore le ha fatto una grazia straordinaria: poter tornare sulla Terra per salvare se stessa e gli altri.
Vi prego di leggere questa testimonianza meravigliosa che si trova a questo indirizzo: http://gloriapolo.neuevangelisierung.org/testimonioit.html dove potete scaricarla. E' il suo sito ufficiale dove potete trovare anche documenti veri che provano l'autenticità dei fatti. Alla fine di cosa parla? Di cose che già dovremmo sapere se siamo veri cristiani. Diciamo che questa testimonianza potrà aiutare parecchio tutte quelle persone che si dicono cristiane e invece non lo sono affatto! Serve per aprire gli occhi ancora una volta sulla vera fede. Leggetelo, davvero, ve lo consiglio caldamente!
Buona lettura!!!
-Elisabetta-
(il sito ufficiale: Gloria Polo)
Vi prego di leggere questa testimonianza meravigliosa che si trova a questo indirizzo: http://gloriapolo.neuevangelisierung.org/testimonioit.html dove potete scaricarla. E' il suo sito ufficiale dove potete trovare anche documenti veri che provano l'autenticità dei fatti. Alla fine di cosa parla? Di cose che già dovremmo sapere se siamo veri cristiani. Diciamo che questa testimonianza potrà aiutare parecchio tutte quelle persone che si dicono cristiane e invece non lo sono affatto! Serve per aprire gli occhi ancora una volta sulla vera fede. Leggetelo, davvero, ve lo consiglio caldamente!
Buona lettura!!!
-Elisabetta-
(il sito ufficiale: Gloria Polo)
IL BAMBINO IN BRACCIO A GESU'
E’ il 2003. Il 4 luglio – festa nazionale negli Stati Uniti – una normale famiglia americana che vive nel Nebraska, a Imperial, paesino agricolo che ha appena “duemila anime e neanche un semaforo”, sta stipando di bagagli una Ford Expedition blu.
I Burpo partono verso Nord per andare a trovare lo zio Steve, che vive con la famiglia a Sioux Falls, nel South Dakota (hanno appena avuto un bambino e vogliono farlo vedere ai parenti).
L’auto blu imbocca la Highway 61. Alla guida c’è il capofamiglia Todd Burpo, accanto a lui la moglie Sonja e nel sedile posteriore il figlio Colton, di quattro anni, con la sorellina Cassie.
Fanno rifornimento a una stazione di servizio nel paese dove nacque il celebre Buffalo Bill prima di affrontare immense distese di campi di granoturco.
E’ la prima volta, in quattro mesi, che i Burpo si concedono qualche giorno di ferie dopo lo scioccante vicenda che hanno vissuto il 3 marzo di quell’anno.
Il piccolo Colton quel giorno aveva cominciato ad avere un forte mal di pancia. Poi il vomito. Stava sempre peggio finché i medici fecero la loro diagnosi: appendice perforata.
Fu operato d’urgenza a Greeley, in Colorado. Durante l’operazione la situazione sembrò precipitare: “lo stiamo perdendo! Lo stiamo perdendo!”.
Il bambino era messo molto male e passò qualche minuto assai critico. Poi però si era ripreso. Per il babbo e la mamma era stata un’esperienza terribile. Lacrime e preghiere in gran quantità come sanno tutti coloro che son passati da questi drammi.
IN CIELO
Dunque, quattro mesi dopo, il 4 luglio, la macchina arriva a un incrocio. Il padre Todd si ricorda che girando a sinistra, a quel semaforo, si arriva al Great Plains Regional Medical Center, il luogo dove avevano vissuto la scioccante esperienza.
Come per esorcizzare un brutto ricordo passato il padre dice scherzosamente al figlio: “Ehi, Colton, se svoltiamo qui possiamo tornare all’ospedale. Che ne dici, ci facciamo un salto?”.
Il bambino fa capire che ne fa volentieri a meno. La madre sorridendo gli dice: “Te lo ricordi l’ospedale?”.
Risposta pronta di Colton: “Certo, mamma, che me lo ricordo. È dove ho sentito cantare gli angeli”.
Gli angeli? I genitori si guardano interdetti. Dopo un po’ indagano.
Il bimbo racconta con naturalezza i particolari: “Papà, Gesù ha detto agli angeli di cantare per me perché avevo tanta paura. Mi hanno fatto stare meglio”.
“Quindi”, domanda il padre all’uscita del fast food, “c’era anche Gesù?”. Il bimbo fece di sì con la testa “come se stesse confermando la cosa più banale del mondo, tipo una coccinella in cortile. ‘Sì, c’era Gesù’ ”.
“E dov’era di preciso?”, domandò ancora il signor Burpo. Il figlio lo guardò dritto negli occhi e rispose: “Mi teneva in braccio”.
I due genitori allibiti pensano che abbia fatto un sogno nel periodo di incoscienza. Ma poi vacillano quando Colton aggiunge: “Sì. Quando ero con Gesù tu stavi pregando e la mamma era al telefono”.
Alla richiesta di capire come fa lui, che in quei minuti era in sala operatoria in stato di incoscienza, a sapere cosa stavano facendo i genitori, il bambino risponde tranquillamente: “Perché vi vedevo. Sono salito su in alto, fuori dal mio corpo, poi ho guardato giù e ho visto il dottore che mi stava aggiustando. E ho visto te e la mamma. Tu stavi in una stanzetta da solo e pregavi; la mamma era da un’altra parte, stava pregando e parlava al telefono”.
Era tutto vero. Così come era vero che la mamma di Colton aveva perduto una figlia durante una gravidanza precedente.
Colton, che era nato dopo, non l’aveva mai saputo, ma quella sorellina lui l’aveva incontrata in cielo e lei gli aveva spiegato tutto. Sconvolgendo i genitori: “Non preoccuparti, mamma. La sorellina sta bene. L’ha adottata Dio”. Di lei il ragazzo dice: “non la finiva più di abbracciarmi”.
STUPORE E CLAMORE
Comincia così, con la tipica semplicità dei bambini che raccontano cose eccezionali come fossero normali, una storia formidabile che poi il padre ha raccontato in un libro scritto con Lynn Vincent, “Heaven is for Real” (tradotto dalla Rizzoli col titolo “Il Paradiso per davvero”).
E’ da questo libro – che negli Stati Uniti è stato un best-seller – che vengono queste notizie. All’uscita, nel 2010, conquistò la prima posizione nella top ten del “New York Times” e subito dopo dalla storia di Colton è stato tratto un film che è appena arrivato in Italia (dal 10 luglio), sempre col titolo “Il Paradiso per davvero”.
Il film, col marchio Tristar, è diretto da Randall Wallace (lo sceneggiatore di Braveheart) e negli Stati Uniti ha avuto un grande successo.
Può anche essere che da noi sia un flop perché gli americani hanno una sensibilità religiosa molto più profonda di quella europea (il caso americano smentisce il paradigma della sociologia moderna secondo cui la religiosità declinerebbe quanto più aumenta la modernizzazione).
La storia (vera) del piccolo Colton peraltro è una tipica esperienza di pre-morte, cioè un fenomeno che l’editoria e la cinematografia americana in questi anni hanno scoperto e raccontato molto. Anche perché i maggiori istituti di sondaggio Usa hanno scoperto che si tratta di un’esperienza estremamente diffusa.
UN FENOMENO ENORME
Ne ho parlato nel mio ultimo libro, “Tornati dall’Aldilà”, perché negli ultimi quindici anni la stessa medicina ha studiato approfonditamente questi fenomeni scoprendo che non sono affatto da considerarsi allucinazioni, ma sono esperienze reali, vissute da persone in stato di morte clinica.
Gli studiosi (io ho citato specialmente i risultati di un’équipe olandese) si sono trovati a dover constatare che la coscienza (anzi una coscienza allargata, più capace di capire) continua a vivere fuori dal corpo anche dopo che le funzioni vitali del corpo e del cervello sono cessate.
E’ quella che – con linguaggio giornalistico – ho chiamato “la prova scientifica dell’esistenza dell’anima”. Questi stessi studiosi, con le loro analisi scientifiche, concludono che non si possono spiegare queste esperienze se non ricorrendo alla trascendenza.
Mi sono imbattuto personalmente in questo mistero con la vicenda di mia figlia e mi sono reso conto, dopo aver pubblicato il mio libro, che tanto grande è l’interesse popolare, della gente comune, quanto impossibile è in Italia una discussione sui giornali (o in altre sedi) fra intellettuali e studiosi, su questi fenomeni.
C’è letteralmente paura di guardare la realtà. La nostra è la cultura dello struzzo, quello che mette la testa dentro la sabbia per non vedere qualcosa che non vuole vedere.
C’è come una censura sull’Aldilà e – in fondo – sul nostro destino eterno: “Tutto cospira a tacere di noi/ un po’ come si tace un’onta/ forse un po’ come si tace/ una speranza ineffabile” (Rilke).
Ma paradossalmente la censura sull’Aldilà (e specialmente sull’Inferno) c’è anche in un certo mondo cattolico che ha adottato “la sociologia come criterio principale e determinante del pensiero teologico e dell’azione pastorale” (Paolo VI).
Così accade che, paradossalmente, la scienza è arrivata a constatare il soprannaturale, in questi fenomeni, prima del mondo ecclesiastico e teologico.
Eppure la Vita oltre la vita sarebbe l’unica cosa davvero importante. La sola degna di meditazione. E’ il grande conforto nel dolore della vita. E’ stata la grande meta dei santi.
Forse bisogna aver assaporato proprio il dolore della vita e della morte per capire. Per avere questo sguardo e questa saggezza. Per lasciarsi consolare dalla Realtà di quell’abbraccio di felicità.
Eric Clapton, alla tragica morte del suo bimbo, scrisse una canzone struggente, “Tears in Heaven”, dove fra l’altro diceva: “Oltre la porta c’è pace ne sono sicuro/ E lo so non ci saranno più lacrime in Paradiso”.
(da: antoniosocci.com)
I Burpo partono verso Nord per andare a trovare lo zio Steve, che vive con la famiglia a Sioux Falls, nel South Dakota (hanno appena avuto un bambino e vogliono farlo vedere ai parenti).
L’auto blu imbocca la Highway 61. Alla guida c’è il capofamiglia Todd Burpo, accanto a lui la moglie Sonja e nel sedile posteriore il figlio Colton, di quattro anni, con la sorellina Cassie.
Fanno rifornimento a una stazione di servizio nel paese dove nacque il celebre Buffalo Bill prima di affrontare immense distese di campi di granoturco.
E’ la prima volta, in quattro mesi, che i Burpo si concedono qualche giorno di ferie dopo lo scioccante vicenda che hanno vissuto il 3 marzo di quell’anno.
Il piccolo Colton quel giorno aveva cominciato ad avere un forte mal di pancia. Poi il vomito. Stava sempre peggio finché i medici fecero la loro diagnosi: appendice perforata.
Fu operato d’urgenza a Greeley, in Colorado. Durante l’operazione la situazione sembrò precipitare: “lo stiamo perdendo! Lo stiamo perdendo!”.
Il bambino era messo molto male e passò qualche minuto assai critico. Poi però si era ripreso. Per il babbo e la mamma era stata un’esperienza terribile. Lacrime e preghiere in gran quantità come sanno tutti coloro che son passati da questi drammi.
IN CIELO
Dunque, quattro mesi dopo, il 4 luglio, la macchina arriva a un incrocio. Il padre Todd si ricorda che girando a sinistra, a quel semaforo, si arriva al Great Plains Regional Medical Center, il luogo dove avevano vissuto la scioccante esperienza.
Come per esorcizzare un brutto ricordo passato il padre dice scherzosamente al figlio: “Ehi, Colton, se svoltiamo qui possiamo tornare all’ospedale. Che ne dici, ci facciamo un salto?”.
Il bambino fa capire che ne fa volentieri a meno. La madre sorridendo gli dice: “Te lo ricordi l’ospedale?”.
Risposta pronta di Colton: “Certo, mamma, che me lo ricordo. È dove ho sentito cantare gli angeli”.
Gli angeli? I genitori si guardano interdetti. Dopo un po’ indagano.
Il bimbo racconta con naturalezza i particolari: “Papà, Gesù ha detto agli angeli di cantare per me perché avevo tanta paura. Mi hanno fatto stare meglio”.
“Quindi”, domanda il padre all’uscita del fast food, “c’era anche Gesù?”. Il bimbo fece di sì con la testa “come se stesse confermando la cosa più banale del mondo, tipo una coccinella in cortile. ‘Sì, c’era Gesù’ ”.
“E dov’era di preciso?”, domandò ancora il signor Burpo. Il figlio lo guardò dritto negli occhi e rispose: “Mi teneva in braccio”.
I due genitori allibiti pensano che abbia fatto un sogno nel periodo di incoscienza. Ma poi vacillano quando Colton aggiunge: “Sì. Quando ero con Gesù tu stavi pregando e la mamma era al telefono”.
Alla richiesta di capire come fa lui, che in quei minuti era in sala operatoria in stato di incoscienza, a sapere cosa stavano facendo i genitori, il bambino risponde tranquillamente: “Perché vi vedevo. Sono salito su in alto, fuori dal mio corpo, poi ho guardato giù e ho visto il dottore che mi stava aggiustando. E ho visto te e la mamma. Tu stavi in una stanzetta da solo e pregavi; la mamma era da un’altra parte, stava pregando e parlava al telefono”.
Era tutto vero. Così come era vero che la mamma di Colton aveva perduto una figlia durante una gravidanza precedente.
Colton, che era nato dopo, non l’aveva mai saputo, ma quella sorellina lui l’aveva incontrata in cielo e lei gli aveva spiegato tutto. Sconvolgendo i genitori: “Non preoccuparti, mamma. La sorellina sta bene. L’ha adottata Dio”. Di lei il ragazzo dice: “non la finiva più di abbracciarmi”.
STUPORE E CLAMORE
Comincia così, con la tipica semplicità dei bambini che raccontano cose eccezionali come fossero normali, una storia formidabile che poi il padre ha raccontato in un libro scritto con Lynn Vincent, “Heaven is for Real” (tradotto dalla Rizzoli col titolo “Il Paradiso per davvero”).
E’ da questo libro – che negli Stati Uniti è stato un best-seller – che vengono queste notizie. All’uscita, nel 2010, conquistò la prima posizione nella top ten del “New York Times” e subito dopo dalla storia di Colton è stato tratto un film che è appena arrivato in Italia (dal 10 luglio), sempre col titolo “Il Paradiso per davvero”.
Il film, col marchio Tristar, è diretto da Randall Wallace (lo sceneggiatore di Braveheart) e negli Stati Uniti ha avuto un grande successo.
Può anche essere che da noi sia un flop perché gli americani hanno una sensibilità religiosa molto più profonda di quella europea (il caso americano smentisce il paradigma della sociologia moderna secondo cui la religiosità declinerebbe quanto più aumenta la modernizzazione).
La storia (vera) del piccolo Colton peraltro è una tipica esperienza di pre-morte, cioè un fenomeno che l’editoria e la cinematografia americana in questi anni hanno scoperto e raccontato molto. Anche perché i maggiori istituti di sondaggio Usa hanno scoperto che si tratta di un’esperienza estremamente diffusa.
UN FENOMENO ENORME
Ne ho parlato nel mio ultimo libro, “Tornati dall’Aldilà”, perché negli ultimi quindici anni la stessa medicina ha studiato approfonditamente questi fenomeni scoprendo che non sono affatto da considerarsi allucinazioni, ma sono esperienze reali, vissute da persone in stato di morte clinica.
Gli studiosi (io ho citato specialmente i risultati di un’équipe olandese) si sono trovati a dover constatare che la coscienza (anzi una coscienza allargata, più capace di capire) continua a vivere fuori dal corpo anche dopo che le funzioni vitali del corpo e del cervello sono cessate.
E’ quella che – con linguaggio giornalistico – ho chiamato “la prova scientifica dell’esistenza dell’anima”. Questi stessi studiosi, con le loro analisi scientifiche, concludono che non si possono spiegare queste esperienze se non ricorrendo alla trascendenza.
Mi sono imbattuto personalmente in questo mistero con la vicenda di mia figlia e mi sono reso conto, dopo aver pubblicato il mio libro, che tanto grande è l’interesse popolare, della gente comune, quanto impossibile è in Italia una discussione sui giornali (o in altre sedi) fra intellettuali e studiosi, su questi fenomeni.
C’è letteralmente paura di guardare la realtà. La nostra è la cultura dello struzzo, quello che mette la testa dentro la sabbia per non vedere qualcosa che non vuole vedere.
C’è come una censura sull’Aldilà e – in fondo – sul nostro destino eterno: “Tutto cospira a tacere di noi/ un po’ come si tace un’onta/ forse un po’ come si tace/ una speranza ineffabile” (Rilke).
Ma paradossalmente la censura sull’Aldilà (e specialmente sull’Inferno) c’è anche in un certo mondo cattolico che ha adottato “la sociologia come criterio principale e determinante del pensiero teologico e dell’azione pastorale” (Paolo VI).
Così accade che, paradossalmente, la scienza è arrivata a constatare il soprannaturale, in questi fenomeni, prima del mondo ecclesiastico e teologico.
Eppure la Vita oltre la vita sarebbe l’unica cosa davvero importante. La sola degna di meditazione. E’ il grande conforto nel dolore della vita. E’ stata la grande meta dei santi.
Forse bisogna aver assaporato proprio il dolore della vita e della morte per capire. Per avere questo sguardo e questa saggezza. Per lasciarsi consolare dalla Realtà di quell’abbraccio di felicità.
Eric Clapton, alla tragica morte del suo bimbo, scrisse una canzone struggente, “Tears in Heaven”, dove fra l’altro diceva: “Oltre la porta c’è pace ne sono sicuro/ E lo so non ci saranno più lacrime in Paradiso”.
(da: antoniosocci.com)
LA S. MESSA SVELATA AD UN ATEO MASSONE
La S. Messa è la scena di Gesù morente sulla Croce, è il Venerdì Santo che si perpetua nel corso dei secoli. Questo ci insegna la nostra fede. È per essa che ci vengono applicati in maggior abbondanza i frutti della Redenzione: essa forma il compendio ed il centro di tutta la nostra Religione. S. Giovanni Crisostomo ci assicura che tanto vale la celebrazione di una Messa, quanto vale la morte di Gesù Cristo in Croce. La Santa Messa, pertanto, è la devozione delle devozioni, alla quale dovremmo assistere tutti i giorni, giacché è la sorgente delle grazie più elette.
Come sono da compiangere quei fedeli, più pagani che cristiani, che non si curano affatto o ben poco di assistere alla Messa festiva, che la perdono per ogni più futile pretesto, che neppure durante la Consacrazione sanno piegare il ginocchio per terra davanti alla infinita Maestà di Dio, che si portano in chiesa davanti al Dio della purezza vestiti in modo indecente.
Orbene, per ravvivare la vostra fede in questo grande mistero dell'amore infinito del Cuore di Gesù per noi, leggete e meditate questo bellissimo fatto che abbiamo appreso poco tempo fa dalle labbra stesse del grande apostolo del Sacro Cuore P. Matteo Crawley.
«Ero stato invitato a celebrare la Santa Messa nella cappella privata di una distinta famiglia. I membri di questa avevano pensato di invitare alla mia Messa un loro conoscente massone ed ateo che non aveva mai messo piede in chiesa.
Quando, vestito dei sacri paramenti, esco per andare all'altare, vedo lì dinanzi un uomo, ritto in piedi, con le braccia conserte in mezzo a due signori devotamente inginocchiati. La scena del Calvario a rovescio: là Gesù in mezzo a due malfattori, qui il malfattore in mezzo a due anime buone.
Incomincio il S. Sacrificio, e lui, il superuomo, quasi in aria di sfida, sempre in piedi. Al momento della Consacrazione, improvvisamente, come soggiogato da una forza sovrumana, cade in ginocchio, fra la più intensa meraviglia dei presenti, tenendo fisso lo sguardo verso l'altare, mentre gli occhi gli si empivano di lacrime.
Che cosa era successo?....
Quando la Messa fu finita domandò di presentarsi a me, perché aveva bisogno di parlarmi.
- Padre, mi dice, che cosa è venuto a fare lei in questa sala?
- Che cosa son venuto a fare? A celebrare la Santa Messa.
- Che cosa è la Messa?
- Scusi: lei è credente?
- No: io non credo.
- Veda, signore, l'uomo aveva peccato e Dio per ottenergli il perdono mandò sulla terra il suo Divin Figliuolo, il quale, dopo aver predicato la sua dottrina, confermandola coi più grandi miracoli, fu preso dai suoi nemici e fatto morire in croce fra i più atroci spasimi e tormenti.
- Ma che c'entra tutto questo con la Messa?
- La Messa è questo, nient'altro che questo: la rinnovazione del Sacrificio compiuto sulla Croce per la nostra salvezza.
«Il massone mi guarda come trasognato.
- Allora mi dica: chi era colui che è venuto al suo posto?
- Non la comprendo.
- Ad un certo punto, quando hanno suonato il campanello [alla Consacrazione] leì è scomparso ed al suo posto è venuto un altro signore, di aspetto maestoso, triste, tanto triste e tutto coperto di piaghe. Teneva le braccia distese e dalle mani lacerate da ferite usciva del sangue che gocciolava dentro a quel... bicchiere di metallo che c'era sull'altare...
- Nel calice?
- Sì, nel calice. Io non ho mai visto uno spettacolo più tenero e commovente e mi sentivo tutto tremare davanti a lui. Passato un po' di tempo [dopo la Comunione del celebrante], è sparito, ed è tornato lei al suo posto. Mi dica, chi era colui?
- Era Gesù! Gesù flagellato dai suoi nemici, Gesù coronato di spine, Gesù tutto coperto di piaghe e grondante sangue, Gesù confitto sul legno della Croce, Gesù che è morto per la nostra salvezza, Gesù che vuole donarle il suo perdono ed il suo amore...»
E così quel povero peccatore, convertito con questo grande prodigio, cadeva pentito ai piedi del ministro di Dio e nel Sangue dell'Agnello che cancella i peccati del mondo purificava l'anima sua.
(dal sito: preghiereagesuemaria)
Come sono da compiangere quei fedeli, più pagani che cristiani, che non si curano affatto o ben poco di assistere alla Messa festiva, che la perdono per ogni più futile pretesto, che neppure durante la Consacrazione sanno piegare il ginocchio per terra davanti alla infinita Maestà di Dio, che si portano in chiesa davanti al Dio della purezza vestiti in modo indecente.
Orbene, per ravvivare la vostra fede in questo grande mistero dell'amore infinito del Cuore di Gesù per noi, leggete e meditate questo bellissimo fatto che abbiamo appreso poco tempo fa dalle labbra stesse del grande apostolo del Sacro Cuore P. Matteo Crawley.
«Ero stato invitato a celebrare la Santa Messa nella cappella privata di una distinta famiglia. I membri di questa avevano pensato di invitare alla mia Messa un loro conoscente massone ed ateo che non aveva mai messo piede in chiesa.
Quando, vestito dei sacri paramenti, esco per andare all'altare, vedo lì dinanzi un uomo, ritto in piedi, con le braccia conserte in mezzo a due signori devotamente inginocchiati. La scena del Calvario a rovescio: là Gesù in mezzo a due malfattori, qui il malfattore in mezzo a due anime buone.
Incomincio il S. Sacrificio, e lui, il superuomo, quasi in aria di sfida, sempre in piedi. Al momento della Consacrazione, improvvisamente, come soggiogato da una forza sovrumana, cade in ginocchio, fra la più intensa meraviglia dei presenti, tenendo fisso lo sguardo verso l'altare, mentre gli occhi gli si empivano di lacrime.
Che cosa era successo?....
Quando la Messa fu finita domandò di presentarsi a me, perché aveva bisogno di parlarmi.
- Padre, mi dice, che cosa è venuto a fare lei in questa sala?
- Che cosa son venuto a fare? A celebrare la Santa Messa.
- Che cosa è la Messa?
- Scusi: lei è credente?
- No: io non credo.
- Veda, signore, l'uomo aveva peccato e Dio per ottenergli il perdono mandò sulla terra il suo Divin Figliuolo, il quale, dopo aver predicato la sua dottrina, confermandola coi più grandi miracoli, fu preso dai suoi nemici e fatto morire in croce fra i più atroci spasimi e tormenti.
- Ma che c'entra tutto questo con la Messa?
- La Messa è questo, nient'altro che questo: la rinnovazione del Sacrificio compiuto sulla Croce per la nostra salvezza.
«Il massone mi guarda come trasognato.
- Allora mi dica: chi era colui che è venuto al suo posto?
- Non la comprendo.
- Ad un certo punto, quando hanno suonato il campanello [alla Consacrazione] leì è scomparso ed al suo posto è venuto un altro signore, di aspetto maestoso, triste, tanto triste e tutto coperto di piaghe. Teneva le braccia distese e dalle mani lacerate da ferite usciva del sangue che gocciolava dentro a quel... bicchiere di metallo che c'era sull'altare...
- Nel calice?
- Sì, nel calice. Io non ho mai visto uno spettacolo più tenero e commovente e mi sentivo tutto tremare davanti a lui. Passato un po' di tempo [dopo la Comunione del celebrante], è sparito, ed è tornato lei al suo posto. Mi dica, chi era colui?
- Era Gesù! Gesù flagellato dai suoi nemici, Gesù coronato di spine, Gesù tutto coperto di piaghe e grondante sangue, Gesù confitto sul legno della Croce, Gesù che è morto per la nostra salvezza, Gesù che vuole donarle il suo perdono ed il suo amore...»
E così quel povero peccatore, convertito con questo grande prodigio, cadeva pentito ai piedi del ministro di Dio e nel Sangue dell'Agnello che cancella i peccati del mondo purificava l'anima sua.
(dal sito: preghiereagesuemaria)
PROVE SULLA VERIDICITÀ DEI VANGELI
Un documentario fatto da uno Youtuber, molto accurato, con tantissime prove anche storiche sulla veridicità dei Vangeli e della religione cristiana. Per chiunque avesse sempre avuto dubbi in proposito...
Video prima parte
Video seconda parte
Buona visione!
Video prima parte
Video seconda parte
Buona visione!
LA GRANDE BUFALA DELL'EVOLUZIONE
Questo meraviglioso documentario mostra, con tantissime prove scientifiche incredibili, che tutto quello che ci hanno insegnato a scuola e continuano ad insegnarci nei documentari è assolutamente falso!!! Dopo aver visto questo video capirete perfino che è super probabile che esista Dio e prova, addirittura, che tutti i dinosauri e gli altri animali estinti sono morti a causa di una gigantesca alluvione a livello mondiale! Vi ricorda niente il "Diluvio universale"? E' proprio vero che scienza e religione vanno a braccetto!
Video documentario
<<All’interno del documentario vengono intervistati diversi scienziati. Ne cito solo alcuni. Il professor Roberto Fondi, paleontologo dell’Università di Siena, afferma: “Le assunzioni fondamentali sulle quali si basa il pensiero evoluzionistico non vengono affatto confermate dai risultati della paleontologia“. Il professor Sermonti, genetico, biologo molecolare e biochimicho di fama internazionale: “Ciò che pretende l’evoluzionismo è semplicemente falso“. Il professor Buodreaux, docente di chimica inorganica e fisica dell’Università di New Orleans: “Tutta l’ipotesi del Big Bang è stata costruita per sostenere la teoria dell’evoluzione“. Il professor Maciej Giertych dell’Accademia delle Scienze polacca, docente di genetica della popolazione dell’Università di Torun: “L’evoluzione non è una scienza, è una filosofia“.>>
(Fonte: Losai.eu)
Consiglio anche la visione di questo canale Youtube: La vera scienza
Video documentario
<<All’interno del documentario vengono intervistati diversi scienziati. Ne cito solo alcuni. Il professor Roberto Fondi, paleontologo dell’Università di Siena, afferma: “Le assunzioni fondamentali sulle quali si basa il pensiero evoluzionistico non vengono affatto confermate dai risultati della paleontologia“. Il professor Sermonti, genetico, biologo molecolare e biochimicho di fama internazionale: “Ciò che pretende l’evoluzionismo è semplicemente falso“. Il professor Buodreaux, docente di chimica inorganica e fisica dell’Università di New Orleans: “Tutta l’ipotesi del Big Bang è stata costruita per sostenere la teoria dell’evoluzione“. Il professor Maciej Giertych dell’Accademia delle Scienze polacca, docente di genetica della popolazione dell’Università di Torun: “L’evoluzione non è una scienza, è una filosofia“.>>
(Fonte: Losai.eu)
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