Testi di Prove, Pag 1:
IL VOLTO SANGUINANTE DI GESU'
Una immagine del S. Volto di Gesù (18x24 cm) sanguinò due volte a Cotonou, nel Benin, nell'Africa occidentale (Golfo di Guinea), il 17 febbraio e il 15 marzo 1996.
La prima volta fu chiamato il medico d'urgenza, ma non riuscì a fare un esame perché il sangue era già coagulato.
Tredici testimoni erano presenti all'avvenimento, mentre una voce diceva: “Io ritornerò ancora e il medico completerà il suo esame”.
Furono preparate le provette per raccogliere il sangue. Il 15 marzo, verso le ore 17, il Volto Divino cominciò à sanguinare
abbondantemente, tanto che non si scorgevano più i lineamenti del Suo S. Volto.
Dopo che fu riempita una provetta per circa 1/4, una voce disse: "Basta così, la riempirò Io".
Il medico che aveva visto la provetta riempita fino a 1/4, constatò, 45 minuti dopo, che essa era piena e si meravigliò non potendo dare spiegazioni di questo fatto; anche qui erano presenti 12 testimoni. Il sangue venne quindi esaminato e risultò trattarsi di sangue umano del gruppo AB, Rh positivo.
La prima volta fu chiamato il medico d'urgenza, ma non riuscì a fare un esame perché il sangue era già coagulato.
Tredici testimoni erano presenti all'avvenimento, mentre una voce diceva: “Io ritornerò ancora e il medico completerà il suo esame”.
Furono preparate le provette per raccogliere il sangue. Il 15 marzo, verso le ore 17, il Volto Divino cominciò à sanguinare
abbondantemente, tanto che non si scorgevano più i lineamenti del Suo S. Volto.
Dopo che fu riempita una provetta per circa 1/4, una voce disse: "Basta così, la riempirò Io".
Il medico che aveva visto la provetta riempita fino a 1/4, constatò, 45 minuti dopo, che essa era piena e si meravigliò non potendo dare spiegazioni di questo fatto; anche qui erano presenti 12 testimoni. Il sangue venne quindi esaminato e risultò trattarsi di sangue umano del gruppo AB, Rh positivo.
LA FOTO DI GIMIGLIANO E LA SINDONE
IL FATTO
Messaggi e segni premonitori:
Da tempo la Madonna suggeriva di guardare verso il cielo, perché avremmo avuto tanti segni: "Dio vi manda tanti segni nel cielo ... guardate la luna, le stelle, il sole, e vedrete la Croce, l’Ostia ... e non pensate che siano gli occhi che fanno scherzi. Gli scienziati cercheranno una spiegazione scientifica; ma Dio non è una scienza. (messaggio del 10-8-1986) .
- "... guardate sempre il cielo, ci saranno tanti segni " (messaggio del 1-1-1988)
- " ... guardate attentamente verso il monte dell’Ascensione; è lì che inizieranno i primi segni !" (messaggio del 25-6-1989).
Veramente, dal 1986, molti sono stati i segni nel cielo e presso la Grotta di Gimigliano.
La mattina del 6 maggio 1987, due raggi di luce intensa scaturirono misteriosamente dalla Roccia dell’apparizione. Il fenomeno durò circa un’ora. Il parroco e le altre persone presenti che videro resero testimonianza. (cfr. Carlino Ascoli 7 maggio 1987).
Il primo ottobre 1987, verso il tramonto, per venti minuti circa, il sole apparve rutilante e colorato ai fedeli di Gimigliano: "... pulsava come un cuore, aveva un alone ora giallo ora rosso; ma dentro era tutto bianco, simile ad un’Ostia. La sua grandezza era tre o quattro volte più del normale. Si avvicinava alla terra, poi si fermava, ondeggiava, ci veniva di nuovo incontro" (cfr. Carlino Ascoli 3 ottobre 1987).
La sera del 6 ottobre, sul cielo di Gimigliano, le stelle insieme alla luna: palpitano, si accendono, si spengono, si avvicinano, si allontanano. (cfr. Carlino Ascoli 10 ottobre 1987).
Il 20 e 21 dicembre 1987 la signora Luciana G. di Tolentino dichiarò di aver visto il sole ballare vorticosamente dalle 7,45 alle 9, assumendo vari colori e 16 raggi, simili a quelli dell’ostensorio.
Finalmente la mattina del 4 febbraio 1988, verso le ore 1 1,45, un "veggente" di Gimigliano, consapevole delle esortazioni della Mamma Celeste, di scrutare i segni del cielo, segue un impulso misterioso che lo muove a scattare con una polaroid una foto verso un palpitante punto luminoso sul cielo in direzione della montagna dell’Ascensione. Ne scaturiva l’immagine del Santo Volto di Gesù.
Qualche giorno dopo, un messaggio celeste, dato ad altro "strumento" diceva: "questo Volto è carne, ossa e sangue di Gesù ".
MESSAGGI DELLA MADONNA E DI GESU’ SUL SACRO VOLTO:
" .., non abbiate dubbi su questa Immagine ! Poi non avrete dubbi : Lui si farà vedere, per darvi coraggio e tanta fede. Questo è il vero Volto del Mio Figlio Gesù, e nessuno deve avere dubbi". (messaggio del 29 giugno 1989).
"Tutto ciò che si trova in questo luogo sacro (Grotta) è degno di rispetto.
Cristo Gesù è vivo nel Quadro ...". (messaggio-grafico del 4 giugno 1988)
La sera del tre giugno, quando il quadro del Sacro Volto fu trafugato dalla Grotta, uno "strumento" ebbe l’estasi nella propria abitazione, col seguente messaggio:
"…questa sera Mi hanno profanato, Mi hanno messo via come immondizia, ma poi si sono pentite".
I presenti a tale notizia, volevano avvertire il parroco e fare ricerche; ma il messaggio continuò: "non occorre avvertire il parroco, perché (don ...) Mi troverà; ha già avvertito la Mia presenza ..." (messaggio del 3 giugno 1988)
In quel medesimo istante infatti (don ...) si trovava a pregare alla Grotta e stava per rinvenire il Quadro nascosto.
Nel luglio 1989, lo "strumento" C. rivolta in estasi verso i quadri della Madonna e del Volto Santo di Gesù, ebbe il seguente messaggio: "Lei è scesa ... Lui è sceso! Le prove che volevano … ma ancora si dubita. Tutti dubitano, anche i Miei strumenti. E’ per questo che in questi giorni stò parlando con il Mio cuore addolorato. Pochi sono gli strumenti che vengono a pregare ; sono in giro … e questo luogo sacro rimane deserto e solo. Figli miei, non lasciate questo luogo solo! Dobbiamo vincere l’avversario. Gesù ha permesso che voi … è il vero volto di Gesù! Avete avuto più di ogni altro luogo; non è possibile che non vi basti un segno così grande! Voi chiedete, figli miei, ma in cambio non volete dare nulla (C. 31 luglio 1989). "Gesù e la Mamma vi hanno dato tanti segni, tantissimi. Vi hanno dato Gesù, il Suo volto, il suo vero volto. Tenete, tenete quel Volto nelle vostre case; tenetelo nei posti dove tutti lo potranno vedere ! Vi proteggerà, vi aiuterà, vi darà forza e coraggio. " (messaggio del 10 ottobre 1989).
IL VOLTO SACRO E LA SINDONE
Il Volto Sacro garantisce l’autenticità della sindone, e da essa ne riceve garanzia. E’ infatti troppo simile alla sindone per dubitare che non sia il Volto appartenente alla medesima Persona. Ma è anche abbastanza diverso per suppone che sia stato ricavato da essa. Anche quando molti dubitavano dell’autenticità della Sacra Sindone a causa delle momentanee ipotesi scientifiche che la collocavano al secolo XII, i messaggi di Gesù e della Mamma Celeste e il confronto col Volto Sacro, ci hanno dato sempre sicurezza nei confronti del Sacro Sudario; "Figlia mia, mi chiedi e già mi hai chiesto se la Sindone sia il vero lenzuolo che ha avvolto il Mio Corpo. Sì, figlia! anche la Mia e tua Madre ha confermato il vero lenzuolo. Ci sono dei falsi; ma quello che si trova a Torino è il mio lenzuolo". (dal messaggio di Gesù del 1 giugno 1989). "… la sindone di Torino è il lenzuolo che ha avvolto il Mio sudore, il Mio sangue e gli spasimi miei più atroci. Mai la scienza potrà spiegare il fenomeno della sindone". (messaggio di Gesù). Di seguito è riportato il Volto di Gesù, ricavato dalla S. Sindone e Quello apparso nella foto di Gimigliano.
COSA DICONO GLI ESPERTI DI FOTOGRAFIA
Il prof. Ettore Tavoletti, docente presso l’Istituto Statale d’arte ed esperto in arte fotografica, a capo di una equipe tecnica di studi ha analizzato per oltre un anno l’immagine del volto Santo ed ha concluso: "ignoriamo se si tratti di miracolo oppure no, e non spetta a noi stabilirlo. Però escludiamo che si tratti di una riproduzione da qualche precedente immagine. Se fosse stata una qualunque stampa tipografica, i forti ingrandimenti, ai quali abbiamo sottoposto l’immagine, avrebbero rilevato l’esistenza del retino sotto forma di puntini grigi. Invece del classico moirè si nota un fondo sfocato ma pulito, senza grana, tipico di certe fotografie. Ho visto anche colui che ha scattato la foto, persona inesperta di fotomontaggi complicati, e ho visto la macchina usata, una vecchia polaroid con un fuoco fisso. Con quella macchina sarebbe stato impossibile fotografare un santino e cavarne un primo piano come quello che noi abbiamo analizzato. Sinceramente non riusciamo a capire come abbia potuto ricavare una immagine simile. Ci è parso che quell’immagine avesse una forte somiglianza con quella della Sindone; perciò abbiamo controllato bene. In effetti la somiglianza esiste; ma valutando i dati parametrici del viso abbiamo rilevato una differenza di fondo tra il Volto della Sindone e il Volto della foto. Il Volto della sindone è più sfilato, forse perché è l’immagine di un volto senza vita; mentre il Volto "santo" di Gimigliano è vivo. Studiando l’illuminazione del Volto della foto dal punto di vista tecnico si rimane sconcertati, in quanto non si riesce a capirne la tecnica eventualmente adottata che esula da ogni regola. Se tale foto sia la dimostrazione di un miracolo non spetta a noi dirlo; sicuramente possiamo affermare che si tratti di una foto autentica e originale.
PRODIGI SCATURITI DALLA SACRA IMMAGINE
Il quadro del Sacro Volto di Gesù, collocato sopra l’altarino della Grotta, oltre a suscitare devozione nei fedeli, ha rivelato effetti prodigiosi. Verso i primi del mese di dicembre 1988, uno "strumento" di Gimigliano, durante l’estasi nella Grotta, invitava i presenti a guardare il quadro, vi si scorgeva una macchia rossa che si andava formando sul Volto di Gesù, all’altezza del naso. Il 13 dello stesso mese, verso le ore 20, erano ben tre le macchie sanguigne che si delineavano sul Volto divino: una sul sopracciglio sinistro, una sul dorso nasale, l’altra a destra del naso. Il tutto durava circa 15 minuti, sotto lo sguardo meravigliato delle dieci persone circa che firmavano la loro testimonianza. Prima che il S. Volto si macchiasse, il "veggente-strumento" aveva visto l’Immagine congiungersi, muoversi, fluttuare, sfumare e perdere i connotati netti, come quando ci si specchia nell’acqua agitata.
Il 22 dicembre, verso le ore 19, altre due macchie rosse si formavano sulla parte frontale destra della Sacra Immagine. Il fenomeno appariva anche sul vicino quadro del "Gesù Misericordioso" : una macchia rossa sulla parte destra della fronte, una sullo zigomo destro, con una scia che lo congiungeva al sinistro. Questa volta il prodigio durava circa 30 minuti. Oltre ai tredici presenti, che firmavano la testimonianza, è intervenuto anche il parroco, che ha visto e confermato l’evento.
Infine, il 24 dicembre alla stessa ora, sono apparsi i segni in entrambe le Immagini: una macchia rossa perpendicolare sulla fronte del Gesù Misericordioso, e una grossa lacrima sotto l’occhio destro del Volto Santo. Il fenomeno durava 15 minuti; e le quindici persone presenti hanno visto e testimoniato. Innumerevoli sono le testimonianze dei segni e grazie, sia di ordine spirituale che fisico, ricevute da fedeli che si sono rivolti a Gesù onorandone il Sacro Volto.
Guido Capriotti
Vorrei ora parlarvi della Sindone. Sapete cos'è, vero?
"La Sindone è un lenzuolo di lino tessuto a spina di pesce delle dimensioni di circa m. 4,41 x 1,13, contenente la doppia immagine accostata per il capo del cadavere di un uomo morto in seguito ad una serie di torture culminate con la crocefissione.
L'immagine è contornata da due linee nere strinate e da una serie di lacune: sono i danni dovuti all'incendio avvenuto a Chambéry nel 1532.
Secondo la tradizione si tratta del Lenzuolo citato nei Vangeli che servì per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro.
Il Papa l’ha definita “specchio del Vangelo”.
Tempo fa gli scienziati prelevarono un campione della Sindone ed emerse, dall'esame del carbonio 14, che era del Medioevo. La notizia si diffuse dappertutto, finì sui media e così gli scienziati, tutti contenti, hanno cominciato a tirar fuori le ipotesi più assurde anche se NESSUNO si sa spiegare scientificamente la creazione dell'immagine di questo incredibile oggetto.
Ma sapete una cosa? Nel 2002 una coppia normalissima (non scienziati!) ha notato che nelle immagini della Sindone e degli esami c'erano delle cose strane... Nella mappa dei colori c'era la parte in basso a destra che era di colore verde scuro mentre il resto della Sindone era di normalissimi colori caldi... perchè? Poi notarono che le cuciture di quella parte "verde" erano fatte male... La coppia contattò gli scienziati e gli chiesero di riguardare i campioncini di tessuto che avevano ancora e vedere se non c'era del normale lino mischiato a del cotone (che è stato usato solo dal medievo in su).
Gli scienziati erano assolutamente convinti che non avevano sbagliato nulla, che loro erano stati infallibili...
Sapete cosa hanno scoperto??? Che quando è stato prelevato un lembo per l'analisi al carbonio 14, è stato preso un pezzo di lenzuolo, l'unico di cotone (!), che nel 1300 è servito come rattoppo di un danno subito e quindi è per quello che la datazione non corrisponde a quella del Cristo! Fra l'altro non tennero nemmeno in considerazione particelle di natura varia che si sono insediate nel tessuto durante i secoli...
Hanno sbagliato tutto!!!! Sapete la cosa che mi fa imbestialire? Quando gli scienziati sbandieravano a destra e a sinistra il loro bell'esame (fatto malissimo) lo seppe il mondo intero (e chissà quante persone persero la fede) e invece, quando si seppe di questo ENORME errore... bocca cucita!!
Questa cosa terrificante l'hanno detta in un bellissimo documentario scientifico su Sky. Perchè non lo fanno vedere a tutto il mondo però?! Tutto ciò è davvero terrificante.
Ecco l'elenco di quelle cose IMPOSSIBILI da spiegare:
- Quello sul lino è VERO sangue umano ma la cosa assurda è che il sangue compare solo nella parte superiore del lino; scientificamente parlando è IMPOSSIBILE che un liquido non penetri in un tessuto.
- La figura umana è di grandezza naturale e presenta in tutto e per tutto un uomo flagellato e crocifisso, persino nelle sue ferite, al Signore Gesù, specialmente come rivelato dalle visioni dei Santi nella Sua Passione (vi consiglio di leggere la visione di Anna Katarina Emmerick).
- Se un lenzuolo viene messo sopra un corpo bagnato di una qualche sostanza è IMPOSSIBILE che l'immagine che si "attacca" al tessuto venga uguale al corpo disteso; il corpo e la faccia verrebbero allungati ai lati.
- L'immagine compare al contrario sia per quanto riguarda la posizione, sia per quanto riguarda la colorazione, tanto che se si guarda in negativo si vede benissimo l'immagine impressa. Come potevano gli uomini del medioevo fare una cosa simile che è stata scoperta solo con l'arrivo delle macchine fotografiche?!
- Hanno scoperto che gli unguenti usati a quei tempi per i cadaveri insieme ad una luce fortissima fanno in modo che venga "stampato" sul tessuto qualcosa. Ecco quindi come è stata fatta l'immagine. Ma allora il corpo dell'uomo della Sindone si è illuminato? Esatto! Infatti torna con le visioni della Beata Emmerick; quando Gesù fu portato al sepolcro il suo corpo si lluminò e nel lino rimase impressa la sua immagine.
- Un'altra scopertona è che nell'occhio destro della figura appare una moneta di Ponzio Pilato. ...la Sindone del Medioevo? Ma per piacere!
Le stupide ipotesi degli scienziati:
- Secondo loro è l'ennesimo "capolavoro" di Leonardo da Vinci ma la cosa crolla subito perchè nemmeno un cervellone come lui avrebbe mai potuto fare una cosa simile; riguardare attentamente l'elenco sopra delle cose impossibili. In più egli è nato DOPO che la Sindone fu trovata per la prima volta nel convento in Francia.
- Sempre parlando di Leonardo dicono che la Sindone è un suo ritratto. Balla stratosferica: hanno scoperto che quel disegno del ritratto di Da Vinci da vecchio è in realtà un normalissimo ritratto che fece lui ad un anziano. Guardate, è assolutamente provato, quello non è MAI STATO il suo ritratto e perciò crollano tutte le ipotesi degli scienziati su altre opere d'arte!
- L'ultima stupidaggine che hanno tirato fuori è che l'ha dipinta Giotto. Dicono che hanno trovato delle scritte "Giotto" con una data. La data addirittura non corrisponde nemmeno con questo pittore perchè era già morto prima di allora! Se davvero ci sono, le avranno scritte dei "pirati d'arte", senz'altro!
Orsù, la Sindone è autentica, lo dice pure Gesù!
Basta farci esami scientifici, sono I-NU-TI-LI!!!!
Comunque vi lascio questo link interessantissimo con delle belle scoperte sulla Sindone riguardo il Volto di Gesù: Shakspeare1982
(Molte altre prove sull'autenticità della Sindone qui: Perfetta letizia e qui: Zenit)
Messaggi e segni premonitori:
Da tempo la Madonna suggeriva di guardare verso il cielo, perché avremmo avuto tanti segni: "Dio vi manda tanti segni nel cielo ... guardate la luna, le stelle, il sole, e vedrete la Croce, l’Ostia ... e non pensate che siano gli occhi che fanno scherzi. Gli scienziati cercheranno una spiegazione scientifica; ma Dio non è una scienza. (messaggio del 10-8-1986) .
- "... guardate sempre il cielo, ci saranno tanti segni " (messaggio del 1-1-1988)
- " ... guardate attentamente verso il monte dell’Ascensione; è lì che inizieranno i primi segni !" (messaggio del 25-6-1989).
Veramente, dal 1986, molti sono stati i segni nel cielo e presso la Grotta di Gimigliano.
La mattina del 6 maggio 1987, due raggi di luce intensa scaturirono misteriosamente dalla Roccia dell’apparizione. Il fenomeno durò circa un’ora. Il parroco e le altre persone presenti che videro resero testimonianza. (cfr. Carlino Ascoli 7 maggio 1987).
Il primo ottobre 1987, verso il tramonto, per venti minuti circa, il sole apparve rutilante e colorato ai fedeli di Gimigliano: "... pulsava come un cuore, aveva un alone ora giallo ora rosso; ma dentro era tutto bianco, simile ad un’Ostia. La sua grandezza era tre o quattro volte più del normale. Si avvicinava alla terra, poi si fermava, ondeggiava, ci veniva di nuovo incontro" (cfr. Carlino Ascoli 3 ottobre 1987).
La sera del 6 ottobre, sul cielo di Gimigliano, le stelle insieme alla luna: palpitano, si accendono, si spengono, si avvicinano, si allontanano. (cfr. Carlino Ascoli 10 ottobre 1987).
Il 20 e 21 dicembre 1987 la signora Luciana G. di Tolentino dichiarò di aver visto il sole ballare vorticosamente dalle 7,45 alle 9, assumendo vari colori e 16 raggi, simili a quelli dell’ostensorio.
Finalmente la mattina del 4 febbraio 1988, verso le ore 1 1,45, un "veggente" di Gimigliano, consapevole delle esortazioni della Mamma Celeste, di scrutare i segni del cielo, segue un impulso misterioso che lo muove a scattare con una polaroid una foto verso un palpitante punto luminoso sul cielo in direzione della montagna dell’Ascensione. Ne scaturiva l’immagine del Santo Volto di Gesù.
Qualche giorno dopo, un messaggio celeste, dato ad altro "strumento" diceva: "questo Volto è carne, ossa e sangue di Gesù ".
MESSAGGI DELLA MADONNA E DI GESU’ SUL SACRO VOLTO:
" .., non abbiate dubbi su questa Immagine ! Poi non avrete dubbi : Lui si farà vedere, per darvi coraggio e tanta fede. Questo è il vero Volto del Mio Figlio Gesù, e nessuno deve avere dubbi". (messaggio del 29 giugno 1989).
"Tutto ciò che si trova in questo luogo sacro (Grotta) è degno di rispetto.
Cristo Gesù è vivo nel Quadro ...". (messaggio-grafico del 4 giugno 1988)
La sera del tre giugno, quando il quadro del Sacro Volto fu trafugato dalla Grotta, uno "strumento" ebbe l’estasi nella propria abitazione, col seguente messaggio:
"…questa sera Mi hanno profanato, Mi hanno messo via come immondizia, ma poi si sono pentite".
I presenti a tale notizia, volevano avvertire il parroco e fare ricerche; ma il messaggio continuò: "non occorre avvertire il parroco, perché (don ...) Mi troverà; ha già avvertito la Mia presenza ..." (messaggio del 3 giugno 1988)
In quel medesimo istante infatti (don ...) si trovava a pregare alla Grotta e stava per rinvenire il Quadro nascosto.
Nel luglio 1989, lo "strumento" C. rivolta in estasi verso i quadri della Madonna e del Volto Santo di Gesù, ebbe il seguente messaggio: "Lei è scesa ... Lui è sceso! Le prove che volevano … ma ancora si dubita. Tutti dubitano, anche i Miei strumenti. E’ per questo che in questi giorni stò parlando con il Mio cuore addolorato. Pochi sono gli strumenti che vengono a pregare ; sono in giro … e questo luogo sacro rimane deserto e solo. Figli miei, non lasciate questo luogo solo! Dobbiamo vincere l’avversario. Gesù ha permesso che voi … è il vero volto di Gesù! Avete avuto più di ogni altro luogo; non è possibile che non vi basti un segno così grande! Voi chiedete, figli miei, ma in cambio non volete dare nulla (C. 31 luglio 1989). "Gesù e la Mamma vi hanno dato tanti segni, tantissimi. Vi hanno dato Gesù, il Suo volto, il suo vero volto. Tenete, tenete quel Volto nelle vostre case; tenetelo nei posti dove tutti lo potranno vedere ! Vi proteggerà, vi aiuterà, vi darà forza e coraggio. " (messaggio del 10 ottobre 1989).
IL VOLTO SACRO E LA SINDONE
Il Volto Sacro garantisce l’autenticità della sindone, e da essa ne riceve garanzia. E’ infatti troppo simile alla sindone per dubitare che non sia il Volto appartenente alla medesima Persona. Ma è anche abbastanza diverso per suppone che sia stato ricavato da essa. Anche quando molti dubitavano dell’autenticità della Sacra Sindone a causa delle momentanee ipotesi scientifiche che la collocavano al secolo XII, i messaggi di Gesù e della Mamma Celeste e il confronto col Volto Sacro, ci hanno dato sempre sicurezza nei confronti del Sacro Sudario; "Figlia mia, mi chiedi e già mi hai chiesto se la Sindone sia il vero lenzuolo che ha avvolto il Mio Corpo. Sì, figlia! anche la Mia e tua Madre ha confermato il vero lenzuolo. Ci sono dei falsi; ma quello che si trova a Torino è il mio lenzuolo". (dal messaggio di Gesù del 1 giugno 1989). "… la sindone di Torino è il lenzuolo che ha avvolto il Mio sudore, il Mio sangue e gli spasimi miei più atroci. Mai la scienza potrà spiegare il fenomeno della sindone". (messaggio di Gesù). Di seguito è riportato il Volto di Gesù, ricavato dalla S. Sindone e Quello apparso nella foto di Gimigliano.
COSA DICONO GLI ESPERTI DI FOTOGRAFIA
Il prof. Ettore Tavoletti, docente presso l’Istituto Statale d’arte ed esperto in arte fotografica, a capo di una equipe tecnica di studi ha analizzato per oltre un anno l’immagine del volto Santo ed ha concluso: "ignoriamo se si tratti di miracolo oppure no, e non spetta a noi stabilirlo. Però escludiamo che si tratti di una riproduzione da qualche precedente immagine. Se fosse stata una qualunque stampa tipografica, i forti ingrandimenti, ai quali abbiamo sottoposto l’immagine, avrebbero rilevato l’esistenza del retino sotto forma di puntini grigi. Invece del classico moirè si nota un fondo sfocato ma pulito, senza grana, tipico di certe fotografie. Ho visto anche colui che ha scattato la foto, persona inesperta di fotomontaggi complicati, e ho visto la macchina usata, una vecchia polaroid con un fuoco fisso. Con quella macchina sarebbe stato impossibile fotografare un santino e cavarne un primo piano come quello che noi abbiamo analizzato. Sinceramente non riusciamo a capire come abbia potuto ricavare una immagine simile. Ci è parso che quell’immagine avesse una forte somiglianza con quella della Sindone; perciò abbiamo controllato bene. In effetti la somiglianza esiste; ma valutando i dati parametrici del viso abbiamo rilevato una differenza di fondo tra il Volto della Sindone e il Volto della foto. Il Volto della sindone è più sfilato, forse perché è l’immagine di un volto senza vita; mentre il Volto "santo" di Gimigliano è vivo. Studiando l’illuminazione del Volto della foto dal punto di vista tecnico si rimane sconcertati, in quanto non si riesce a capirne la tecnica eventualmente adottata che esula da ogni regola. Se tale foto sia la dimostrazione di un miracolo non spetta a noi dirlo; sicuramente possiamo affermare che si tratti di una foto autentica e originale.
PRODIGI SCATURITI DALLA SACRA IMMAGINE
Il quadro del Sacro Volto di Gesù, collocato sopra l’altarino della Grotta, oltre a suscitare devozione nei fedeli, ha rivelato effetti prodigiosi. Verso i primi del mese di dicembre 1988, uno "strumento" di Gimigliano, durante l’estasi nella Grotta, invitava i presenti a guardare il quadro, vi si scorgeva una macchia rossa che si andava formando sul Volto di Gesù, all’altezza del naso. Il 13 dello stesso mese, verso le ore 20, erano ben tre le macchie sanguigne che si delineavano sul Volto divino: una sul sopracciglio sinistro, una sul dorso nasale, l’altra a destra del naso. Il tutto durava circa 15 minuti, sotto lo sguardo meravigliato delle dieci persone circa che firmavano la loro testimonianza. Prima che il S. Volto si macchiasse, il "veggente-strumento" aveva visto l’Immagine congiungersi, muoversi, fluttuare, sfumare e perdere i connotati netti, come quando ci si specchia nell’acqua agitata.
Il 22 dicembre, verso le ore 19, altre due macchie rosse si formavano sulla parte frontale destra della Sacra Immagine. Il fenomeno appariva anche sul vicino quadro del "Gesù Misericordioso" : una macchia rossa sulla parte destra della fronte, una sullo zigomo destro, con una scia che lo congiungeva al sinistro. Questa volta il prodigio durava circa 30 minuti. Oltre ai tredici presenti, che firmavano la testimonianza, è intervenuto anche il parroco, che ha visto e confermato l’evento.
Infine, il 24 dicembre alla stessa ora, sono apparsi i segni in entrambe le Immagini: una macchia rossa perpendicolare sulla fronte del Gesù Misericordioso, e una grossa lacrima sotto l’occhio destro del Volto Santo. Il fenomeno durava 15 minuti; e le quindici persone presenti hanno visto e testimoniato. Innumerevoli sono le testimonianze dei segni e grazie, sia di ordine spirituale che fisico, ricevute da fedeli che si sono rivolti a Gesù onorandone il Sacro Volto.
Guido Capriotti
Vorrei ora parlarvi della Sindone. Sapete cos'è, vero?
"La Sindone è un lenzuolo di lino tessuto a spina di pesce delle dimensioni di circa m. 4,41 x 1,13, contenente la doppia immagine accostata per il capo del cadavere di un uomo morto in seguito ad una serie di torture culminate con la crocefissione.
L'immagine è contornata da due linee nere strinate e da una serie di lacune: sono i danni dovuti all'incendio avvenuto a Chambéry nel 1532.
Secondo la tradizione si tratta del Lenzuolo citato nei Vangeli che servì per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro.
Il Papa l’ha definita “specchio del Vangelo”.
Tempo fa gli scienziati prelevarono un campione della Sindone ed emerse, dall'esame del carbonio 14, che era del Medioevo. La notizia si diffuse dappertutto, finì sui media e così gli scienziati, tutti contenti, hanno cominciato a tirar fuori le ipotesi più assurde anche se NESSUNO si sa spiegare scientificamente la creazione dell'immagine di questo incredibile oggetto.
Ma sapete una cosa? Nel 2002 una coppia normalissima (non scienziati!) ha notato che nelle immagini della Sindone e degli esami c'erano delle cose strane... Nella mappa dei colori c'era la parte in basso a destra che era di colore verde scuro mentre il resto della Sindone era di normalissimi colori caldi... perchè? Poi notarono che le cuciture di quella parte "verde" erano fatte male... La coppia contattò gli scienziati e gli chiesero di riguardare i campioncini di tessuto che avevano ancora e vedere se non c'era del normale lino mischiato a del cotone (che è stato usato solo dal medievo in su).
Gli scienziati erano assolutamente convinti che non avevano sbagliato nulla, che loro erano stati infallibili...
Sapete cosa hanno scoperto??? Che quando è stato prelevato un lembo per l'analisi al carbonio 14, è stato preso un pezzo di lenzuolo, l'unico di cotone (!), che nel 1300 è servito come rattoppo di un danno subito e quindi è per quello che la datazione non corrisponde a quella del Cristo! Fra l'altro non tennero nemmeno in considerazione particelle di natura varia che si sono insediate nel tessuto durante i secoli...
Hanno sbagliato tutto!!!! Sapete la cosa che mi fa imbestialire? Quando gli scienziati sbandieravano a destra e a sinistra il loro bell'esame (fatto malissimo) lo seppe il mondo intero (e chissà quante persone persero la fede) e invece, quando si seppe di questo ENORME errore... bocca cucita!!
Questa cosa terrificante l'hanno detta in un bellissimo documentario scientifico su Sky. Perchè non lo fanno vedere a tutto il mondo però?! Tutto ciò è davvero terrificante.
Ecco l'elenco di quelle cose IMPOSSIBILI da spiegare:
- Quello sul lino è VERO sangue umano ma la cosa assurda è che il sangue compare solo nella parte superiore del lino; scientificamente parlando è IMPOSSIBILE che un liquido non penetri in un tessuto.
- La figura umana è di grandezza naturale e presenta in tutto e per tutto un uomo flagellato e crocifisso, persino nelle sue ferite, al Signore Gesù, specialmente come rivelato dalle visioni dei Santi nella Sua Passione (vi consiglio di leggere la visione di Anna Katarina Emmerick).
- Se un lenzuolo viene messo sopra un corpo bagnato di una qualche sostanza è IMPOSSIBILE che l'immagine che si "attacca" al tessuto venga uguale al corpo disteso; il corpo e la faccia verrebbero allungati ai lati.
- L'immagine compare al contrario sia per quanto riguarda la posizione, sia per quanto riguarda la colorazione, tanto che se si guarda in negativo si vede benissimo l'immagine impressa. Come potevano gli uomini del medioevo fare una cosa simile che è stata scoperta solo con l'arrivo delle macchine fotografiche?!
- Hanno scoperto che gli unguenti usati a quei tempi per i cadaveri insieme ad una luce fortissima fanno in modo che venga "stampato" sul tessuto qualcosa. Ecco quindi come è stata fatta l'immagine. Ma allora il corpo dell'uomo della Sindone si è illuminato? Esatto! Infatti torna con le visioni della Beata Emmerick; quando Gesù fu portato al sepolcro il suo corpo si lluminò e nel lino rimase impressa la sua immagine.
- Un'altra scopertona è che nell'occhio destro della figura appare una moneta di Ponzio Pilato. ...la Sindone del Medioevo? Ma per piacere!
Le stupide ipotesi degli scienziati:
- Secondo loro è l'ennesimo "capolavoro" di Leonardo da Vinci ma la cosa crolla subito perchè nemmeno un cervellone come lui avrebbe mai potuto fare una cosa simile; riguardare attentamente l'elenco sopra delle cose impossibili. In più egli è nato DOPO che la Sindone fu trovata per la prima volta nel convento in Francia.
- Sempre parlando di Leonardo dicono che la Sindone è un suo ritratto. Balla stratosferica: hanno scoperto che quel disegno del ritratto di Da Vinci da vecchio è in realtà un normalissimo ritratto che fece lui ad un anziano. Guardate, è assolutamente provato, quello non è MAI STATO il suo ritratto e perciò crollano tutte le ipotesi degli scienziati su altre opere d'arte!
- L'ultima stupidaggine che hanno tirato fuori è che l'ha dipinta Giotto. Dicono che hanno trovato delle scritte "Giotto" con una data. La data addirittura non corrisponde nemmeno con questo pittore perchè era già morto prima di allora! Se davvero ci sono, le avranno scritte dei "pirati d'arte", senz'altro!
Orsù, la Sindone è autentica, lo dice pure Gesù!
Basta farci esami scientifici, sono I-NU-TI-LI!!!!
Comunque vi lascio questo link interessantissimo con delle belle scoperte sulla Sindone riguardo il Volto di Gesù: Shakspeare1982
(Molte altre prove sull'autenticità della Sindone qui: Perfetta letizia e qui: Zenit)
LA TILMA DI GUADALUPE
COS'E' LA TILMA DI GUADALUPE?
Immagine di Maria Santissima impressa prodigiosamente sulla Tilma originale di San Juan Diego,
conservata nella Basilica di Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico.
La Tilma, anche chiamata « Sindone di Maria Santissima » è l’Unica Immagine Soprannaturale conosciuta della Madre di Dio.
NUOVE SCOPERTE SCIENTIFICHE DELLA NASA SUL MANTO DI MARIA SANTISSIMA, NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE: SEGRETI SORPRENDENTI
Le informazioni che seguono sono state tratte dai libri: « La Vergine di Guadalupe e la Proporzione Aurea » - Dr. Juan Homero Hernández Illescas - Centro di Studi Guadalupani - Città del Messico. « La Vergine di Guadalupe e Le Stelle » - Dr. Juan Homero Hernández Illescas, Pbro. Mario Rojas, Mons. Enrique Salazar - Centro Studi Guadalupani - Città del Messico e da nuove scoperte della NASA (Agenzia Spaziale Americana).
1. Studi oftalmologici realizzati sugli occhi di Maria, hanno provato che all’avvicinamento della luce, la retina si contrae e all’allontanamento della stessa, torna a dilatarsi, esattamente come succede in un occhio vivo.
2. La temperatura della fibra di maguey con cui è stata realizzata la Tilma mantiene una temperatura costante di 36.6 gradi, la stessa del corpo di una persona viva.
3. Uno dei medici che ha analizzato la Tilma, ha collocato uno stetoscopio sotto la cintura della veste di Maria (segno della sua gravidanza) e ha sentito battiti che si ripetevano ritmicamente a 115 pulsazioni al minuto, gli stessi di un bambino nel ventre materno.
4. Non vi sono segni di pittura sulla tela. Ad una distanza di soli dieci centimetri dall’immagine si vede soltanto la tela di maguey nella sua originalità: i colori scompaiono. Gli studi scientifici non hanno ottenuto dati sull’origine della colorazione che forma l’immagine, né il modo con cui la stessa fu dipinta. Non risultano tracce di pennellate né di altre tecniche di pittura note. Gli scienziati della NASA affermano che i materiali che compongono i colori non appartengono agli elementi conosciuti sulla Terra.
5. Proiettando un raggio laser trasversalmente al tessuto si è scoperto che la sua colorazione non si presenta né al diritto né al rovescio... i colori fluttuano ad una distanza di tre decimi di millimetro sopra la tela, senza toccarla. I colori fluttuano nell’aria, sopra la superficie della Tilma.
6. La fibra di maguey che costituisce il tessuto dell'immagine, non può durare più di 20 o 30 anni. Alcuni secoli fa, venne realizzata una copia dell'immagine in un tessuto di fibra di maguey simile che si disintegrò dopo varie decadi. Nel frattempo, a quasi 500 anni dal miracolo, l'immagine di Maria è integra ed intatta come il primo giorno. La scienza non sa spiegare la causa dell'incorruttibilità del tessuto.
7. Nel 1791 fu rovesciato accidentalmente acido muriatico sulla parte superiore diritta del tessuto. In un tempo di 30 giorni, senza trattamento alcuno, il tessuto danneggiato si è ricostruito per intero miracolosamente, mantenendo la traccia del versamento dell’acido, tuttora visibile sulla Tilma.
8. Le stelle visibili sul Manto di Maria riflettono l'esatta configurazione e posizione del cielo del Messico nel solstizio d’inverno, la mattina in cui è avvenuto il miracolo. Sul lato sinistro del manto della Vergine (alla nostra destra) si trovano le costellazioni del sud. Quattro stelle che fanno parte della costellazione di Ofiuco (Ophiucus). Sotto si osserva Bilancia (Libra) ed alla destra, quella che sembra una punta di freccia corrisponde all'inizio di Scorpione (Scorpius). Intermedie con la porzione inferiore, si vedono due stelle della costellazione del Lupo (Lupus) e l'estremo di Idra (Hydra). Verso il basso si vede la Croce del Sud (Crux) senza nessun dubbio, ed alla sua sinistra appare il quadrato leggermente inclinato della costellazione del Sagittario (Centaurus). Sul lato destro del manto della Vergine vi sono le costellazioni del nord. Sulla spalla, un frammento delle stelle di Boote (Bootes), in basso a sinistra la segue la costellazione dell'Orsa Maggiore, (Ursa Maior) in forma di “carro”. Ai lati vi sono, a destra: la chioma di Berenice (Coma Berenices) e i Levrieri (Cani Venatici); a sinistra: Thuban che è la stella più brillante della costellazione del Drago (Draco). Più sotto due stelle (anch’esse parte dell'Orsa Maggiore) e quindi un’altra coppia di stelle della costellazione dell'Auriga (Auriga) e ad ovest, verso il basso, tre stelle del Toro (Taurus). In tal modo, si identificano nella loro totalità e nella loro posizione, un poco compatte, le 46 stelle più brillanti che circondano l'orizzonte della Valle del Messico.
9. Agli inizi del XX secolo, un uomo collocò ai piedi della Tilma una composizione floreale che celava una bomba ad elevato potenziale. L'esplosione provocò grande distruzione nelle prossime vicinanze della Tilma che rimase miracolosamente intatta.
10. La scienza ha fatto diverse scoperte negli occhi di Maria (estesi appena 7 e 8 mm); questi possiedono i tre effetti di rifrazione dell'immagine presenti nell’occhio umano; al loro interno compaiono immagini umane molto piccole, che nessun artista potrebbe dipingere. Si tratta di due scene che si ripetono in entrambe gli occhi. Gli occhi di Maria, ingranditi con tecnologia digitale, hanno rivelato l'immagine del Vescovo Zumárraga e dell'indio Juan Diego, che apre il suo mantello (la Tilma) di fronte a lui. Le dimensioni di questa immagine corrispondono alla quarta parte di un milionesimo di millimetro.
11. La Vergine e la Proporzione Aurea. La critica artistica afferma che un'opera è bella e perfetta quando sono in armonia tra loro il colore, la linee, la luce e la composizione. Una delle forme tecniche più bella per ottenere questa armonia è per mezzo della cosiddetta PROPORZIONE AUREA o DORATA. L'immagine originale della Vergine di Guadalupe stampata nell'ayate dell'indio Juan Diego compie questa perfezione straordinaria, secondo lo studio sulla Tilma effettuato dal Dr. Juan Homero Hernández Illescas. La proporzione aurea è formata da un quadrato al quale si unisce un rettangolo, per formare un spazio dove il lato minore corrisponde al maggiore in rapporto di 1 a 1,6181 denominato numero aureo.
12. Sul ventre di Nostra Signora di Guadalupe si trovano altri simboli derivati dalla proporzione aurea come il « Nahui Ollín », il fiore Náhuatl di quattro petali, che per le antiche culture centroamericane rappresentava la presenza di Dio, il centro dello spazio e del tempo. Col Nahui Ollín sul suo ventre, la Vergine di Guadalupe conferma agli indigeni che è la Madre del Dio Vero, Gesù Cristo che ella porta al Nuovo Mondo per farlo conoscere. È precisamente la parte più importante dell'ayate di Juan Diego. N.S. di Guadalupe è portatrice di un messaggio cristocentrico che gli indigeni poterono comprendere immediatamente; motivo per cui si trasforma nella prima e più importante evangelizzatrice dell'America. (Reina de México y Emperatriz de America).
13. Il ginocchio sinistro è leggermente sollevato e si protende in avanti in fase di « MOVIMENTO ».
14. « Guadalupe » in lingua indigena Náhuatl significa : « Colei che schiaccia la testa al serpente ». Chiaro riferimento a Maria Santissima, vincitrice del maligno riportato in Genesi 3,15.
15. L'immagine è una pittura tale a quella descritta in Apocalisse cap.12: « apparve nel cielo un segno grande, una Donna vestita di Sole, con la Luna sotto i suoi piedi ».
16. La Vergine porta una cintura sul ventre: è « incinta ».
QUESTE SCOPERTE FATTE DALLA NASA E DA ALTRI STUDIOSI SONO STATE DONATE PER RICHIAMARE L’ATTENZIONE DI TUTTA L’UMANITÀ.
Immagine di Maria Santissima impressa prodigiosamente sulla Tilma originale di San Juan Diego,
conservata nella Basilica di Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico.
La Tilma, anche chiamata « Sindone di Maria Santissima » è l’Unica Immagine Soprannaturale conosciuta della Madre di Dio.
NUOVE SCOPERTE SCIENTIFICHE DELLA NASA SUL MANTO DI MARIA SANTISSIMA, NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE: SEGRETI SORPRENDENTI
Le informazioni che seguono sono state tratte dai libri: « La Vergine di Guadalupe e la Proporzione Aurea » - Dr. Juan Homero Hernández Illescas - Centro di Studi Guadalupani - Città del Messico. « La Vergine di Guadalupe e Le Stelle » - Dr. Juan Homero Hernández Illescas, Pbro. Mario Rojas, Mons. Enrique Salazar - Centro Studi Guadalupani - Città del Messico e da nuove scoperte della NASA (Agenzia Spaziale Americana).
1. Studi oftalmologici realizzati sugli occhi di Maria, hanno provato che all’avvicinamento della luce, la retina si contrae e all’allontanamento della stessa, torna a dilatarsi, esattamente come succede in un occhio vivo.
2. La temperatura della fibra di maguey con cui è stata realizzata la Tilma mantiene una temperatura costante di 36.6 gradi, la stessa del corpo di una persona viva.
3. Uno dei medici che ha analizzato la Tilma, ha collocato uno stetoscopio sotto la cintura della veste di Maria (segno della sua gravidanza) e ha sentito battiti che si ripetevano ritmicamente a 115 pulsazioni al minuto, gli stessi di un bambino nel ventre materno.
4. Non vi sono segni di pittura sulla tela. Ad una distanza di soli dieci centimetri dall’immagine si vede soltanto la tela di maguey nella sua originalità: i colori scompaiono. Gli studi scientifici non hanno ottenuto dati sull’origine della colorazione che forma l’immagine, né il modo con cui la stessa fu dipinta. Non risultano tracce di pennellate né di altre tecniche di pittura note. Gli scienziati della NASA affermano che i materiali che compongono i colori non appartengono agli elementi conosciuti sulla Terra.
5. Proiettando un raggio laser trasversalmente al tessuto si è scoperto che la sua colorazione non si presenta né al diritto né al rovescio... i colori fluttuano ad una distanza di tre decimi di millimetro sopra la tela, senza toccarla. I colori fluttuano nell’aria, sopra la superficie della Tilma.
6. La fibra di maguey che costituisce il tessuto dell'immagine, non può durare più di 20 o 30 anni. Alcuni secoli fa, venne realizzata una copia dell'immagine in un tessuto di fibra di maguey simile che si disintegrò dopo varie decadi. Nel frattempo, a quasi 500 anni dal miracolo, l'immagine di Maria è integra ed intatta come il primo giorno. La scienza non sa spiegare la causa dell'incorruttibilità del tessuto.
7. Nel 1791 fu rovesciato accidentalmente acido muriatico sulla parte superiore diritta del tessuto. In un tempo di 30 giorni, senza trattamento alcuno, il tessuto danneggiato si è ricostruito per intero miracolosamente, mantenendo la traccia del versamento dell’acido, tuttora visibile sulla Tilma.
8. Le stelle visibili sul Manto di Maria riflettono l'esatta configurazione e posizione del cielo del Messico nel solstizio d’inverno, la mattina in cui è avvenuto il miracolo. Sul lato sinistro del manto della Vergine (alla nostra destra) si trovano le costellazioni del sud. Quattro stelle che fanno parte della costellazione di Ofiuco (Ophiucus). Sotto si osserva Bilancia (Libra) ed alla destra, quella che sembra una punta di freccia corrisponde all'inizio di Scorpione (Scorpius). Intermedie con la porzione inferiore, si vedono due stelle della costellazione del Lupo (Lupus) e l'estremo di Idra (Hydra). Verso il basso si vede la Croce del Sud (Crux) senza nessun dubbio, ed alla sua sinistra appare il quadrato leggermente inclinato della costellazione del Sagittario (Centaurus). Sul lato destro del manto della Vergine vi sono le costellazioni del nord. Sulla spalla, un frammento delle stelle di Boote (Bootes), in basso a sinistra la segue la costellazione dell'Orsa Maggiore, (Ursa Maior) in forma di “carro”. Ai lati vi sono, a destra: la chioma di Berenice (Coma Berenices) e i Levrieri (Cani Venatici); a sinistra: Thuban che è la stella più brillante della costellazione del Drago (Draco). Più sotto due stelle (anch’esse parte dell'Orsa Maggiore) e quindi un’altra coppia di stelle della costellazione dell'Auriga (Auriga) e ad ovest, verso il basso, tre stelle del Toro (Taurus). In tal modo, si identificano nella loro totalità e nella loro posizione, un poco compatte, le 46 stelle più brillanti che circondano l'orizzonte della Valle del Messico.
9. Agli inizi del XX secolo, un uomo collocò ai piedi della Tilma una composizione floreale che celava una bomba ad elevato potenziale. L'esplosione provocò grande distruzione nelle prossime vicinanze della Tilma che rimase miracolosamente intatta.
10. La scienza ha fatto diverse scoperte negli occhi di Maria (estesi appena 7 e 8 mm); questi possiedono i tre effetti di rifrazione dell'immagine presenti nell’occhio umano; al loro interno compaiono immagini umane molto piccole, che nessun artista potrebbe dipingere. Si tratta di due scene che si ripetono in entrambe gli occhi. Gli occhi di Maria, ingranditi con tecnologia digitale, hanno rivelato l'immagine del Vescovo Zumárraga e dell'indio Juan Diego, che apre il suo mantello (la Tilma) di fronte a lui. Le dimensioni di questa immagine corrispondono alla quarta parte di un milionesimo di millimetro.
11. La Vergine e la Proporzione Aurea. La critica artistica afferma che un'opera è bella e perfetta quando sono in armonia tra loro il colore, la linee, la luce e la composizione. Una delle forme tecniche più bella per ottenere questa armonia è per mezzo della cosiddetta PROPORZIONE AUREA o DORATA. L'immagine originale della Vergine di Guadalupe stampata nell'ayate dell'indio Juan Diego compie questa perfezione straordinaria, secondo lo studio sulla Tilma effettuato dal Dr. Juan Homero Hernández Illescas. La proporzione aurea è formata da un quadrato al quale si unisce un rettangolo, per formare un spazio dove il lato minore corrisponde al maggiore in rapporto di 1 a 1,6181 denominato numero aureo.
12. Sul ventre di Nostra Signora di Guadalupe si trovano altri simboli derivati dalla proporzione aurea come il « Nahui Ollín », il fiore Náhuatl di quattro petali, che per le antiche culture centroamericane rappresentava la presenza di Dio, il centro dello spazio e del tempo. Col Nahui Ollín sul suo ventre, la Vergine di Guadalupe conferma agli indigeni che è la Madre del Dio Vero, Gesù Cristo che ella porta al Nuovo Mondo per farlo conoscere. È precisamente la parte più importante dell'ayate di Juan Diego. N.S. di Guadalupe è portatrice di un messaggio cristocentrico che gli indigeni poterono comprendere immediatamente; motivo per cui si trasforma nella prima e più importante evangelizzatrice dell'America. (Reina de México y Emperatriz de America).
13. Il ginocchio sinistro è leggermente sollevato e si protende in avanti in fase di « MOVIMENTO ».
14. « Guadalupe » in lingua indigena Náhuatl significa : « Colei che schiaccia la testa al serpente ». Chiaro riferimento a Maria Santissima, vincitrice del maligno riportato in Genesi 3,15.
15. L'immagine è una pittura tale a quella descritta in Apocalisse cap.12: « apparve nel cielo un segno grande, una Donna vestita di Sole, con la Luna sotto i suoi piedi ».
16. La Vergine porta una cintura sul ventre: è « incinta ».
QUESTE SCOPERTE FATTE DALLA NASA E DA ALTRI STUDIOSI SONO STATE DONATE PER RICHIAMARE L’ATTENZIONE DI TUTTA L’UMANITÀ.
APPARIZIONE DELLA MADONNA E COLOMBE DI LUCE AL CAIRO
L'apparizione della Vergine Maria è durata per ben tre ore ed è stata filmata e fotografata dai presenti in festa. Sembra assurdo che i media di tutto il mondo abbiano snobbato un evento così eclatante da coinvolgere migliaia di persone per ben tre ore, tanto da poter essere stato filmato e fotografato sopra la Chiesa copta ortodossa dedicata alla Vergine Maria e a San Michele Arcangelo nel quartiere povero di Al Warraq a El Cair.
Accade al Cairo, in due dei quartieri più poveri della città. I due fenomeni stanno richiamando folle di fedeli, cristiani copti soprattutto ma anche musulmani. Il fatto più recente è quello avvenuto venerdì scorso nel quartiere di El Warraq, nella zona di Giza. In molti - scrive l'Egyptian Gazette - affermano di aver visto di persona la Vergine sul tetto della chiesa di San Michele, con le braccia aperte verso di loro, mentre intorno si spandeva odore di incenso e volava uno stormo di colombe.
A togliere ogni dubbio sulla possibilità che si sia trattato di una festa organizzata (con relativi giochi di luce), nella Chiesa copta ortodossa dedicata alla Vergine Maria e a San Michele Arcangelo nel quartiere povero di Al Warraq al Cairo, un comunicato ufficiale del Vescovo di Giza, Anba Theodosius, che afferma: " " La Diocesi di Giza rende noto che la Vergine Maria è apparsa in trasfigurazione presso la Chiesa a lei dedicata in Warraq al-Hadar, Giza, nelle prime ore di venerdì 11 dicembre 2009 alle 1.00 del mattino.
La Santa Vergine è apparsa a figura intera con vesti luminose, sopra alla cupola centrale della chiesa, con un vestito bianchissimo e una cintura regale blu. Aveva una corona sulla testa al di sopra della quale appariva la croce posta sulla cupola centrale. Anche le croci sulle cupole della chiesa e della torre si sono illuminate di luce.
La Santa Vergine si è mossa tra le cupole e sul cancello della chiesa tra le due torri gemelle. I residenti locali l'hanno vista. L'apparizione è durata dalle 1.00 di mattina fino alle 4.00 di mattina di venerdì ed è stata ripresa da macchine fotografiche e cellulari. Circa 3.000 persone del quartiere e delle aree circostanti e visitatori si sono affollati nella strada davanti alla chiesa per vedere l'apparizione.
Da venerdì, la grande folla che si raduna nei pressi della chiesa ha potuto osservare colombe luminose sorvolare la chiesa a varie ore della notte e stelle apparire dal nulla nel cielo, viaggiare 200 metri e poi sparire. La grande folla radunata intorno alla chiesa non smette di cantare lodi e invocazioni alla Santa Vergine.
Questa è una grande benedizione per la Chiesa e per tutti gli abitanti dell'Egitto.
Possa la sua benedizione e intercessione far del bene a tutti noi.
Firmato
Anba Theodosius
Bishop-General of Giza
E' da escludere categoricamente quindi, come si sarebbe potuto pensare osservando i video così eclatanti e l'aria di festa, che si sia trattato di un evento organizzato dalla diocesi locale.
D'altra parte la zona non è nuova a manifestazioni divine di questa portata. Basti pensare che il 2 aprile 1968 a Zeitun un altro quartiere del Cairo, un'ora e mezza dopo il tramonto la Madonna è apparsa vestita di bianco a figura intera sulle cupole della Chiesa del quartiere. I primi a vederla sono stati dei meccanici musulmani e dei passanti che al momento pensarono che quella ragazza volesse gettarsi dai tetti della chiesa e gli urlarono di fare attenzione e di aspettare.
Dato che si trattava di cupole, per un essere umano non sarebbe stato facile se non addirittura impossibile camminare in quella posizione ed è così che alcuni tra i più arguti hanno realizzato che non si trattava di una suicida e hanno cominciato ad urlare "la Vergine Maria, la Vergine Maria". L'apparizione si è quindi spostata rimanendo sempre sulla cupola e si è inchinata e poi inginocchiata davanti alla croce. Il traffico nel quartiere è collassato immediatamente e una grande folla si è radunata davanti alla chiesa. Lei ha benedetto la folla. Le apparizioni a Zeitun, così come i miracoli ad esse collegati, si sono susseguite fino al 28 maggio del 1972 e sono state testimoniate da milioni di persone, riuscendo a radunare in una singola notte fino a 250.000 tra Cristiani, Ebrei, Musulmani e non credenti.
Tra agosto e novembre del 1982 la Vergine è apparsa sulla chiesa a lei dedicata nella città di Edfu.
E’ stata poi la volta di Shentena Al-Hagar tra l’agosto e il settembre 1997 dove l’apparizione della Madonna è stata preceduta dall’avvistamento di luci rosse e di oggetti bianco-argento che sorvolavano il tetto della chiesa locale.
E ancora tra agosto 2000 e gennaio 2001 ad Assiut, nell'alto Egitto sempre con le stesse modalità.
Il 12 luglio del 2002 sempre nella diocesi di Giza a Omrania Gharbia sono stati testimoniati fenomeni di figure luminose e colombe di luce, intorno alla Chiesa ortodossa dedicata alla Vergine.
Quanto accaduto venerdì 11 dicembre nel quartiere di Al Warraq, affonda quindi radici ben più lontane nel tempo. Apparizioni non a singoli veggenti, ma a folle intere, spesso protrattesi per mesi o anni e quasi sempre documentate anche da materiale fotografico.
L’apparizione di Al Warraq ha coinciso con l’inizio del mese Copto di Kiahk, meglio conosciuto come “il mese di Maria”, le cui celebrazioni termineranno il 7 gennaio 2010.
Il primo ad accorgersi dell’apparizione è stato un musulmano, Hassan, che era seduto nel suo bar quando intorno alle 20.30 ha visto una forte luce venire dalla chiesa. Anche altre persone dalla strada hanno notato la luce e hanno visto una colomba volare in cerchio sopra alla chiesa. Poi alle 1.00 di notte l’apparizione si è manifestata a figura intera spostandosi in vari punti dei tetti della chiesa. Non sono mancate le guarigioni miracolose (ndr. anche se forse la cosa ancora più miracolosa è stata vedere riunite in festa, animate dalla speranza, persone di differenti religioni) tra cui quella di una donna rimasta cieca ad un occhio per una retinopatia avanzata dovuta al diabete.
Anche in questo caso, durante la notte o nei giorni immediatamente successivi, come affermato in parte anche nel comunicato ufficiale della diocesi di Giza,si sono manifestati tutta una serie di eventi associati anche alle precedenti apparizioni, alcuni dei quali spesso assimilati alla casistica ufologica con cui il fenomeno ha molti punti in comune:
1. Le "colombe": a differenza delle normali colombe queste sono in grado di volare di notte, hanno forme diverse, spesso luminose, sono più grandi e volano senza battere le ali
2. Le stelle: sono più grandi delle normali stelle. Spesso hanno forma sferica e discendono sulla chiesa designata per l'apparizione per poi sparire.
3. Luci di vari colori, dall'arancione al celeste che circondano la chiesa come una specie di aura spirituale.
4. Le croci montate sulle chiese iniziano a brillare di una luce fosforescente oppure una croce bianchissima appare sul capo della Madonna.
5. L'incenso: si diffonde con un piacevole odore come un fumo bianco.
6. Nubi, anche luminose, che appaiono nei luoghi dell'apparizione e poi si trasformano nella Vergine Maria.
7. I miracoli di guarigione.
(altro sulle apparizioni in Egitto: Apparizioni mariane)
Accade al Cairo, in due dei quartieri più poveri della città. I due fenomeni stanno richiamando folle di fedeli, cristiani copti soprattutto ma anche musulmani. Il fatto più recente è quello avvenuto venerdì scorso nel quartiere di El Warraq, nella zona di Giza. In molti - scrive l'Egyptian Gazette - affermano di aver visto di persona la Vergine sul tetto della chiesa di San Michele, con le braccia aperte verso di loro, mentre intorno si spandeva odore di incenso e volava uno stormo di colombe.
A togliere ogni dubbio sulla possibilità che si sia trattato di una festa organizzata (con relativi giochi di luce), nella Chiesa copta ortodossa dedicata alla Vergine Maria e a San Michele Arcangelo nel quartiere povero di Al Warraq al Cairo, un comunicato ufficiale del Vescovo di Giza, Anba Theodosius, che afferma: " " La Diocesi di Giza rende noto che la Vergine Maria è apparsa in trasfigurazione presso la Chiesa a lei dedicata in Warraq al-Hadar, Giza, nelle prime ore di venerdì 11 dicembre 2009 alle 1.00 del mattino.
La Santa Vergine è apparsa a figura intera con vesti luminose, sopra alla cupola centrale della chiesa, con un vestito bianchissimo e una cintura regale blu. Aveva una corona sulla testa al di sopra della quale appariva la croce posta sulla cupola centrale. Anche le croci sulle cupole della chiesa e della torre si sono illuminate di luce.
La Santa Vergine si è mossa tra le cupole e sul cancello della chiesa tra le due torri gemelle. I residenti locali l'hanno vista. L'apparizione è durata dalle 1.00 di mattina fino alle 4.00 di mattina di venerdì ed è stata ripresa da macchine fotografiche e cellulari. Circa 3.000 persone del quartiere e delle aree circostanti e visitatori si sono affollati nella strada davanti alla chiesa per vedere l'apparizione.
Da venerdì, la grande folla che si raduna nei pressi della chiesa ha potuto osservare colombe luminose sorvolare la chiesa a varie ore della notte e stelle apparire dal nulla nel cielo, viaggiare 200 metri e poi sparire. La grande folla radunata intorno alla chiesa non smette di cantare lodi e invocazioni alla Santa Vergine.
Questa è una grande benedizione per la Chiesa e per tutti gli abitanti dell'Egitto.
Possa la sua benedizione e intercessione far del bene a tutti noi.
Firmato
Anba Theodosius
Bishop-General of Giza
E' da escludere categoricamente quindi, come si sarebbe potuto pensare osservando i video così eclatanti e l'aria di festa, che si sia trattato di un evento organizzato dalla diocesi locale.
D'altra parte la zona non è nuova a manifestazioni divine di questa portata. Basti pensare che il 2 aprile 1968 a Zeitun un altro quartiere del Cairo, un'ora e mezza dopo il tramonto la Madonna è apparsa vestita di bianco a figura intera sulle cupole della Chiesa del quartiere. I primi a vederla sono stati dei meccanici musulmani e dei passanti che al momento pensarono che quella ragazza volesse gettarsi dai tetti della chiesa e gli urlarono di fare attenzione e di aspettare.
Dato che si trattava di cupole, per un essere umano non sarebbe stato facile se non addirittura impossibile camminare in quella posizione ed è così che alcuni tra i più arguti hanno realizzato che non si trattava di una suicida e hanno cominciato ad urlare "la Vergine Maria, la Vergine Maria". L'apparizione si è quindi spostata rimanendo sempre sulla cupola e si è inchinata e poi inginocchiata davanti alla croce. Il traffico nel quartiere è collassato immediatamente e una grande folla si è radunata davanti alla chiesa. Lei ha benedetto la folla. Le apparizioni a Zeitun, così come i miracoli ad esse collegati, si sono susseguite fino al 28 maggio del 1972 e sono state testimoniate da milioni di persone, riuscendo a radunare in una singola notte fino a 250.000 tra Cristiani, Ebrei, Musulmani e non credenti.
Tra agosto e novembre del 1982 la Vergine è apparsa sulla chiesa a lei dedicata nella città di Edfu.
E’ stata poi la volta di Shentena Al-Hagar tra l’agosto e il settembre 1997 dove l’apparizione della Madonna è stata preceduta dall’avvistamento di luci rosse e di oggetti bianco-argento che sorvolavano il tetto della chiesa locale.
E ancora tra agosto 2000 e gennaio 2001 ad Assiut, nell'alto Egitto sempre con le stesse modalità.
Il 12 luglio del 2002 sempre nella diocesi di Giza a Omrania Gharbia sono stati testimoniati fenomeni di figure luminose e colombe di luce, intorno alla Chiesa ortodossa dedicata alla Vergine.
Quanto accaduto venerdì 11 dicembre nel quartiere di Al Warraq, affonda quindi radici ben più lontane nel tempo. Apparizioni non a singoli veggenti, ma a folle intere, spesso protrattesi per mesi o anni e quasi sempre documentate anche da materiale fotografico.
L’apparizione di Al Warraq ha coinciso con l’inizio del mese Copto di Kiahk, meglio conosciuto come “il mese di Maria”, le cui celebrazioni termineranno il 7 gennaio 2010.
Il primo ad accorgersi dell’apparizione è stato un musulmano, Hassan, che era seduto nel suo bar quando intorno alle 20.30 ha visto una forte luce venire dalla chiesa. Anche altre persone dalla strada hanno notato la luce e hanno visto una colomba volare in cerchio sopra alla chiesa. Poi alle 1.00 di notte l’apparizione si è manifestata a figura intera spostandosi in vari punti dei tetti della chiesa. Non sono mancate le guarigioni miracolose (ndr. anche se forse la cosa ancora più miracolosa è stata vedere riunite in festa, animate dalla speranza, persone di differenti religioni) tra cui quella di una donna rimasta cieca ad un occhio per una retinopatia avanzata dovuta al diabete.
Anche in questo caso, durante la notte o nei giorni immediatamente successivi, come affermato in parte anche nel comunicato ufficiale della diocesi di Giza,si sono manifestati tutta una serie di eventi associati anche alle precedenti apparizioni, alcuni dei quali spesso assimilati alla casistica ufologica con cui il fenomeno ha molti punti in comune:
1. Le "colombe": a differenza delle normali colombe queste sono in grado di volare di notte, hanno forme diverse, spesso luminose, sono più grandi e volano senza battere le ali
2. Le stelle: sono più grandi delle normali stelle. Spesso hanno forma sferica e discendono sulla chiesa designata per l'apparizione per poi sparire.
3. Luci di vari colori, dall'arancione al celeste che circondano la chiesa come una specie di aura spirituale.
4. Le croci montate sulle chiese iniziano a brillare di una luce fosforescente oppure una croce bianchissima appare sul capo della Madonna.
5. L'incenso: si diffonde con un piacevole odore come un fumo bianco.
6. Nubi, anche luminose, che appaiono nei luoghi dell'apparizione e poi si trasformano nella Vergine Maria.
7. I miracoli di guarigione.
(altro sulle apparizioni in Egitto: Apparizioni mariane)
LA SCALA MIRACOLOSA DI S. GIUSEPPE
Siamo nel 1872 in America, precisamente a Santa Fe, capitale del New Mexico. Il vescovo locale, Jean Baptiste Lamy, decide di far costruire una cappella, precisamente la cappella di Loretto (sì, con due T, il nome inglese infatti suona come: Sisters of Loretto) per poter fornire un luogo di culto alle suore appena stabilitesi, dopo una peregrinazione che le vide attraversare il Sud-Ovest degli Stati Uniti, il Kentucky, il Missouri ed il Kansas.
Le suore (quattro, la superiora suor Madeleine, Suor Catherine, Suor Hilaire e Suor Robert) appena giunte sul posto iniziarono dunque ad appaltare i lavori adiacenti alla loro semplice abitazione, affinché, oltre al convento, potesse essere eretta una struttura simile alla "Sainte Chapelle" di Parigi, dunque, la prima cappella gotica ad ovest del Mississippi. Il progetto fu affidato all'architetto P. Mouly, noto per la sua perizia e capacità: aveva, tra l'altro, realizzato la cattedrale di Santa Fe. I lavori durarono cinque anni. La cappella misurava 22,5 metri di lunghezza, era larga metri 7,5 ed alta metri 25,5.
L'opera terminata era esteticamente ammirevole. La galleria, gli archi, la navata riuscivano a dare il senso del divino, a coinvolgere e a creare l'idoneo raccoglimento. Ciò che sconvolse le suore fu il doversi accorgere, di colpo, che il coro non era accessibile, dal momento che non era stata né progettata né dunque costruita una scala apposita per potervi accedere dalla tribuna. D'acchito si cercò l'architetto progettista, nel tentativo di riuscire a tamponare l'errore, ma questi era da poco deceduto.
Vennero a questo punto contattati diversi ingegneri, i quali emisero unanimemente un triste verdetto: il danno era irreparabile, lo spazio non era sufficiente alla costruzione di una scala. L'unica alternativa era costituita dalla edificazione di una nuova galleria, o, altrimenti, la costruzione di una scala a chiocciola, sicuramente in usuale.
Le suore si comportarono nell'unico modo nel quale può comportarsi un cristiano dinanzi alle difficoltà: ossia, memori dell'aforisma: «Quando pare non ci sia più nulla da fare, si può ancora pregare», decisero di iniziare una novena a San Giuseppe (sotto il cui patronato era stata posta la cappella), nella sicura speranza che il Cielo non le avrebbe abbandonate in una situazione così incresciosa. Per nove giorni e nove notti, senza sosta, elevarono preghiere al patrono dei falegnami, affinché potesse intercedere in loro favore.
Il nono giorno, inaspettatamente, si presentò alla porta del loro convento un uomo strano, con i capelli grigi, accompagnato da un asino carico di piccoli e semplici strumenti da lavoro. Questi chiese di poter conferire con su or Maddalena, la superiora, e manifestò la volontà di costruire lui stesso la scala mancante. La religiosa accolse di buon grado la proposta di quest'uomo, anche se non era stato da loro interpellato.
Il falegname iniziò a lavorare dentro la cappella e chiese di essere lasciato solo mentre si adoperava per la riuscita della sua opera. Ogni tanto, però, qualche consorella riusciva a sbirciare e la perplessità era pressoché di tutte: l'uomo, infatti, si serviva soltanto di una sega, un goniometro e un martello. Invece dei chiodi utilizzava cavicchi. Tra le stranezze notavano poi che immergeva dei pezzi di legno in secchi d'acqua: insomma, oggetti poveri e usati in maniera quantomeno atipica. Per rispetto, non vollero intromettersi e restarono ad attendere la conclusione dell'operato.
Dopo tre mesi la scala poteva dirsi pronta e se fino ad ora si poteva parlare di coincidenze, stranezze, atipicità, adesso bisognava ammettere l'inspiegabile. La scala consisteva appunto in una doppia spirale apparentemente sospesa senza punti d'appoggio, assemblata senza alcun chiodo e realizzata con una tipo di legno assolutamente sconosciuto.
Quando madre Maddalena volle pagare il carpentiere per il lavoro svolto, non riuscì a trovarlo, essendo scomparso.
Le suore volevano sdebitarsi e fecero tutto il possibile per rintracciarlo, senza alcun esito positivo. Nessuno, infatti lo conosceva né l'aveva mai visto prima di allora.
Torniamo alla scala, denominata, non dunque senza motivo "scala santa".
Essa è composta da trentatre gradini (gli anni di Gesù) che girano su due spirali di 3600 esatti. Il fatto inconcepibile è che il tutto è senza alcun sostegno centrale. Non avendo alcun pilastro centrale per sostenerla, significa che tutto il peso deve gravare necessariamente sul primo gradino, un controsenso, assolutamente impensabile secondo le più elementari leggi della fisica e della statica. Le stesse suore temevano non poco a salire, consce del prodigio che le vedeva coinvolte.
Gli enigmi legati a quell'episodio non sono mai stati risolti: chi era quell'uomo? Da dove veniva? Come faceva a conoscere le necessità del convento? Come fece, da solo, a progettare e a realizzare la scala, una scala con la perfezione delle curve dei montanti irrealizzabile in quell'epoca? (il legno è raccordato sui Iati dei montanti da nove spacchi di innesto sull'esterno, e da sette sull'interno). Come riuscì nella sua impresa senza servirsi di chiodi e altri utensili indispensabili alla realizzazione? Come mai nessuno ebbe a sapere chi fosse? Da dove proveniva quel legno unico, che, ad oggi, nessuno sa classificare e appare sconosciuto agli studiosi? Come può una scala reggersi in equilibrio senza sostegno centrale e non crollare istantaneamente ma, al contrario, portare per decenni il peso quotidiano di centinaia di persone senza mostrare il benché minimo cedimento? Di più, senza presentare la minima traccia di usura inevitabile dopo quasi un secolo e mezzo? Le testimonianze parlano inoltre di una sorta di "leggerezza" che si avverte nel percorrere gli scalini.
La ragione non può dare risposta; forse, più semplicemente, bisogna ammettere, con Pascal, che l'ultimo stadio della ragione è riconoscere che vi sono una quantità infinita di cose che la superano.
Che sia stato veramente S. Giuseppe ad edificare quest'opera? Ciò che, in ogni caso, non lascia dubbi è l'inspiegabilità del susseguirsi degli eventi e il fatto che, ad oggi, resta un capolavoro vivente, visitato anche da non credenti i quali non possono che constatare l'oggettiva inspiegabilità della costruzione.
La scala santa attualmente attira oltre duecentocinquantamila visitatori l'anno, è meta di numerosi pellegrinaggi da ogni parte del mondo ed è da centotrentasette anni al centro del più singolare prodigio religioso architettonico mai esistito.
(fonte: http://www.iltimone.org/news-timone/la-scala-santa-di-san-giuseppe/)
Le suore (quattro, la superiora suor Madeleine, Suor Catherine, Suor Hilaire e Suor Robert) appena giunte sul posto iniziarono dunque ad appaltare i lavori adiacenti alla loro semplice abitazione, affinché, oltre al convento, potesse essere eretta una struttura simile alla "Sainte Chapelle" di Parigi, dunque, la prima cappella gotica ad ovest del Mississippi. Il progetto fu affidato all'architetto P. Mouly, noto per la sua perizia e capacità: aveva, tra l'altro, realizzato la cattedrale di Santa Fe. I lavori durarono cinque anni. La cappella misurava 22,5 metri di lunghezza, era larga metri 7,5 ed alta metri 25,5.
L'opera terminata era esteticamente ammirevole. La galleria, gli archi, la navata riuscivano a dare il senso del divino, a coinvolgere e a creare l'idoneo raccoglimento. Ciò che sconvolse le suore fu il doversi accorgere, di colpo, che il coro non era accessibile, dal momento che non era stata né progettata né dunque costruita una scala apposita per potervi accedere dalla tribuna. D'acchito si cercò l'architetto progettista, nel tentativo di riuscire a tamponare l'errore, ma questi era da poco deceduto.
Vennero a questo punto contattati diversi ingegneri, i quali emisero unanimemente un triste verdetto: il danno era irreparabile, lo spazio non era sufficiente alla costruzione di una scala. L'unica alternativa era costituita dalla edificazione di una nuova galleria, o, altrimenti, la costruzione di una scala a chiocciola, sicuramente in usuale.
Le suore si comportarono nell'unico modo nel quale può comportarsi un cristiano dinanzi alle difficoltà: ossia, memori dell'aforisma: «Quando pare non ci sia più nulla da fare, si può ancora pregare», decisero di iniziare una novena a San Giuseppe (sotto il cui patronato era stata posta la cappella), nella sicura speranza che il Cielo non le avrebbe abbandonate in una situazione così incresciosa. Per nove giorni e nove notti, senza sosta, elevarono preghiere al patrono dei falegnami, affinché potesse intercedere in loro favore.
Il nono giorno, inaspettatamente, si presentò alla porta del loro convento un uomo strano, con i capelli grigi, accompagnato da un asino carico di piccoli e semplici strumenti da lavoro. Questi chiese di poter conferire con su or Maddalena, la superiora, e manifestò la volontà di costruire lui stesso la scala mancante. La religiosa accolse di buon grado la proposta di quest'uomo, anche se non era stato da loro interpellato.
Il falegname iniziò a lavorare dentro la cappella e chiese di essere lasciato solo mentre si adoperava per la riuscita della sua opera. Ogni tanto, però, qualche consorella riusciva a sbirciare e la perplessità era pressoché di tutte: l'uomo, infatti, si serviva soltanto di una sega, un goniometro e un martello. Invece dei chiodi utilizzava cavicchi. Tra le stranezze notavano poi che immergeva dei pezzi di legno in secchi d'acqua: insomma, oggetti poveri e usati in maniera quantomeno atipica. Per rispetto, non vollero intromettersi e restarono ad attendere la conclusione dell'operato.
Dopo tre mesi la scala poteva dirsi pronta e se fino ad ora si poteva parlare di coincidenze, stranezze, atipicità, adesso bisognava ammettere l'inspiegabile. La scala consisteva appunto in una doppia spirale apparentemente sospesa senza punti d'appoggio, assemblata senza alcun chiodo e realizzata con una tipo di legno assolutamente sconosciuto.
Quando madre Maddalena volle pagare il carpentiere per il lavoro svolto, non riuscì a trovarlo, essendo scomparso.
Le suore volevano sdebitarsi e fecero tutto il possibile per rintracciarlo, senza alcun esito positivo. Nessuno, infatti lo conosceva né l'aveva mai visto prima di allora.
Torniamo alla scala, denominata, non dunque senza motivo "scala santa".
Essa è composta da trentatre gradini (gli anni di Gesù) che girano su due spirali di 3600 esatti. Il fatto inconcepibile è che il tutto è senza alcun sostegno centrale. Non avendo alcun pilastro centrale per sostenerla, significa che tutto il peso deve gravare necessariamente sul primo gradino, un controsenso, assolutamente impensabile secondo le più elementari leggi della fisica e della statica. Le stesse suore temevano non poco a salire, consce del prodigio che le vedeva coinvolte.
Gli enigmi legati a quell'episodio non sono mai stati risolti: chi era quell'uomo? Da dove veniva? Come faceva a conoscere le necessità del convento? Come fece, da solo, a progettare e a realizzare la scala, una scala con la perfezione delle curve dei montanti irrealizzabile in quell'epoca? (il legno è raccordato sui Iati dei montanti da nove spacchi di innesto sull'esterno, e da sette sull'interno). Come riuscì nella sua impresa senza servirsi di chiodi e altri utensili indispensabili alla realizzazione? Come mai nessuno ebbe a sapere chi fosse? Da dove proveniva quel legno unico, che, ad oggi, nessuno sa classificare e appare sconosciuto agli studiosi? Come può una scala reggersi in equilibrio senza sostegno centrale e non crollare istantaneamente ma, al contrario, portare per decenni il peso quotidiano di centinaia di persone senza mostrare il benché minimo cedimento? Di più, senza presentare la minima traccia di usura inevitabile dopo quasi un secolo e mezzo? Le testimonianze parlano inoltre di una sorta di "leggerezza" che si avverte nel percorrere gli scalini.
La ragione non può dare risposta; forse, più semplicemente, bisogna ammettere, con Pascal, che l'ultimo stadio della ragione è riconoscere che vi sono una quantità infinita di cose che la superano.
Che sia stato veramente S. Giuseppe ad edificare quest'opera? Ciò che, in ogni caso, non lascia dubbi è l'inspiegabilità del susseguirsi degli eventi e il fatto che, ad oggi, resta un capolavoro vivente, visitato anche da non credenti i quali non possono che constatare l'oggettiva inspiegabilità della costruzione.
La scala santa attualmente attira oltre duecentocinquantamila visitatori l'anno, è meta di numerosi pellegrinaggi da ogni parte del mondo ed è da centotrentasette anni al centro del più singolare prodigio religioso architettonico mai esistito.
(fonte: http://www.iltimone.org/news-timone/la-scala-santa-di-san-giuseppe/)
RESUSCITA DOPO 12 GIORNI
Nigeria – (Express-news.it) Mama Victoria Gbemisola Babatunde di anni 67, residente a Bolarinwa, è deceduta dopo una lunga malattia, esiste perfino un certificato, “morta” il 7 gennaio di quest’anno, ma incredibilmente è resuscitata 12 giorni dopo, sana e cordiale più di prima. Il caso ha voluto che non potesse essere sepolta subito a causa dello sciopero nazionale contro la sovvenzione del carburante che era in atto nel paese.
Questo il racconto del genero, un fervente credente “Il 7 gennaio 2012, intorno al 10 pm, mia moglie ha ricevuto una telefonata da suo zio, il pastore Amos, che ha sede a Akure, nello stato di Ondo, che la mamma, era gravemente malata al momento del ricovero in ospedale. Ha detto che la malattia era così grave che sarebbe certamente morta entro poche ore.
Abbiamo cominciato a pregare per chiedere a Dio di avere misericordia per lei e risparmiargli la vita. Nel Vangelo di Luca capitolo 1:37, si dice che “per Dio nulla è impossibile” e abbiamo continuato a rifiutare l’idea della morte di mia suocera. “Tuttavia, dopo 2 ore, la Domenica mattina ci dissero che era morta , con tanto di relazione di un medico. Non l’abbiamo potuta seppellire subito a causa di uno sciopero, per cui abbiamo riportato a casa la salma e l’abbiamo preparata per la sepoltura. Nei giorni seguenti abbiamo molto pregato e dal momento che il cadavere era in casa e non nella camera mortuaria, come ho già spiegato, abbiamo dovuto utilizzare i servizi del personale dell’obitario che le ha iniettato una sostanza chiamata clurophune, su base giornaliera, per preservare il corpo dal disfacimento, una sorta di imbalsamazione.
Ma il quinto giorno di preghiere, dopo la sua scomparsa, mio cognato ci ha chiamato per informarci che il suo corpo aveva cominciato ad intiepidirsi. Sulla base di questo sviluppo, abbiamo intensificato le preghiere e abbiamo chiesto a Dio di darci quello che abbiamo detto sarebbe stata una testimonianza del millennio.
“In una drammatica svolta degli eventi, Mama ha improvvisamente starnutito ed ha aperto gli occhi il nono giorno della sua morte, mentre l’addetto dell’obitorio era impegnato a prendersi cura del suo corpo. L’uomo spaventato era corso fuori dalla stanza e ha invitato i membri della famiglia e quelli intorno a venire e testimoniare quello che vedeva.
Dopo aver starnutito e aperto gli occhi, lei non disse una parola per tre giorni. Tre giorni dopo questo incidente, cioè, il 20 gennaio, il 12 ° giorno da quando era stata dichiarata morta, ha parlato a suo fratello minore (Pastor Amos) ed ha anche bevuto acqua e mangiato del cibo.
“Dopo aver recuperato un po ‘e riacquistato la sua memoria, la mamma disse ai suoi figli che voleva venire a Jos a condividere la sua testimonianza e il messaggio che il Signore le ha dato per il corpo di Cristo. Adesso, si è fermata con me e la mia famiglia a Jos. Dal suo arrivo, la gente viene a casa mia su base giornaliera per ascoltare la sua testimonianza.
Ecco il suo racconto della strana esperienza: Sono andata in cielo e ho visto Gesù seduto alla destra di Dio. Gesù mi ha portato all’inferno e ho visto quelli che erano stati all’inferno per più di mille anni e venivano tormentati giorno e notte. Ho visto anche gli angeli, cantavano intorno all’orologio in cielo e le porte e le strade intere del cielo erano d’oro puro.
“In seguito, Gesù mi ha detto di tornare al mondo e raggiungere il mio scopo sulla terra e di informare gli altri cristiani circa quello che ho visto.”
Commentando la testimonianza della mamma, il Pastor della chiesa Ozoemena ha detto: “Se una donna di 67 anni, ha ancora qualche scopo da realizzare, credo che questo sia un campanello d’allarme per noi nuove generazioni e l’intero corpo di Cristo nel mondo.”
(da: Express News)
Questo il racconto del genero, un fervente credente “Il 7 gennaio 2012, intorno al 10 pm, mia moglie ha ricevuto una telefonata da suo zio, il pastore Amos, che ha sede a Akure, nello stato di Ondo, che la mamma, era gravemente malata al momento del ricovero in ospedale. Ha detto che la malattia era così grave che sarebbe certamente morta entro poche ore.
Abbiamo cominciato a pregare per chiedere a Dio di avere misericordia per lei e risparmiargli la vita. Nel Vangelo di Luca capitolo 1:37, si dice che “per Dio nulla è impossibile” e abbiamo continuato a rifiutare l’idea della morte di mia suocera. “Tuttavia, dopo 2 ore, la Domenica mattina ci dissero che era morta , con tanto di relazione di un medico. Non l’abbiamo potuta seppellire subito a causa di uno sciopero, per cui abbiamo riportato a casa la salma e l’abbiamo preparata per la sepoltura. Nei giorni seguenti abbiamo molto pregato e dal momento che il cadavere era in casa e non nella camera mortuaria, come ho già spiegato, abbiamo dovuto utilizzare i servizi del personale dell’obitario che le ha iniettato una sostanza chiamata clurophune, su base giornaliera, per preservare il corpo dal disfacimento, una sorta di imbalsamazione.
Ma il quinto giorno di preghiere, dopo la sua scomparsa, mio cognato ci ha chiamato per informarci che il suo corpo aveva cominciato ad intiepidirsi. Sulla base di questo sviluppo, abbiamo intensificato le preghiere e abbiamo chiesto a Dio di darci quello che abbiamo detto sarebbe stata una testimonianza del millennio.
“In una drammatica svolta degli eventi, Mama ha improvvisamente starnutito ed ha aperto gli occhi il nono giorno della sua morte, mentre l’addetto dell’obitorio era impegnato a prendersi cura del suo corpo. L’uomo spaventato era corso fuori dalla stanza e ha invitato i membri della famiglia e quelli intorno a venire e testimoniare quello che vedeva.
Dopo aver starnutito e aperto gli occhi, lei non disse una parola per tre giorni. Tre giorni dopo questo incidente, cioè, il 20 gennaio, il 12 ° giorno da quando era stata dichiarata morta, ha parlato a suo fratello minore (Pastor Amos) ed ha anche bevuto acqua e mangiato del cibo.
“Dopo aver recuperato un po ‘e riacquistato la sua memoria, la mamma disse ai suoi figli che voleva venire a Jos a condividere la sua testimonianza e il messaggio che il Signore le ha dato per il corpo di Cristo. Adesso, si è fermata con me e la mia famiglia a Jos. Dal suo arrivo, la gente viene a casa mia su base giornaliera per ascoltare la sua testimonianza.
Ecco il suo racconto della strana esperienza: Sono andata in cielo e ho visto Gesù seduto alla destra di Dio. Gesù mi ha portato all’inferno e ho visto quelli che erano stati all’inferno per più di mille anni e venivano tormentati giorno e notte. Ho visto anche gli angeli, cantavano intorno all’orologio in cielo e le porte e le strade intere del cielo erano d’oro puro.
“In seguito, Gesù mi ha detto di tornare al mondo e raggiungere il mio scopo sulla terra e di informare gli altri cristiani circa quello che ho visto.”
Commentando la testimonianza della mamma, il Pastor della chiesa Ozoemena ha detto: “Se una donna di 67 anni, ha ancora qualche scopo da realizzare, credo che questo sia un campanello d’allarme per noi nuove generazioni e l’intero corpo di Cristo nel mondo.”
(da: Express News)