Promesse dalla Trinità, Pag 1:
AI DEVOTI DELLO SPIRITO SANTO
In un periodo in cui lo Spirito Santo era il "grande sconosciuto", la Beata Maria di Gesù Crocifisso divenne la promotrice della sua devozione.
Dal Carmelo di Betlemme, per ordine celeste, suor Maria scrive al Patriarca di Gerusalemme, mons. Bracco, per raccomandargli la devozione allo Spirito Santo. "Vidi dinanzi a me una colomba, e sopra di essa un calice che traboccava, come se dentro vi si trovasse una sorgente. L'acqua che traboccava si versò sulla colomba e la lavò. Simultaneamente udii una voce che proveniva da questa ammirabile luce. Disse: «Se tu vuoi cercarmi, conoscermi e seguirmi, allora invoca la luce, lo Spirito Santo, che ha illuminato i suoi discepoli e che fino ad oggi illumina tutti coloro che a Lui si rivolgono. Te lo dico in assoluta verità: chiunque invoca lo Spirito Santo, mi cercherà e mi troverà. La sua coscienza sarà delicata come i fiori del campo; e se è padre o madre di famiglia, la pace sarà nel suo cuore, in questo e nell'altro mondo; non morirà nelle tenebre, ma in pace. Nutro un desiderio ardente e vorrei che tu lo comunicassi: ogni prete che dirà ogni mese la S. Messa dello Spirito Santo l'onorerà. E chiunque l'onorerà e prenderà parte a questa Messa, sarà onorato dallo Spirito Santo e la luce e la pace dimoreranno nel profondo del suo cuore. Lo Spirito Santo verrà a guarire i malati e a risvegliare coloro che dormono. E come segno di ciò, chiunque avrà celebrato o partecipato a questa Messa e avrà invocato lo Spirito Santo, troverà questa pace nel profondo del suo cuore, prima di lasciare la chiesa. Egli non morirà nelle tenebre». Allora dissi: «Signore che cosa può fare una come me? Considera la situazione in cui mi trovo. Nessuno mi crederà». Egli mi rispose: «Quando sarà il momento, io farò tutto ciò che c'è da fare; tu non sarai più necessaria»".
Dietro sua richiesta, egli innalza un altare dedicato allo Spirito Santo nella sua cattedrale. Nel gennaio 1876, presentendo imminente la guerra dei B'alcani, suor Maria scongiura il Patriarca di far recitare ogni giorno il Veni Creator Spiritus. Vi insiste ancora nel mese di agosto. In dicembre chiede che si faccia una novena allo Spirito Santo. Mons. Bracco accondiscende alle preghiere della giovane monaca. Con arditezza, ella osa persino scrivere al Santo Padre. Si sente spinta, gli dice, a comunicargli i segreti che bruciano nel suo cuore.
Nel 1877, con la mediazione del Patriarca, fa pervenire a Pio IX un messaggio di cui la maestra delle novizie ci ha trasmesso un riassunto: "Mi parve di vedere Nostro Signore, in piedi, appoggiato ad un albero. Intorno a lui c'era frumento e uva, maturati dalla luce che da lui emanava. Allora udii una voce che mi disse: «Le persone nel mondo e nelle comunità religiose cercano nuove forme di devozione e trascurano la vera devozione del Consolatore. Qui risiede il motivo per cui non c'è pace e non c'è luce. Non ci si preoccupa di conoscere la vera luce, là bisogna cercarla; la luce svela la verità. Anche nei seminari è trascurata. La gelosia nelle comunità religiose è il motivo dell'oscurità del mondo. Ma chiunque - sia nel mondo, sia nel chiostro - pratica la devozione dello Spirito e lo invoca, non morirànell'errore. Ogni prete, che predicherà la devozione dello Spirito Santo, mentre ne farà l'annunzio, riceverà luce. Soprattutto nell'intera Chiesa, deve stabilirsi l'uso che ogni prete, una volta al mese, celebri la Messa dello Spirito Santo. E tutti quelli che vi prenderanno parte riceveranno una grazia e una luce particolarissima. Mi è stato detto ancora che verrà un giorno in cui Satana scimmiotterà, con persone del mondo, con sacerdoti e religiosi, la forma di Nostro Signore e le sue parole. Ma chi invocherà lo Spirito Santo scoprirà l'errore. Ho visto talmente tante cose relative allo Spirito Santo che potrei scriverne dei volumi. Ma non sarei capace di ripetere tutto ciò che mi fu mostrato. E poi io sono un'ignorante che non sa né leggere né scrivere. Il Signore svelerà la sua luce a chi vorrà".
A sua volta lo Spirito Santo la colmò dei suoi Doni, tanto che la rese una sintesi vivente dei fenomeni mistici: stigmate, conoscenza dei cuori, profezie, levitazioni, bilocazioni, trasverberazione del cuore... Morì il 26 agosto 1878; il suo corpo riposa nel Carmelo di Betlemme, il suo cuore nel Carmelo di Pau in Francia.
Dal Carmelo di Betlemme, per ordine celeste, suor Maria scrive al Patriarca di Gerusalemme, mons. Bracco, per raccomandargli la devozione allo Spirito Santo. "Vidi dinanzi a me una colomba, e sopra di essa un calice che traboccava, come se dentro vi si trovasse una sorgente. L'acqua che traboccava si versò sulla colomba e la lavò. Simultaneamente udii una voce che proveniva da questa ammirabile luce. Disse: «Se tu vuoi cercarmi, conoscermi e seguirmi, allora invoca la luce, lo Spirito Santo, che ha illuminato i suoi discepoli e che fino ad oggi illumina tutti coloro che a Lui si rivolgono. Te lo dico in assoluta verità: chiunque invoca lo Spirito Santo, mi cercherà e mi troverà. La sua coscienza sarà delicata come i fiori del campo; e se è padre o madre di famiglia, la pace sarà nel suo cuore, in questo e nell'altro mondo; non morirà nelle tenebre, ma in pace. Nutro un desiderio ardente e vorrei che tu lo comunicassi: ogni prete che dirà ogni mese la S. Messa dello Spirito Santo l'onorerà. E chiunque l'onorerà e prenderà parte a questa Messa, sarà onorato dallo Spirito Santo e la luce e la pace dimoreranno nel profondo del suo cuore. Lo Spirito Santo verrà a guarire i malati e a risvegliare coloro che dormono. E come segno di ciò, chiunque avrà celebrato o partecipato a questa Messa e avrà invocato lo Spirito Santo, troverà questa pace nel profondo del suo cuore, prima di lasciare la chiesa. Egli non morirà nelle tenebre». Allora dissi: «Signore che cosa può fare una come me? Considera la situazione in cui mi trovo. Nessuno mi crederà». Egli mi rispose: «Quando sarà il momento, io farò tutto ciò che c'è da fare; tu non sarai più necessaria»".
Dietro sua richiesta, egli innalza un altare dedicato allo Spirito Santo nella sua cattedrale. Nel gennaio 1876, presentendo imminente la guerra dei B'alcani, suor Maria scongiura il Patriarca di far recitare ogni giorno il Veni Creator Spiritus. Vi insiste ancora nel mese di agosto. In dicembre chiede che si faccia una novena allo Spirito Santo. Mons. Bracco accondiscende alle preghiere della giovane monaca. Con arditezza, ella osa persino scrivere al Santo Padre. Si sente spinta, gli dice, a comunicargli i segreti che bruciano nel suo cuore.
Nel 1877, con la mediazione del Patriarca, fa pervenire a Pio IX un messaggio di cui la maestra delle novizie ci ha trasmesso un riassunto: "Mi parve di vedere Nostro Signore, in piedi, appoggiato ad un albero. Intorno a lui c'era frumento e uva, maturati dalla luce che da lui emanava. Allora udii una voce che mi disse: «Le persone nel mondo e nelle comunità religiose cercano nuove forme di devozione e trascurano la vera devozione del Consolatore. Qui risiede il motivo per cui non c'è pace e non c'è luce. Non ci si preoccupa di conoscere la vera luce, là bisogna cercarla; la luce svela la verità. Anche nei seminari è trascurata. La gelosia nelle comunità religiose è il motivo dell'oscurità del mondo. Ma chiunque - sia nel mondo, sia nel chiostro - pratica la devozione dello Spirito e lo invoca, non morirànell'errore. Ogni prete, che predicherà la devozione dello Spirito Santo, mentre ne farà l'annunzio, riceverà luce. Soprattutto nell'intera Chiesa, deve stabilirsi l'uso che ogni prete, una volta al mese, celebri la Messa dello Spirito Santo. E tutti quelli che vi prenderanno parte riceveranno una grazia e una luce particolarissima. Mi è stato detto ancora che verrà un giorno in cui Satana scimmiotterà, con persone del mondo, con sacerdoti e religiosi, la forma di Nostro Signore e le sue parole. Ma chi invocherà lo Spirito Santo scoprirà l'errore. Ho visto talmente tante cose relative allo Spirito Santo che potrei scriverne dei volumi. Ma non sarei capace di ripetere tutto ciò che mi fu mostrato. E poi io sono un'ignorante che non sa né leggere né scrivere. Il Signore svelerà la sua luce a chi vorrà".
A sua volta lo Spirito Santo la colmò dei suoi Doni, tanto che la rese una sintesi vivente dei fenomeni mistici: stigmate, conoscenza dei cuori, profezie, levitazioni, bilocazioni, trasverberazione del cuore... Morì il 26 agosto 1878; il suo corpo riposa nel Carmelo di Betlemme, il suo cuore nel Carmelo di Pau in Francia.
I PRIMI 9 VENERDI' DEL MESE
Per tutti i devoti del Sacro Cuore:
1) Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato;
2) Porterò' soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise;
3) Li consolerò nelle loro afflizioni;
4) Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte;
5) Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere;
6)I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano della Misericordia;
7) Riporterò le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo fervore;
8) Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione;
9) Benedirò i luoghi dove l'immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta e onorata;
10) A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il dono di commuovere i cuori più induriti;
11) Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non verrà mai cancellato;
12) Io ti prometto nell'eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno al PRIMO VENERDÌ' del mese per nove mese consecutivi , la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro asilo sicuro in quell'ora estrema.
L'ultima promessa non è solo per i devoti del Sacro Cuore ma è una pratica che chiede Gesù a tutti e che ci aiuterà a salvarci dal male. Si deve fare per nove mesi consecutivi (senza interruzioni o si ricomincia) i primi venerdì di ogni mese: confessione fatta con l'intenzione di riparare le offese contro Gesù; la comunione fatta in Grazia di Dio e con la stessa intenzione; qualche preghiera per il Suo Cuore.
1) Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato;
2) Porterò' soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise;
3) Li consolerò nelle loro afflizioni;
4) Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte;
5) Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere;
6)I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano della Misericordia;
7) Riporterò le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo fervore;
8) Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione;
9) Benedirò i luoghi dove l'immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta e onorata;
10) A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il dono di commuovere i cuori più induriti;
11) Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non verrà mai cancellato;
12) Io ti prometto nell'eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno al PRIMO VENERDÌ' del mese per nove mese consecutivi , la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro asilo sicuro in quell'ora estrema.
L'ultima promessa non è solo per i devoti del Sacro Cuore ma è una pratica che chiede Gesù a tutti e che ci aiuterà a salvarci dal male. Si deve fare per nove mesi consecutivi (senza interruzioni o si ricomincia) i primi venerdì di ogni mese: confessione fatta con l'intenzione di riparare le offese contro Gesù; la comunione fatta in Grazia di Dio e con la stessa intenzione; qualche preghiera per il Suo Cuore.
IMMAGINE DEL CUORE STRAZIATO DI GESU’
Fatte da Nostro Signore Misericordiosissimo a suor Claire Ferchaud, Francia.
"Io non vengo a portare il terrore, poiché sono il Dio d'amore, il Dio che perdona e che vuole salvare tutti.
A tutti i peccatori che si inginocchiano senza pentimento davanti all'immagine del mio Cuore straziato, la mia grazia opererà con tale potenza, che si rialzeranno pentiti.
A coloro che baceranno con vero amore l'immagine del mio Cuore straziato, rimetterò le loro colpe ancora prima dell 'assoluzione.
Basterà il mio sguardo per commuovere gli indifferenti ed infiammarli d'ardore per praticare il bene.
Un solo atto d'amore con la supplica di perdono davanti a quest'immagine Mi basterà per aprire il cielo all'anima che nell’ora della morte dovrà comparire davanti a Me.
Se qualcuno si rifiuta di credere alle verità della fede, si metta alla loro insaputa un'immagine del mio Cuore straziato nel loro appartamento... Essa compirà miracoli di grazie di conversioni improvvise e tutt'affatto soprannaturali. "
(da: preghiereagesuemaria)
"Io non vengo a portare il terrore, poiché sono il Dio d'amore, il Dio che perdona e che vuole salvare tutti.
A tutti i peccatori che si inginocchiano senza pentimento davanti all'immagine del mio Cuore straziato, la mia grazia opererà con tale potenza, che si rialzeranno pentiti.
A coloro che baceranno con vero amore l'immagine del mio Cuore straziato, rimetterò le loro colpe ancora prima dell 'assoluzione.
Basterà il mio sguardo per commuovere gli indifferenti ed infiammarli d'ardore per praticare il bene.
Un solo atto d'amore con la supplica di perdono davanti a quest'immagine Mi basterà per aprire il cielo all'anima che nell’ora della morte dovrà comparire davanti a Me.
Se qualcuno si rifiuta di credere alle verità della fede, si metta alla loro insaputa un'immagine del mio Cuore straziato nel loro appartamento... Essa compirà miracoli di grazie di conversioni improvvise e tutt'affatto soprannaturali. "
(da: preghiereagesuemaria)
LA FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA
E' la più importante di tutte le forme di devozione alla Divina Misericordia. Gesù parlò per la prima volta del desiderio di istituire questa festa a suor Faustina a Plock nel 1931, quando le trasmetteva la sua volontà per quanto riguardava il quadro: "Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia" (Q. I, p. 27).
Negli anni successivi - secondo gli studi di don I. Rozycki - Gesù è ritornato a fare questa richiesta addirittura in 14 apparizioni definendo con precisione il giorno della festa nel calendario liturgico della Chiesa, la causa e lo scopo della sua istituzione, il modo di prepararla e di celebrarla come pure le grazie ad essa legate.
La scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso teologico: indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia, cosa che ha notato anche suor Faustina: "Ora vedo che l'opera della Redenzione è collegata con l'opera della Misericordia richiesta dal Signore" (Q. I, p. 46). Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla novena che precede la festa e che inizia il Venerdì Santo.
Gesù ha spiegato la ragione per cui ha chiesto l'istituzione della festa: "Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (...). Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre" (Q. II, p. 345).
La preparazione alla festa deve essere una novena, che consiste nella recita, cominciando dal Venerdì Santo, della coroncina alla Divina Misericordia. Questa novena è stata desiderata da Gesù ed Egli ha detto a proposito di essa che "elargirà grazie di ogni genere" (Q. II, p. 294). (la trovate nella sezione "Preghiere e
Corone" di questo sito)
Per quanto riguarda il modo di celebrare la festa Gesù ha espresso due desideri:
- che il quadro della Misericordia sia quel giorno solennemente benedetto e pubblicamente, cioè liturgicamente, venerato;
- che i sacerdoti parlino alle anime di questa grande e insondabile misericordia Divina (Q. II, p. 227) e in tal modo risveglino nei fedeli la fiducia.
"Sì, - ha detto Gesù - la prima domenica dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma deve esserci anche l'azione ed esigo il culto della Mia misericordia con la solenne celebrazione di questa festa e col culto all'immagine che è stata dipinta" (Q. II, p. 278).
La grandezza di questa festa è dimostrata dalle promesse:
- "In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita, questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene" (Q. I, p. 132) - ha detto Gesù. Una particolare grazia è legata alla Comunione ricevuta quel giorno in modo degno: "la remissione totale delle colpe e castighi". Questa grazia - spiega don I. Rozycki - "è qualcosa di decisamente più grande che la indulgenza plenaria. Quest'ultima consiste infatti solo nel rimettere le pene temporali, meritate per i peccati commessi (...). E' essenzialmente più grande anche delle grazie dei sei sacramenti, tranne il sacramento del battesimo, poiché‚ la remissione delle colpe e dei castighi è solo una grazia sacramentale del santo battesimo. Invece nelle promesse riportate Cristo ha legato la remissione dei peccati e dei castighi con la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia, ossia da questo punto di vista l'ha innalzata al rango di "secondo battesimo".
E' chiaro che la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia deve essere non solo degna, ma anche adempiere alle fondamentali esigenze della devozione alla Divina Misericordia" (R., p. 25). La comunione deve essere ricevuta il giorno della festa della Misericordia, invece la confessione - come dice don I. Rozycki - può essere fatta prima (anche qualche giorno). L'importante è non avere alcun peccato.
Gesù non ha limitato la sua generosità solo a questa, anche se eccezionale, grazia. Infatti ha detto che "riverserà tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia", poiché‚ "in quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto" (Q. II, p. 267). Don I. Rozycki scrive che una incomparabile grandezza delle grazie legate a questa festa si manifesta in tre modi:
- tutte le persone, anche quelle che prima non nutrivano devozione alla Divina Misericordia e persino i peccatori che solo quel giorno si convertissero, possono partecipare alle grazie che Gesù ha preparato per la festa;
- Gesù vuole in quel giorno regalare agli uomini non solo le grazie salvificanti, ma anche benefici terreni - sia alle singole persone sia ad intere comunità;
- tutte le grazie e benefici sono in quel giorno accessibili per tutti, a patto che siano chieste con grande fiducia (R., p. 25-26).Questa grande ricchezza di grazie e benefici non è stata da Cristo legata ad alcuna altra forma di devozione alla Divina Misericordia.
Numerosi sono stati gli sforzi di don M. Sopocko affinché‚ questa festa fosse istituita nella Chiesa. Egli non ne ha vissuto però l'introduzione. Dieci anni dopo la sua morte, il card. Franciszek Macharski con la Lettera Pastorale per la Quaresima (1985) ha introdotto la festa nella diocesi di Cracovia e seguendo il suo esempio, negli anni successivi, lo hanno fatto i vescovi di altre diocesi in Polonia.
Il culto della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua nel santuario di Cracovia - Lagiewniki era già presente nel 1944. La partecipazione alle funzioni era così numerosa che la Congregazione ha ottenuto l'indulgenza plenaria, concessa nel 1951 per sette anni dal card. Adam Sapieha. Dalle pagine del Diario sappiamo che suor Faustina fu la prima a celebrare individualmente questa festa, con il permesso del confessore.
(da festadelladivinamisericordia)
Negli anni successivi - secondo gli studi di don I. Rozycki - Gesù è ritornato a fare questa richiesta addirittura in 14 apparizioni definendo con precisione il giorno della festa nel calendario liturgico della Chiesa, la causa e lo scopo della sua istituzione, il modo di prepararla e di celebrarla come pure le grazie ad essa legate.
La scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso teologico: indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia, cosa che ha notato anche suor Faustina: "Ora vedo che l'opera della Redenzione è collegata con l'opera della Misericordia richiesta dal Signore" (Q. I, p. 46). Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla novena che precede la festa e che inizia il Venerdì Santo.
Gesù ha spiegato la ragione per cui ha chiesto l'istituzione della festa: "Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (...). Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre" (Q. II, p. 345).
La preparazione alla festa deve essere una novena, che consiste nella recita, cominciando dal Venerdì Santo, della coroncina alla Divina Misericordia. Questa novena è stata desiderata da Gesù ed Egli ha detto a proposito di essa che "elargirà grazie di ogni genere" (Q. II, p. 294). (la trovate nella sezione "Preghiere e
Corone" di questo sito)
Per quanto riguarda il modo di celebrare la festa Gesù ha espresso due desideri:
- che il quadro della Misericordia sia quel giorno solennemente benedetto e pubblicamente, cioè liturgicamente, venerato;
- che i sacerdoti parlino alle anime di questa grande e insondabile misericordia Divina (Q. II, p. 227) e in tal modo risveglino nei fedeli la fiducia.
"Sì, - ha detto Gesù - la prima domenica dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma deve esserci anche l'azione ed esigo il culto della Mia misericordia con la solenne celebrazione di questa festa e col culto all'immagine che è stata dipinta" (Q. II, p. 278).
La grandezza di questa festa è dimostrata dalle promesse:
- "In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita, questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene" (Q. I, p. 132) - ha detto Gesù. Una particolare grazia è legata alla Comunione ricevuta quel giorno in modo degno: "la remissione totale delle colpe e castighi". Questa grazia - spiega don I. Rozycki - "è qualcosa di decisamente più grande che la indulgenza plenaria. Quest'ultima consiste infatti solo nel rimettere le pene temporali, meritate per i peccati commessi (...). E' essenzialmente più grande anche delle grazie dei sei sacramenti, tranne il sacramento del battesimo, poiché‚ la remissione delle colpe e dei castighi è solo una grazia sacramentale del santo battesimo. Invece nelle promesse riportate Cristo ha legato la remissione dei peccati e dei castighi con la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia, ossia da questo punto di vista l'ha innalzata al rango di "secondo battesimo".
E' chiaro che la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia deve essere non solo degna, ma anche adempiere alle fondamentali esigenze della devozione alla Divina Misericordia" (R., p. 25). La comunione deve essere ricevuta il giorno della festa della Misericordia, invece la confessione - come dice don I. Rozycki - può essere fatta prima (anche qualche giorno). L'importante è non avere alcun peccato.
Gesù non ha limitato la sua generosità solo a questa, anche se eccezionale, grazia. Infatti ha detto che "riverserà tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia", poiché‚ "in quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto" (Q. II, p. 267). Don I. Rozycki scrive che una incomparabile grandezza delle grazie legate a questa festa si manifesta in tre modi:
- tutte le persone, anche quelle che prima non nutrivano devozione alla Divina Misericordia e persino i peccatori che solo quel giorno si convertissero, possono partecipare alle grazie che Gesù ha preparato per la festa;
- Gesù vuole in quel giorno regalare agli uomini non solo le grazie salvificanti, ma anche benefici terreni - sia alle singole persone sia ad intere comunità;
- tutte le grazie e benefici sono in quel giorno accessibili per tutti, a patto che siano chieste con grande fiducia (R., p. 25-26).Questa grande ricchezza di grazie e benefici non è stata da Cristo legata ad alcuna altra forma di devozione alla Divina Misericordia.
Numerosi sono stati gli sforzi di don M. Sopocko affinché‚ questa festa fosse istituita nella Chiesa. Egli non ne ha vissuto però l'introduzione. Dieci anni dopo la sua morte, il card. Franciszek Macharski con la Lettera Pastorale per la Quaresima (1985) ha introdotto la festa nella diocesi di Cracovia e seguendo il suo esempio, negli anni successivi, lo hanno fatto i vescovi di altre diocesi in Polonia.
Il culto della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua nel santuario di Cracovia - Lagiewniki era già presente nel 1944. La partecipazione alle funzioni era così numerosa che la Congregazione ha ottenuto l'indulgenza plenaria, concessa nel 1951 per sette anni dal card. Adam Sapieha. Dalle pagine del Diario sappiamo che suor Faustina fu la prima a celebrare individualmente questa festa, con il permesso del confessore.
(da festadelladivinamisericordia)
IMMAGINE DELLA DIVINA MISERICORDIA
Il disegno essenziale di questo quadro è stato mostrato a suor Faustina nella visione del 22 febbraio 1931 nella cella del convento di Płock. "La sera, stando nella mia cella - scrive suor Faustina - vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire mentre l'altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l'uno e l'altro pallido (...) Dopo un istante, Gesù mi disse, Dipingi un'immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te" (Q. I, p. 26). Tre anni dopo a Vilnius Gesù ha spiegato il significato dei raggi: "I due raggi rappresentano il Sangue e l'Acqua" (Q. I, p. 132). Non si tratta qui di un qualche effetto artistico, ma di una simbologia del quadro estremamente profonda.
Agli elementi essenziali del quadro appartengono le parole poste in basso: "Gesù, confido in Te". Gesù parlava di ciò già durante la prima apparizione a Plock e poi a Vilnius: "Gesù mi ricordò (...) che queste tre parole dovevano essere messe in evidenza" (Q. I, p. 138). Non si tratta qui del numero delle parole, ma del loro senso integralmente legato al disegno e al contenuto del quadro.
Gesù ha definito un altro particolare di questo quadro, ha detto infatti: "Il Mio sguardo da questa immagine è tale e quale al Mio sguardo dalla croce" (Q. I, p. 140). La questione dello sguardo non è dunque senza importanza, se lo stesso Gesù mette l'accento su di essa, dando un significato a questo particolare. E qui incontriamo una doppia interpretazione di questo desiderio di Gesù: alcuni - e tra loro don Sopocko - leggono queste parole in modo realistico e dicono che lo sguardo deve essere diretto in basso come dall'alto della croce; altri credono, che si tratti dello sguardo che esprime la misericordia (tra loro padre J. Andrasz, il secondo direttore spirituale di suor Faustina). A seconda di questa interpretazione sono sorte - si può dire - due "scuole" di rappresentazione dell'immagine del Gesù Misericordioso: una ha il suo modello nel dipinto di E. Kazimirowski, mentre la seconda nel dipinto di A. Hyla, del santuario della Divina Misericordia a Cracovia.
Senza significato invece sembra essere la questione dell'altezza della mano destra. Don M. Sopocko credeva che la mano dovesse essere alzata solo all'altezza della spalla. Nel Diario invece troviamo solo questo: "La mano destra è alzata per benedire". E' la cosa più importante, mentre invece se la mano è alzata all'altezza della spalla oppure più in alto, non ha alcun significato per il contenuto del quadro.
Quale è il significato di questo quadro?
Il cosiddetto "luogo teologico" è stato indicato dallo stesso Gesù, legando la benedizione del quadro e la sua pubblica venerazione alla liturgia della prima domenica dopo Pasqua. La Chiesa legge in quel giorno il Vangelo sull'apparizione di Gesù risorto nel Cenacolo e sull'istituzione del sacramento della penitenza (Gv 20, 19-29).
A questa scena del Cenacolo si sovrappone l'avvenimento del Venerdì Santo: la crocifissione e la trafittura del Cuore di Gesù con la lancia. "Entrambi i raggi uscirono dall'intimo della Mia misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia" (Q. I, p. 132). Di questo scrive san Giovanni nel 19ø capitolo del Vangelo. Gesù ha spiegato poi che "il raggio pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime" (Q. I, p. 132). San Tommaso, riferendosi ai Padri della Chiesa, unisce la simbologia dell'acqua e del Sangue con il sacramento del battesimo e con l'Eucarestia, cosa che può essere riferita anche agli altri sacramenti. "Alla luce del Vangelo di Giovanni - scrive don I. Rozycki - l'acqua e il sangue (...) stanno a significare le grazie dello Spirito Santo, che ci sono state donate per la morte di Cristo. I due raggi rappresentati sul dipinto di Gesù Misericordioso possiedono questo stesso profondo significato" (R., p. 20).
L'immagine del Gesù Misericordioso spesso viene identificata come quella della Divina Misericordia e giustamente poiché‚ nella passione, morte e risurrezione di Cristo la misericordia di Dio verso l'uomo si è rivelata con totale pienezza.
In cosa consiste il culto dell'immagine della Divina Misericordia?
L'immagine occupa una posizione chiave in tutta la devozione alla Divina Misericordia, poiché‚ costituisce una visibile sintesi degli elementi essenziali di questa devozione: esso ricorda l'essenza del culto, l'infinita fiducia nel buon Dio e il dovere della carità misericordiosa verso il prossimo. Della fiducia parla chiaramente l'atto che si trova nella parte bassa del quadro: "Gesù, confido in Te". L'immagine che rappresenta la misericordia di Dio deve essere per chiara volontà di Gesù un segno che ricordi l'essenziale dovere cristiano, cioè l'attiva carità verso il prossimo. "Essa deve ricordare le esigenze della Mia misericordia, poiché‚ anche la fede più forte non serve a nulla senza le opere" (Q. II, p. 278). La venerazione del quadro dunque consiste nell'unione di una orazione fiduciosa con la pratica di atti di misericordia.
Le promesse legate alla venerazione dell'immagine:
Gesù ha definito con molta chiarezza tre promesse:
- "L'anima che venererà questa immagine, non perirà" (Q. I, p. 18): cioè ha promesso la salvezza eterna.
- "Prometto pure già su questa terra (...) la vittoria sui nemici" (Q. I, p. 18): si tratta dei nemici della salvezza e del raggiungimento di grandi progressi sulla via della perfezione cristiana.
- "Io stesso la difenderò come Mia propria gloria nell'ora della morte" (Q. I, p. 26): ha cioè promesso la grazia di una morte felice.
La generosità di Gesù non si limita a queste tre grazie particolari. Poiché‚ ha detto: "Porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono venire ad attingere le grazie alla sorgente della misericordia" (Q. I, p. 141), non ha posto alcun limite nè‚ al campo nè‚ alla grandezza di queste grazie e dei benefici terreni, che ci si può aspettare, venerando con incrollabile fiducia l'immagine della Divina Misericordia.
(da festadelladivinamisericordia)
Agli elementi essenziali del quadro appartengono le parole poste in basso: "Gesù, confido in Te". Gesù parlava di ciò già durante la prima apparizione a Plock e poi a Vilnius: "Gesù mi ricordò (...) che queste tre parole dovevano essere messe in evidenza" (Q. I, p. 138). Non si tratta qui del numero delle parole, ma del loro senso integralmente legato al disegno e al contenuto del quadro.
Gesù ha definito un altro particolare di questo quadro, ha detto infatti: "Il Mio sguardo da questa immagine è tale e quale al Mio sguardo dalla croce" (Q. I, p. 140). La questione dello sguardo non è dunque senza importanza, se lo stesso Gesù mette l'accento su di essa, dando un significato a questo particolare. E qui incontriamo una doppia interpretazione di questo desiderio di Gesù: alcuni - e tra loro don Sopocko - leggono queste parole in modo realistico e dicono che lo sguardo deve essere diretto in basso come dall'alto della croce; altri credono, che si tratti dello sguardo che esprime la misericordia (tra loro padre J. Andrasz, il secondo direttore spirituale di suor Faustina). A seconda di questa interpretazione sono sorte - si può dire - due "scuole" di rappresentazione dell'immagine del Gesù Misericordioso: una ha il suo modello nel dipinto di E. Kazimirowski, mentre la seconda nel dipinto di A. Hyla, del santuario della Divina Misericordia a Cracovia.
Senza significato invece sembra essere la questione dell'altezza della mano destra. Don M. Sopocko credeva che la mano dovesse essere alzata solo all'altezza della spalla. Nel Diario invece troviamo solo questo: "La mano destra è alzata per benedire". E' la cosa più importante, mentre invece se la mano è alzata all'altezza della spalla oppure più in alto, non ha alcun significato per il contenuto del quadro.
Quale è il significato di questo quadro?
Il cosiddetto "luogo teologico" è stato indicato dallo stesso Gesù, legando la benedizione del quadro e la sua pubblica venerazione alla liturgia della prima domenica dopo Pasqua. La Chiesa legge in quel giorno il Vangelo sull'apparizione di Gesù risorto nel Cenacolo e sull'istituzione del sacramento della penitenza (Gv 20, 19-29).
A questa scena del Cenacolo si sovrappone l'avvenimento del Venerdì Santo: la crocifissione e la trafittura del Cuore di Gesù con la lancia. "Entrambi i raggi uscirono dall'intimo della Mia misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia" (Q. I, p. 132). Di questo scrive san Giovanni nel 19ø capitolo del Vangelo. Gesù ha spiegato poi che "il raggio pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime" (Q. I, p. 132). San Tommaso, riferendosi ai Padri della Chiesa, unisce la simbologia dell'acqua e del Sangue con il sacramento del battesimo e con l'Eucarestia, cosa che può essere riferita anche agli altri sacramenti. "Alla luce del Vangelo di Giovanni - scrive don I. Rozycki - l'acqua e il sangue (...) stanno a significare le grazie dello Spirito Santo, che ci sono state donate per la morte di Cristo. I due raggi rappresentati sul dipinto di Gesù Misericordioso possiedono questo stesso profondo significato" (R., p. 20).
L'immagine del Gesù Misericordioso spesso viene identificata come quella della Divina Misericordia e giustamente poiché‚ nella passione, morte e risurrezione di Cristo la misericordia di Dio verso l'uomo si è rivelata con totale pienezza.
In cosa consiste il culto dell'immagine della Divina Misericordia?
L'immagine occupa una posizione chiave in tutta la devozione alla Divina Misericordia, poiché‚ costituisce una visibile sintesi degli elementi essenziali di questa devozione: esso ricorda l'essenza del culto, l'infinita fiducia nel buon Dio e il dovere della carità misericordiosa verso il prossimo. Della fiducia parla chiaramente l'atto che si trova nella parte bassa del quadro: "Gesù, confido in Te". L'immagine che rappresenta la misericordia di Dio deve essere per chiara volontà di Gesù un segno che ricordi l'essenziale dovere cristiano, cioè l'attiva carità verso il prossimo. "Essa deve ricordare le esigenze della Mia misericordia, poiché‚ anche la fede più forte non serve a nulla senza le opere" (Q. II, p. 278). La venerazione del quadro dunque consiste nell'unione di una orazione fiduciosa con la pratica di atti di misericordia.
Le promesse legate alla venerazione dell'immagine:
Gesù ha definito con molta chiarezza tre promesse:
- "L'anima che venererà questa immagine, non perirà" (Q. I, p. 18): cioè ha promesso la salvezza eterna.
- "Prometto pure già su questa terra (...) la vittoria sui nemici" (Q. I, p. 18): si tratta dei nemici della salvezza e del raggiungimento di grandi progressi sulla via della perfezione cristiana.
- "Io stesso la difenderò come Mia propria gloria nell'ora della morte" (Q. I, p. 26): ha cioè promesso la grazia di una morte felice.
La generosità di Gesù non si limita a queste tre grazie particolari. Poiché‚ ha detto: "Porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono venire ad attingere le grazie alla sorgente della misericordia" (Q. I, p. 141), non ha posto alcun limite nè‚ al campo nè‚ alla grandezza di queste grazie e dei benefici terreni, che ci si può aspettare, venerando con incrollabile fiducia l'immagine della Divina Misericordia.
(da festadelladivinamisericordia)
A CHI RECITA LA CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA
IMPORTANTE: la Coroncina della Divina Misericordia si trova nella sezione "Preghiere e Corone" di questo sito.
Gesù a S. Faustina: "Per la recita di questa coroncina Mi piace concedere tutto cio' che Mi chiederanno."
PROMESSE:
1) Chiunque reciterà la Coroncina alla Divina Misericordia otterrà tanta misericordia nell'ora della morte - cioè la grazia della conversione e la morte in stato di grazia - anche se si trattasse del peccatore più incallito e la recita una volta sola....(Quaderni…, II, 122)
2) Quando verrà recitata vicino agli agonizzanti, mi metterò fra il Padre e l'anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore misericordioso. Gesù ha promesso la grazia della conversione e della remissione dei peccati agli agonizzanti in conseguenza della recita della Coroncina da parte degli stessi agonizzanti o degli altri (Quaderni…, II, 204 - 205)
3) Tutte le anime che adoreranno la Mia Misericordia e reciteranno la Coroncina nell'ora della morte non avranno paura. La Mia Misericordia li proteggerà in quell'ultima lotta (Quaderni…, V, 124).
Poiché queste tre promesse sono molto grandi e riguardano il momento decisivo del nostro destino, Gesù rivolge proprio ai sacerdoti un appello affinché consiglino ai peccatori la recita della Coroncina alla Divina Misericordia come ultima tavola di salvezza.
"Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà."
Nell’ottobre 1937 a Cracovia, in circostanze non meglio specificate da Suor Faustina, Gesù ha raccomandato di onorare l’ora della propria morte, che lui stesso ha chiamato "un’ora di grande misericordia per il mondo intero" (Q. IV pag. 440). "In quell’ora – ha detto successivamente – fu fatta grazia al mondo intero, la misericordia vinse la giustizia" (Q V, pag. 517).
Gesù ha insegnato a suor Faustina come celebrare l’ora della Misericordia e ha raccomandato di:
Gesù ha fatto notare tre condizioni necessarie perché le preghiere in quell’ora siano esaudite:
Gesù a S. Faustina: "Per la recita di questa coroncina Mi piace concedere tutto cio' che Mi chiederanno."
PROMESSE:
1) Chiunque reciterà la Coroncina alla Divina Misericordia otterrà tanta misericordia nell'ora della morte - cioè la grazia della conversione e la morte in stato di grazia - anche se si trattasse del peccatore più incallito e la recita una volta sola....(Quaderni…, II, 122)
2) Quando verrà recitata vicino agli agonizzanti, mi metterò fra il Padre e l'anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore misericordioso. Gesù ha promesso la grazia della conversione e della remissione dei peccati agli agonizzanti in conseguenza della recita della Coroncina da parte degli stessi agonizzanti o degli altri (Quaderni…, II, 204 - 205)
3) Tutte le anime che adoreranno la Mia Misericordia e reciteranno la Coroncina nell'ora della morte non avranno paura. La Mia Misericordia li proteggerà in quell'ultima lotta (Quaderni…, V, 124).
Poiché queste tre promesse sono molto grandi e riguardano il momento decisivo del nostro destino, Gesù rivolge proprio ai sacerdoti un appello affinché consiglino ai peccatori la recita della Coroncina alla Divina Misericordia come ultima tavola di salvezza.
"Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà."
Nell’ottobre 1937 a Cracovia, in circostanze non meglio specificate da Suor Faustina, Gesù ha raccomandato di onorare l’ora della propria morte, che lui stesso ha chiamato "un’ora di grande misericordia per il mondo intero" (Q. IV pag. 440). "In quell’ora – ha detto successivamente – fu fatta grazia al mondo intero, la misericordia vinse la giustizia" (Q V, pag. 517).
Gesù ha insegnato a suor Faustina come celebrare l’ora della Misericordia e ha raccomandato di:
- invocare la misericordia di Dio per tutto il mondo, soprattutto per i peccatori;
- meditare la Sua passione, soprattutto l’abbandono nel momento dell’agonia e, in quel caso ha promesso la grazia della comprensione del suo valore.
- Consigliava in modo particolare: "in quell’ora cerca di fare la Via Crucis, se i tuoi impegni lo permettono e se non puoi fare la Via crucis entra almeno per un momento in cappella ed onora il mio Cuore che nel SS.mo Sacramento è pieno di misericordia. E se non puoi andare in cappella, raccogliti in preghiera almeno per un breve momento là dove ti trovi" (Q V, pag. 517).
Gesù ha fatto notare tre condizioni necessarie perché le preghiere in quell’ora siano esaudite:
- la preghiera deve essere diretta a Gesù e dovrebbe aver luogo alle tre del pomeriggio;
- deve riferirsi ai meriti della Sua dolorosa passione.
I PRIMI 6 GIOVEDI' DEL MESE
Gesù alla Beata Alexandrina da Balsar:
"Figlia mia, fa che io sia amato, consolato e riparato nella mia Eucarestia.
Fa sapere in mio nome che a quanti faranno bene la Santa Comunione, con sincera umiltà, fervore e amore per i primi 6 giovedì consecutivi e passeranno un’ora di adorazione davanti al mio Tabernacolo in intima unione con me, prometto il Cielo.
Di’ che onorino attraverso l’Eucarestia le mie Sante Piaghe, onorando per prima quella della mia sacra spalla, così poco ricordata.
Chi al ricordo delle mie piaghe unirà quello dei dolori della mia Madre benedetta e per loro ci chiederà grazie spirituali o corporali, ha la mia promessa che saranno accordate, a meno che non siano di danno per la loro anima."
Per chi non lo sapesse, prendere l'Eucaristia è far venire Gesù dentro di noi, diventiamo uniti, una cosa sola. Lui l'ha creata proprio per questo scopo: noi rimaniamo in Lui e Lui in noi. Lui vuole, desidera ardentemente, che dopo la Santa Comunione andiamo davanti al Tabernacolo a farGli compagnia, almeno per mezz'ora. D'altronde l'Eucaristia, il Corpo SS. di Gesù è un dono immenso del Suo amore: DOBBIAMO ringraziarlo!!!
L'importanza dell'Eucaristia è enorme ma è poco conosciuta. Per questo Gesù fa a noi una promessa così grande se cominciamo e finiamo questa pratica: così non abbiamo più scuse per scappare via dalla Chiesa subito dopo la Comunione, ma siamo praticamente obbligati a stare addirittura un'ora intera con Lui, per riparare tanto abbandono. E' davvero triste che il Signore Gesù, che ci aspetta uno per uno davanti al Suo Tabernacolo, sia invece così trascurato. Tantissime volte ce l'ha ripetuto tramite i Santi: ORA BASTA! Cominciamo a stare insieme a Lui: E' NOSTRO PADRE!
- Elisabetta -
PS: Come per i primi 9 venerdì e i primi 5 sabati, è assolutamente indispensabile fare la Confessione con l'intenzione di riparazione e la Comunione, in Grazia di Dio, con la stessa intenzione.
"Figlia mia, fa che io sia amato, consolato e riparato nella mia Eucarestia.
Fa sapere in mio nome che a quanti faranno bene la Santa Comunione, con sincera umiltà, fervore e amore per i primi 6 giovedì consecutivi e passeranno un’ora di adorazione davanti al mio Tabernacolo in intima unione con me, prometto il Cielo.
Di’ che onorino attraverso l’Eucarestia le mie Sante Piaghe, onorando per prima quella della mia sacra spalla, così poco ricordata.
Chi al ricordo delle mie piaghe unirà quello dei dolori della mia Madre benedetta e per loro ci chiederà grazie spirituali o corporali, ha la mia promessa che saranno accordate, a meno che non siano di danno per la loro anima."
Per chi non lo sapesse, prendere l'Eucaristia è far venire Gesù dentro di noi, diventiamo uniti, una cosa sola. Lui l'ha creata proprio per questo scopo: noi rimaniamo in Lui e Lui in noi. Lui vuole, desidera ardentemente, che dopo la Santa Comunione andiamo davanti al Tabernacolo a farGli compagnia, almeno per mezz'ora. D'altronde l'Eucaristia, il Corpo SS. di Gesù è un dono immenso del Suo amore: DOBBIAMO ringraziarlo!!!
L'importanza dell'Eucaristia è enorme ma è poco conosciuta. Per questo Gesù fa a noi una promessa così grande se cominciamo e finiamo questa pratica: così non abbiamo più scuse per scappare via dalla Chiesa subito dopo la Comunione, ma siamo praticamente obbligati a stare addirittura un'ora intera con Lui, per riparare tanto abbandono. E' davvero triste che il Signore Gesù, che ci aspetta uno per uno davanti al Suo Tabernacolo, sia invece così trascurato. Tantissime volte ce l'ha ripetuto tramite i Santi: ORA BASTA! Cominciamo a stare insieme a Lui: E' NOSTRO PADRE!
- Elisabetta -
PS: Come per i primi 9 venerdì e i primi 5 sabati, è assolutamente indispensabile fare la Confessione con l'intenzione di riparazione e la Comunione, in Grazia di Dio, con la stessa intenzione.
A CHI LO ONORA NELL'EUCARISTIA
Rivelazioni fatte ad una umile donna in Austria nel 1960.
l) Coloro che faranno un' ora di adorazione al Santissimo Sacramento nella notte tra il giovedì e il venerdì (anche nella propria abitazione) moriranno dopo aver ricevuto la S. Comunione.
2) Coloro che faranno una visita di mezz'ora in chiesa, il giovedì e si tratterranno vicino al Tabernacolo otterranno un alto grado di comprensione della Fede, del mistero della Mia onnipotenza, di amore del SS. Sacramento e inoltre un amore disinteressato per i propri simili sofferenti e il dono di comprenderli.
3) Coloro che ascoltano giornalmente con devozione il S. Sacrificio della Messa otterranno molte grazie, aiuto in tutte le loro intenzioni e saranno accanto a Me in eterno.
4) Coloro i quali prima di riceverMi nella S. Comunione, faranno sempre un sacrificio in onore del SS. Sacramento raggiungeranno un tale desiderio di Me nella S. Comunione che non potranno vivere senza di Me; ogni comunione avrà un valore doppio!
5) Quelli che dopo aver ricevuto la S. Comunione dedicheranno trenta minuti all'adorazione e al ringraziamento, Io li condurrò sempre più profondamente nel Mistero del Mio Amore, e così essi avranno una chiara consapevolezza e una sicura conoscenza delle loro mancanze e delle loro debolezze.
6) Quelli che sempre chiederanno, con umlltà alla Consacrazione durante la S. Messa (Questo è il Mio Corpo...) grazia e luce, le otterranno nel grado necessario alla loro santificazione.
7) Quelli che offrono se stessi con Me, in unione alle Mie Piaghe e al Mio preziosissimo Sangue, al Padre Celeste in riparazione dei peccati del mondo, li guiderò e li conforterò alla loro fine con la Mia Grazia in modo che essi non abbiano bisogno del conforto degli uomini.
8) Quelli che faranno un'ora di adorazione davanti al SS. Sacramento esposto e offriranno il Mio preziosissimo Sangue in sincera umiltà per i loro peccati e per i peccati del mondo intero, possono essere sicuri che la loro ora di adorazione Mi da gioia, dimentico tutti i loro peccati e che concederò loro molte grazie specialmente il dono della saggezza.
9) Coloro i quali con amore assisteranno a una S. Messa di Benedizione durante la quale siano recitate le litanie al SS. Sacramento o il rosario delle S. Piaghe, raggiungeranno un grado speciale e io accompagnerò tutte le loro iniziative con una protezione speciale, benedizioni grazie e ricchi frutti.
10) Coloro i quali si adopereranno per porre altri al Mio Tabernacolo per una visita o un'ora di adorazione otterranno la grazia di essere luce e guida per quelli che sono tutti lontani da Me per condurli al Cielo ed essere quindi Mio strumento per la salvezza dell'umanità.
...E A CHI NON RICEVE LA COMUNIONE SULLA MANO
Concentrata nella preghiera, furono trasmesse ad un'anima pia e privilegiata le seguenti promesse del Signore a chi non riceve il suo Sacratissimo Corpo nella mano.
(Io, Angelica, ho letto questo testo che presi dalla Chiesa a Marques de Vadillo-Madrid e sta in relazione a ciò che il SIGNORE disse a Giuliana Grescio, nel libro ...La Parola vol.VIII, dove GESÙ le disse che LUI non desidera essere ricevuto nelle nostre mani, perché è un alimento per l'anima, e non per il nostro corpo, visto che le nostre mani non sono consacrate, non siamo degni di toccarle, solo i sacerdoti possono...)
Avviso: s'intenda bene che le promesse rimarranno non mantenute a chi si comunica, ma è in peccato mortale. Dunque il Signore non vuole essere burlato, ma se uno fa questo, incorrerà in un sacrilegio.
Promesse di nostro signore Gesù Cristo:
1) A chi si astiene nel fare uso delle mani quando riceve l'Ostia: il mio Corpo, il mio Sangue, la mia anima e la mia divinità, prometto di dare maggiori benedizioni nelle mani, nel cuore, nell'anima e in tutto il suo essere.
2) Prometto moltissime grazie in più nel suo peregrinare in questo mondo, con maggiori garanzie di salvezza, con aumento di gloria essenziale ed accidentale, per tutto il suo vivere eterno con me in Paradiso.
3) Mi sentirà nella Comunione in tutto il suo essere, con completa pienezza, cosicché non vorrà più toccarmi con le mani.
4) Chi fa così, con costanza, riceverà grandi grazie mie personali e grandi benefici per tutta la sua casa.
5) Prometto anche, a chi devotamente fa quello che desidero, speciali doni nelle sue mani contro i nemici dell'anima; e a molti darò doni di cura.
6) Io prometto che, se così farà con perseveranza, continuità e costanza, giungerà a tutto con maggior intensità, a cercare la mia gloria ed il mio onore. Io lo eleverò per sempre.
7) Concederò così, anche a chi per amore compie tutti i miei disegni divini e non voglia prendere l'Ostia nelle mani, per maggior adorazione, umiltà e santo rispetto, il dono del discernimento dello Spirito, con più intensità.
8 ) Il suo nome sarà impresso nel mio Sacro Cuore misericordioso se, per darmi maggior letizia, farà la Comunione dovutamente con la lingua e non con la mano.
9) Prometto anche che aumenterò tutte le sue virtù, come ricompensa a questa sua maggior umiltà, che implica il non riconoscere mai pulite le sue mani. Mai.
10) Prometto anche a chi diffonderà fedelmente la mia dottrina, che vincerà con più facilità ogni tipo di tentazione.
11) Non distanzieranno alle anime chi mi riceve nella lingua e non nelle mani, se lo fanno con la dovuta riverenza e vivono così ogni giorno della loro vita.
12) Prometto anche che non troverà le porte chiuse per il mio amore, chi per riguardo verso di me, mi darà gioia nel ricevere l'Ostia dovutamente con la lingua e mai nelle sue mani.
13) Se così farà, comunicandosi con la bocca, arriverà ad operare solo per il mio Cuore, con il mio Cuore, nel mio Cuore, per il mio Cuore divino.
14) Prometto ugualmente a chi mi onora in questo modo, che il mio Sacro Cuore lo ascolterà con più letizia e intensità.
15) Per me è importante questo, e se riceverò maggior letizia, quell'anima che si comunica con la bocca, mi piacerà sempre. E, per il mio amore, se segue sempre i miei divini insegnamenti, Io la terrò come prova della mia gioia, per questo fatto.
16) Questa persona farà sempre bene alle anime. Invece chi vorrà sempre toccare la Comunione con la mano non sarà con me, sarà rigido verso di me ed oscurato da ciò che mi piace, dalla mia predicazione e dal mio magistero.
17) Tutto l'opposto a chi non tocca la mia forma consacrata perché gli tremano le mani; si prepari mentalmente e fisicamente, perché al momento della Comunione, mi chieda che ci sia solo Io e basta. Prometto la grazia d'arrivare subito ad un'altissima perfezione cristiana, se cercherà il mio viso con più amore; si dimenticherà più facilmente di se stesso ed il suo cuore sarà sempre confortato da questo suo gesto. Avrà più luce celeste ed il mio Sacro Cuore sarà sempre lieto per lei/lui. Per i secoli dei secoli.
Promesse a chi diffonde questi messaggi:
1) Prometto il dono della conoscenza dei cuori, a quelli che divulgano queste promesse.
2) Raggiungeranno maggior gloria in Cielo.
3) Avranno lunga vita spirituale (anche se non sempre materiale) e in pochi anni, come se avessero vissuto molti anni di santità.
4) Colmerò di grandi benedizioni i loro familiari.
5) Prometto anche che, più le diffonderanno e faranno conoscere, più io mi infonderò in loro.
6) Gli farò sentire che io ci sarò in maniera piena e crescente.
7) Non gli permetterò le imprese che intraprendono, se prima non piacciono a me.
8 ) Metterò nel loro cammino abbastanza luce, perché, con il mio grande aiuto, evitino il male e facciano non solo il bene, ma anche quello che mi piace di più.
9) E gli darò maggiori grazie, se le diffondono con fervore.
Considerate una grande omissione, non far conoscere le mie promesse.
IMPORTANTE:
E' un peccato che non sappia di più su questa anima pia; tuttavia è verissimo che è sacrilegio prendere Gesù con la mano. Che queste promesse siano vere o no poco importa: è già stato ampliamente illustrato nel mio sito (http://amiamogesu.weebly.com/chiesa-e-sacramenti.html) quanto sia una pratica sbagliata. Infatti era un obbiettivo della Massoneria cattolica, arci nemica dei cristiani:
[..] 29 Fate distribuire la Comunione da donne e laici. Dite che questo è il tempo dei laici. Cominciate con il deporre la Comunione in mano, come i protestanti, invece che sulla lingua.
Spiegate che il Cristo lo fece nel medesimo modo. Raccogliete alcune ostie per “messe nere” nei nostri templi.[...] (direttive del Gran Maestro della Massoneria ai vescovi massoni: effettive dal 1962)
Visto? Se lo fate smettetela subito. Tanti santi e beati hanno avuto la visione di Gesù che imboccava personalmente gli apostoli e tante altre prove negli anni che lo fanno ben capire. NOI NON ABBIAMO LE MANI CONSACRATE DEL SACERDOTE. TUTTI I PAPI SONO CONTRO QUESTA PRATICA. ED E' STATA INTRODOTTA PIAN PIANO DA SEMPLICI VESCOVI MASSONI, NON DAL PAPA!!!
Niente se e niente ma: meglio non farlo piuttosto che farlo e scoprire che è sbagliato. L'Eucaristia è Gesù stesso che entra dentro di noi; è più che giusto fare di tutto affinché questo venga fatto al meglio possibile. E come dico sempre io: ad essere troppo pii non è mai morto nessuno, e se è successo, sono morti martiri e ora stanno in Paradiso. -Elisabetta-
l) Coloro che faranno un' ora di adorazione al Santissimo Sacramento nella notte tra il giovedì e il venerdì (anche nella propria abitazione) moriranno dopo aver ricevuto la S. Comunione.
2) Coloro che faranno una visita di mezz'ora in chiesa, il giovedì e si tratterranno vicino al Tabernacolo otterranno un alto grado di comprensione della Fede, del mistero della Mia onnipotenza, di amore del SS. Sacramento e inoltre un amore disinteressato per i propri simili sofferenti e il dono di comprenderli.
3) Coloro che ascoltano giornalmente con devozione il S. Sacrificio della Messa otterranno molte grazie, aiuto in tutte le loro intenzioni e saranno accanto a Me in eterno.
4) Coloro i quali prima di riceverMi nella S. Comunione, faranno sempre un sacrificio in onore del SS. Sacramento raggiungeranno un tale desiderio di Me nella S. Comunione che non potranno vivere senza di Me; ogni comunione avrà un valore doppio!
5) Quelli che dopo aver ricevuto la S. Comunione dedicheranno trenta minuti all'adorazione e al ringraziamento, Io li condurrò sempre più profondamente nel Mistero del Mio Amore, e così essi avranno una chiara consapevolezza e una sicura conoscenza delle loro mancanze e delle loro debolezze.
6) Quelli che sempre chiederanno, con umlltà alla Consacrazione durante la S. Messa (Questo è il Mio Corpo...) grazia e luce, le otterranno nel grado necessario alla loro santificazione.
7) Quelli che offrono se stessi con Me, in unione alle Mie Piaghe e al Mio preziosissimo Sangue, al Padre Celeste in riparazione dei peccati del mondo, li guiderò e li conforterò alla loro fine con la Mia Grazia in modo che essi non abbiano bisogno del conforto degli uomini.
8) Quelli che faranno un'ora di adorazione davanti al SS. Sacramento esposto e offriranno il Mio preziosissimo Sangue in sincera umiltà per i loro peccati e per i peccati del mondo intero, possono essere sicuri che la loro ora di adorazione Mi da gioia, dimentico tutti i loro peccati e che concederò loro molte grazie specialmente il dono della saggezza.
9) Coloro i quali con amore assisteranno a una S. Messa di Benedizione durante la quale siano recitate le litanie al SS. Sacramento o il rosario delle S. Piaghe, raggiungeranno un grado speciale e io accompagnerò tutte le loro iniziative con una protezione speciale, benedizioni grazie e ricchi frutti.
10) Coloro i quali si adopereranno per porre altri al Mio Tabernacolo per una visita o un'ora di adorazione otterranno la grazia di essere luce e guida per quelli che sono tutti lontani da Me per condurli al Cielo ed essere quindi Mio strumento per la salvezza dell'umanità.
...E A CHI NON RICEVE LA COMUNIONE SULLA MANO
Concentrata nella preghiera, furono trasmesse ad un'anima pia e privilegiata le seguenti promesse del Signore a chi non riceve il suo Sacratissimo Corpo nella mano.
(Io, Angelica, ho letto questo testo che presi dalla Chiesa a Marques de Vadillo-Madrid e sta in relazione a ciò che il SIGNORE disse a Giuliana Grescio, nel libro ...La Parola vol.VIII, dove GESÙ le disse che LUI non desidera essere ricevuto nelle nostre mani, perché è un alimento per l'anima, e non per il nostro corpo, visto che le nostre mani non sono consacrate, non siamo degni di toccarle, solo i sacerdoti possono...)
Avviso: s'intenda bene che le promesse rimarranno non mantenute a chi si comunica, ma è in peccato mortale. Dunque il Signore non vuole essere burlato, ma se uno fa questo, incorrerà in un sacrilegio.
Promesse di nostro signore Gesù Cristo:
1) A chi si astiene nel fare uso delle mani quando riceve l'Ostia: il mio Corpo, il mio Sangue, la mia anima e la mia divinità, prometto di dare maggiori benedizioni nelle mani, nel cuore, nell'anima e in tutto il suo essere.
2) Prometto moltissime grazie in più nel suo peregrinare in questo mondo, con maggiori garanzie di salvezza, con aumento di gloria essenziale ed accidentale, per tutto il suo vivere eterno con me in Paradiso.
3) Mi sentirà nella Comunione in tutto il suo essere, con completa pienezza, cosicché non vorrà più toccarmi con le mani.
4) Chi fa così, con costanza, riceverà grandi grazie mie personali e grandi benefici per tutta la sua casa.
5) Prometto anche, a chi devotamente fa quello che desidero, speciali doni nelle sue mani contro i nemici dell'anima; e a molti darò doni di cura.
6) Io prometto che, se così farà con perseveranza, continuità e costanza, giungerà a tutto con maggior intensità, a cercare la mia gloria ed il mio onore. Io lo eleverò per sempre.
7) Concederò così, anche a chi per amore compie tutti i miei disegni divini e non voglia prendere l'Ostia nelle mani, per maggior adorazione, umiltà e santo rispetto, il dono del discernimento dello Spirito, con più intensità.
8 ) Il suo nome sarà impresso nel mio Sacro Cuore misericordioso se, per darmi maggior letizia, farà la Comunione dovutamente con la lingua e non con la mano.
9) Prometto anche che aumenterò tutte le sue virtù, come ricompensa a questa sua maggior umiltà, che implica il non riconoscere mai pulite le sue mani. Mai.
10) Prometto anche a chi diffonderà fedelmente la mia dottrina, che vincerà con più facilità ogni tipo di tentazione.
11) Non distanzieranno alle anime chi mi riceve nella lingua e non nelle mani, se lo fanno con la dovuta riverenza e vivono così ogni giorno della loro vita.
12) Prometto anche che non troverà le porte chiuse per il mio amore, chi per riguardo verso di me, mi darà gioia nel ricevere l'Ostia dovutamente con la lingua e mai nelle sue mani.
13) Se così farà, comunicandosi con la bocca, arriverà ad operare solo per il mio Cuore, con il mio Cuore, nel mio Cuore, per il mio Cuore divino.
14) Prometto ugualmente a chi mi onora in questo modo, che il mio Sacro Cuore lo ascolterà con più letizia e intensità.
15) Per me è importante questo, e se riceverò maggior letizia, quell'anima che si comunica con la bocca, mi piacerà sempre. E, per il mio amore, se segue sempre i miei divini insegnamenti, Io la terrò come prova della mia gioia, per questo fatto.
16) Questa persona farà sempre bene alle anime. Invece chi vorrà sempre toccare la Comunione con la mano non sarà con me, sarà rigido verso di me ed oscurato da ciò che mi piace, dalla mia predicazione e dal mio magistero.
17) Tutto l'opposto a chi non tocca la mia forma consacrata perché gli tremano le mani; si prepari mentalmente e fisicamente, perché al momento della Comunione, mi chieda che ci sia solo Io e basta. Prometto la grazia d'arrivare subito ad un'altissima perfezione cristiana, se cercherà il mio viso con più amore; si dimenticherà più facilmente di se stesso ed il suo cuore sarà sempre confortato da questo suo gesto. Avrà più luce celeste ed il mio Sacro Cuore sarà sempre lieto per lei/lui. Per i secoli dei secoli.
Promesse a chi diffonde questi messaggi:
1) Prometto il dono della conoscenza dei cuori, a quelli che divulgano queste promesse.
2) Raggiungeranno maggior gloria in Cielo.
3) Avranno lunga vita spirituale (anche se non sempre materiale) e in pochi anni, come se avessero vissuto molti anni di santità.
4) Colmerò di grandi benedizioni i loro familiari.
5) Prometto anche che, più le diffonderanno e faranno conoscere, più io mi infonderò in loro.
6) Gli farò sentire che io ci sarò in maniera piena e crescente.
7) Non gli permetterò le imprese che intraprendono, se prima non piacciono a me.
8 ) Metterò nel loro cammino abbastanza luce, perché, con il mio grande aiuto, evitino il male e facciano non solo il bene, ma anche quello che mi piace di più.
9) E gli darò maggiori grazie, se le diffondono con fervore.
Considerate una grande omissione, non far conoscere le mie promesse.
IMPORTANTE:
E' un peccato che non sappia di più su questa anima pia; tuttavia è verissimo che è sacrilegio prendere Gesù con la mano. Che queste promesse siano vere o no poco importa: è già stato ampliamente illustrato nel mio sito (http://amiamogesu.weebly.com/chiesa-e-sacramenti.html) quanto sia una pratica sbagliata. Infatti era un obbiettivo della Massoneria cattolica, arci nemica dei cristiani:
[..] 29 Fate distribuire la Comunione da donne e laici. Dite che questo è il tempo dei laici. Cominciate con il deporre la Comunione in mano, come i protestanti, invece che sulla lingua.
Spiegate che il Cristo lo fece nel medesimo modo. Raccogliete alcune ostie per “messe nere” nei nostri templi.[...] (direttive del Gran Maestro della Massoneria ai vescovi massoni: effettive dal 1962)
Visto? Se lo fate smettetela subito. Tanti santi e beati hanno avuto la visione di Gesù che imboccava personalmente gli apostoli e tante altre prove negli anni che lo fanno ben capire. NOI NON ABBIAMO LE MANI CONSACRATE DEL SACERDOTE. TUTTI I PAPI SONO CONTRO QUESTA PRATICA. ED E' STATA INTRODOTTA PIAN PIANO DA SEMPLICI VESCOVI MASSONI, NON DAL PAPA!!!
Niente se e niente ma: meglio non farlo piuttosto che farlo e scoprire che è sbagliato. L'Eucaristia è Gesù stesso che entra dentro di noi; è più che giusto fare di tutto affinché questo venga fatto al meglio possibile. E come dico sempre io: ad essere troppo pii non è mai morto nessuno, e se è successo, sono morti martiri e ora stanno in Paradiso. -Elisabetta-
AI DEVOTI DEL VOLTO SANTO
1°. Essi, grazie alla Mia umanità impressa in loro, otterranno interiormente un vivo riflesso della Mia Divinità e ne saranno irradiati così intimamente che, grazie alla rassomiglianza col Mio Volto, risplenderanno nella vita eterna più che molte altre anime.
2°. Ristabilirò in loro, in punto di morte, l'mmagine di Dio sfigurato dal peccato.
3°. Venerando il Mio Volto in ispirito di espiazione, Mi saranno graditi quanto Santa Veronica, mi renderanno un servizio uguale al suo e Io imprimerò i Miei Lineamenti Dívini nella loro anima.
4°. Questo Volto adorabile è come il sigillo della Divinità, che ha il potere di stampare nelle anime che si rivolgono ad Esso l'immagine di Dio.
5°. Più essi si preoccupano di restaurare il Mio Volto sfigurato dagli insulti e dall'empietà, più Io Mi curerò del loro sfigurato dal peccato. Io vi imprimerò nuovamente nella Mia immagine e renderò quest'anima bella come al momento del Battesimo.
6°. Offrendo il Mio Volto all'Eterno Padre. Essi placheranno la collera Divina e otterranno la conversione dei peccatori (come con una grande moneta)
7°. Nulla sarà loro rifiutato quando offriranno il Mio Santo Volto.
8°. Parlerò Io stesso a Mio Padre di tutti i loro desideri.
9°. Essi opereranno dei prodigi per mezzo del Mio Santo Volto. Io li illuminerò della Mia Luce, li circonderò del Mio Amore, e accorderò loro la perseveranza nel bene.
10°. Non li abbandonerò giammai. Sarò presso Mio Padre, l'avvocato di tutti coloro che con la parola, la preghiera o la penna, sosterranno la Mia causa in questa opera di riparazione. In punto di morte purificherò la loro anima da tutte le sozzure del peccato e renderò loro la primitiva bellezza.
(Estratto dalle vite di S. Geltrude e di S. Matilde)
2°. Ristabilirò in loro, in punto di morte, l'mmagine di Dio sfigurato dal peccato.
3°. Venerando il Mio Volto in ispirito di espiazione, Mi saranno graditi quanto Santa Veronica, mi renderanno un servizio uguale al suo e Io imprimerò i Miei Lineamenti Dívini nella loro anima.
4°. Questo Volto adorabile è come il sigillo della Divinità, che ha il potere di stampare nelle anime che si rivolgono ad Esso l'immagine di Dio.
5°. Più essi si preoccupano di restaurare il Mio Volto sfigurato dagli insulti e dall'empietà, più Io Mi curerò del loro sfigurato dal peccato. Io vi imprimerò nuovamente nella Mia immagine e renderò quest'anima bella come al momento del Battesimo.
6°. Offrendo il Mio Volto all'Eterno Padre. Essi placheranno la collera Divina e otterranno la conversione dei peccatori (come con una grande moneta)
7°. Nulla sarà loro rifiutato quando offriranno il Mio Santo Volto.
8°. Parlerò Io stesso a Mio Padre di tutti i loro desideri.
9°. Essi opereranno dei prodigi per mezzo del Mio Santo Volto. Io li illuminerò della Mia Luce, li circonderò del Mio Amore, e accorderò loro la perseveranza nel bene.
10°. Non li abbandonerò giammai. Sarò presso Mio Padre, l'avvocato di tutti coloro che con la parola, la preghiera o la penna, sosterranno la Mia causa in questa opera di riparazione. In punto di morte purificherò la loro anima da tutte le sozzure del peccato e renderò loro la primitiva bellezza.
(Estratto dalle vite di S. Geltrude e di S. Matilde)
A CHI ONORA IL SACRO CAPO DI GESU'
Questa devozione è riassunta nelle seguenti parole dette dal Signore Gesù a Teresa Elena Higginson il 2 Giugno 1880:
“Vedi, o figlia prediletta, sono rivestito e schernito come un pazzo nella casa dei miei amici, sono messo in derisione, Io che sono Dio di Sapienza e di Scienza. A Me, Re dei re, l’Onnipotente, si offre un simulacro di scettro. E se vuoi contraccambiarmi, non potresti fare di meglio che dire che si faccia conoscere la devozione su cui ti ho così sovente intrattenuta. Desidero che il primo venerdì seguente la festa del mio Sacro Cuore sia riservato come giorno di festa in onore del mio Sacro Capo, quale Tempio della Divina Sapienza e mi sia offerta una pubblica adorazione per riparare a tutti gli oltraggi e peccati che vengono continuamente commessi contro di Me.”
E ancora: “E’ immenso desiderio del mio Cuore che il mio Messaggio di salvezza sia propagato e conosciuto da tutti gli uomini.”
In altra occasione Gesù disse: “ Considera l’ardente desiderio che provo di vedere il mio Sacro Capo onorato, così come ti ho insegnato.”
PROMESSE:
1) "Chiunque vi aiuterà a propagare questa devozione sarà mille volte benedetto, ma guai a coloro che la rifiuteranno od agiranno contro il Mio desiderio al riguardo, perché li disperderò nella Mia collera e non vorrò più sapere ove siano". ( 2 Giugno 1880 )
2) "Egli mi ha fatto intendere che coronerà e rivestirà di gloria particolare tutti coloro che avranno lavorato per far progredire questa devozione. Egli rivestirà di gloria davanti agli angeli e gli uomini, nella Corte Celeste, coloro che Lo avranno glorificato sulla terra e li coronerà nella eterna beatitudine. Ho visto la gloria preparata per tre o quattro di questi e sono rimasta stupefatta della grandezza della loro ricompensa". ( 10 Settembre 1880 )
3) "Rendiamo dunque un grande omaggio alla Santissima Trinità adorando il Sacro Capo di Nostro Signore come 'Tempio della Divina Sapienza'". ( Festa dell'Annunciazione, 1881 )
4) "Nostro Signore rinnovò tutte le promesse che fece di benedire tutti coloro che praticheranno e propagheranno questa devozione in qualche maniera". ( 16 Luglio 1881 )
5) "Benedizioni senza numero vengono promesse a coloro che proveranno a rispondere ai desideri di Nostro Signore propagando la devozione". ( 2 Giugno 1880 )
6) "Comprendo anche che per la devozione al Tempio della Divina Sapienza lo Spirito Santo si rivelerà alla nostra intelligenza o che i Suoi attributi risplenderanno nella persona di Dio Figlio: più praticheremo la devozione al Sacro Capo, più comprenderemo l'azione dello Spirito Santo nell'animo umano e meglio conosceremo ed ameremo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.." ( 2 Giugno 1880 )
7) "Nostro Signore ha detto che tutte le Sue promesse relative a coloro che ameranno ed onoreranno degnamente il Suo Sacro Cuore, varranno anche per coloro che onoreranno il Suo Sacro Capo e lo faranno onorare da altri". ( 2 Giugno 1880 )
8) "E di nuovo Nostro Signore ha impresso in me che spanderà al centuplo, su quelli che praticheranno la devozione al Tempio della Divina Sapienza, tutte le grazie promesse a coloro che onoreranno il Suo Sacro Cuore". ( Giugno 1882 )
9) "A quelli che Mi onoreranno darò dalla Mia potenza. Io sarò loro Dio e loro Miei figli. Metterò il Mio Segno sulle loro fronti ed il Mio Sigillo sulle loro labbra" (Sigillo=Sapienza). ( 2 Giugno 1880 )
10) "Egli mi ha fatto intendere che questa Sapienza e Luce è il sigillo che marca il numero dei Suoi eletti ed essi vedranno il Suo Volto ed il Suo Nome sarà sulle loro fronti". ( 23 Maggio 1880 ) Nostro Signore le fece intendere che San Giovanni parlò del Suo Sacro Capo come Tempio della Divina Sapienza " negli ultimi due capitoli dell'Apocalisse ed è con questo segno che è stato rivelato il numero dei Suoi eletti". ( 23 Maggio 1880 )
11) "Nostro Signore non mi ha fatto chiaramente conoscere il tempo in cui questa devozione diverrà pubblica, ma capire che, chiunque venererà il Suo Sacro Capo in questo senso, attirerà su di sé i migliori doni del Cielo. In quanto a coloro che tenteranno con parole od opere di impedire questa devozione, saranno come vetro gettato a terra od un uovo lanciato contro un muro; cioè saranno vinti ed annientati, seccheranno ed appassiranno come l'erba sui tetti".
12) "Ogni volta Egli mi mostra le grandi benedizioni e le abbondanti grazie che riserba per tutti coloro che lavoreranno per il compimento della Sua Divina Volontà su questo punto". ( 9 Maggio 1880 )
“Vedi, o figlia prediletta, sono rivestito e schernito come un pazzo nella casa dei miei amici, sono messo in derisione, Io che sono Dio di Sapienza e di Scienza. A Me, Re dei re, l’Onnipotente, si offre un simulacro di scettro. E se vuoi contraccambiarmi, non potresti fare di meglio che dire che si faccia conoscere la devozione su cui ti ho così sovente intrattenuta. Desidero che il primo venerdì seguente la festa del mio Sacro Cuore sia riservato come giorno di festa in onore del mio Sacro Capo, quale Tempio della Divina Sapienza e mi sia offerta una pubblica adorazione per riparare a tutti gli oltraggi e peccati che vengono continuamente commessi contro di Me.”
E ancora: “E’ immenso desiderio del mio Cuore che il mio Messaggio di salvezza sia propagato e conosciuto da tutti gli uomini.”
In altra occasione Gesù disse: “ Considera l’ardente desiderio che provo di vedere il mio Sacro Capo onorato, così come ti ho insegnato.”
PROMESSE:
1) "Chiunque vi aiuterà a propagare questa devozione sarà mille volte benedetto, ma guai a coloro che la rifiuteranno od agiranno contro il Mio desiderio al riguardo, perché li disperderò nella Mia collera e non vorrò più sapere ove siano". ( 2 Giugno 1880 )
2) "Egli mi ha fatto intendere che coronerà e rivestirà di gloria particolare tutti coloro che avranno lavorato per far progredire questa devozione. Egli rivestirà di gloria davanti agli angeli e gli uomini, nella Corte Celeste, coloro che Lo avranno glorificato sulla terra e li coronerà nella eterna beatitudine. Ho visto la gloria preparata per tre o quattro di questi e sono rimasta stupefatta della grandezza della loro ricompensa". ( 10 Settembre 1880 )
3) "Rendiamo dunque un grande omaggio alla Santissima Trinità adorando il Sacro Capo di Nostro Signore come 'Tempio della Divina Sapienza'". ( Festa dell'Annunciazione, 1881 )
4) "Nostro Signore rinnovò tutte le promesse che fece di benedire tutti coloro che praticheranno e propagheranno questa devozione in qualche maniera". ( 16 Luglio 1881 )
5) "Benedizioni senza numero vengono promesse a coloro che proveranno a rispondere ai desideri di Nostro Signore propagando la devozione". ( 2 Giugno 1880 )
6) "Comprendo anche che per la devozione al Tempio della Divina Sapienza lo Spirito Santo si rivelerà alla nostra intelligenza o che i Suoi attributi risplenderanno nella persona di Dio Figlio: più praticheremo la devozione al Sacro Capo, più comprenderemo l'azione dello Spirito Santo nell'animo umano e meglio conosceremo ed ameremo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.." ( 2 Giugno 1880 )
7) "Nostro Signore ha detto che tutte le Sue promesse relative a coloro che ameranno ed onoreranno degnamente il Suo Sacro Cuore, varranno anche per coloro che onoreranno il Suo Sacro Capo e lo faranno onorare da altri". ( 2 Giugno 1880 )
8) "E di nuovo Nostro Signore ha impresso in me che spanderà al centuplo, su quelli che praticheranno la devozione al Tempio della Divina Sapienza, tutte le grazie promesse a coloro che onoreranno il Suo Sacro Cuore". ( Giugno 1882 )
9) "A quelli che Mi onoreranno darò dalla Mia potenza. Io sarò loro Dio e loro Miei figli. Metterò il Mio Segno sulle loro fronti ed il Mio Sigillo sulle loro labbra" (Sigillo=Sapienza). ( 2 Giugno 1880 )
10) "Egli mi ha fatto intendere che questa Sapienza e Luce è il sigillo che marca il numero dei Suoi eletti ed essi vedranno il Suo Volto ed il Suo Nome sarà sulle loro fronti". ( 23 Maggio 1880 ) Nostro Signore le fece intendere che San Giovanni parlò del Suo Sacro Capo come Tempio della Divina Sapienza " negli ultimi due capitoli dell'Apocalisse ed è con questo segno che è stato rivelato il numero dei Suoi eletti". ( 23 Maggio 1880 )
11) "Nostro Signore non mi ha fatto chiaramente conoscere il tempo in cui questa devozione diverrà pubblica, ma capire che, chiunque venererà il Suo Sacro Capo in questo senso, attirerà su di sé i migliori doni del Cielo. In quanto a coloro che tenteranno con parole od opere di impedire questa devozione, saranno come vetro gettato a terra od un uovo lanciato contro un muro; cioè saranno vinti ed annientati, seccheranno ed appassiranno come l'erba sui tetti".
12) "Ogni volta Egli mi mostra le grandi benedizioni e le abbondanti grazie che riserba per tutti coloro che lavoreranno per il compimento della Sua Divina Volontà su questo punto". ( 9 Maggio 1880 )